“L’innovazione e l’ambiente sono per noi una scommessa quotidiana”. Parola di Vincenzo Pollara, che, assieme alla moglie Lea e ai figli Leoluca e Pietro, dirige Principe di Corleone, storica cantina siciliana conosciuta in tutto il mondo per i suoi vini di qualità che si trova a Corleone, a due passi da Palermo. Una scelta, quella della sostenibilità, che ha portato la cantina a raggiungere nell’anno appena trascorso il traguardo di una produzione tutta certificata biologica. GreenPlanet ha chiesto a Vincenzo Pollara cosa rappresenta la scelta biologica, e cosa significa in particolare il bio per la famiglia e l’azienda.
“La scelta biologica – ha risposto Pollara – rappresenta un impegno verso pratiche agricole e produttive più sostenibili, che rispettano l’ambiente, la salute dei consumatori e delle persone che lavorano nei processi produttivi. In particolare per la nostra famiglia il bio è vista come una scelta etica, che riflette i valori di cura per la natura e per la salute, mentre per la nostra azienda significa investire in un modello che può richiedere più attenzione e risorse iniziali, ma che offre benefici a lungo termine in termini di qualità, autenticità e responsabilità sociale”. “Secondo il mio punto di vista – ha aggiunto Pollara -, il bio è quindi un approccio che valorizza la biodiversità, riduce l’uso di agrofarmaci e fertilizzanti chimici e promuove pratiche che preservano il suolo, l’acqua, l’ecosistema, entomofauna utile e insetti pronubi”.
– É sviluppata la coltivazione biologica nell’areale intorno Palermo della Sicilia Doc e Doc Monreale? Sono molte le cantine produttrici di vino Bio?
“Sì, la coltivazione biologica è in espansione nell’areale intorno a Palermo, soprattutto all’interno della Doc Monreale. Negli ultimi anni, molte cantine del nostro comprensorio hanno deciso di orientarsi verso la produzione di vini biologici, attratte da un mercato in crescita che valorizza la qualità, la naturalità e l’autenticità dei prodotti. La Sicilia, con il suo clima favorevole e la tradizione vitivinicola consolidata, è uno dei luoghi in cui il biologico sta trovando un terreno fertile. Molti produttori locali stanno investendo nella certificazione biologica, utilizzando tecniche agricole che rispettano l’ambiente e puntano a ottenere vini di alta qualità con un forte legame al territorio. Oggi, sono diverse le cantine siciliane che producono vino biologico, soddisfacendo le richieste di un consumatore sempre più attento alla sostenibilità e alla salute”.
– La scelta del bio vi sta dando soddisfazioni?
“La scelta del biologico sta dando soddisfazioni sia in termini di risposta positiva del mercato che di valorizzazione della nostra immagine come azienda responsabile e innovativa. Il mercato del vino biologico è in crescita, con una crescente domanda da parte dei consumatori per prodotti che siano genuini e rispettosi dell’ambiente”.
– Che progetti ha Principe di Corleone per l’anno nuovo?
“Per l’anno nuovo abbiamo diversi progetti, tra cui inclusione di nuove varietà di uve da certificare, l’utilizzo di nuove tecnologie in cantina per ottimizzare la produzione e migliorare la qualità del prodotto bio, oltre ad investire in tecnologie innovative per la sostenibilità, come l’uso di energia rinnovabile (stiamo introducendo un impianto fotovoltaico di 100 kw sui tetti delle nostre cantine) e l’adozione di pratiche di agricoltura rigenerativa. L’azienda per il 2025 vuole anche concentrarsi sul miglioramento della comunicazione e della promozione del prodotto biologico, partecipando a fiere internazionali e sviluppando nuove strategie di marketing per raggiungere un pubblico più ampio e consapevole”.
Principe di Corleone è peraltro già oggi una delle destinazioni enoturistiche più attive della Sicilia occidentale, con manifestazioni e iniziative che hanno nella città di Corleone un punto di riferimento, insieme al circuito arabo-normanno tra Palermo e Monreale. La cantina attira turismo nazionale e straniero anche grazie all’offerta dell’agriturismo Tenute di Pollara e annesso ristorante con prodotti a km 0 e una cucina fortemente ancorata alla tradizione gastronomica locale.
Cristina Latessa
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