ecco la rete per poveri e senzatetto

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Si sono riuniti nel pomeriggio di martedì per mettere nero su bianco e avviare il progetto definitivo del pronto intervento sociale che porta la firma dell’assessorato alle politiche sociali del Comune di Salerno, guidato da Paola De Roberto. Attenzione alle estreme povertà, alle fragilità, alle famiglie indigenti ma soprattutto alla “cura del cuore”. È l’obiettivo del pronto intervento sociale che si occuperà delle emergenze ma anche di una mappatura del territorio sui temi della povertà estrema e dell’emarginazione, svolgendo un ruolo di raccordo con associazioni, cittadinanza e istituzioni.

Una rete formalizzata attraverso la convenzione tra l’Ambito S5 e le realtà del terzo settore che gestiranno il servizio, finanziato per tre anni dall’Ambito territoriale S5 (Comune di Salerno capofila) con una somma complessiva di 540mila euro. Il servizio sarà attivato grazie al supporto di Fondazione Caritas, Fondazione Humanitas Universo, Associazione Oasi (Casa Nazareth), Associazione l’Abbraccio, Associazione Quartiere Ogliara, Associazione Don Lionetti, Confraternita La Misericordia, e Associazioni Don Salvatore Lionetti – Anspi e Onmic.

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Il servizio si attiva in caso di emergenze sociali «in qualunque area di bisogno e l’obiettivo è quello di ridurre lo stato di isolamento del soggetto rispetto alla rete dei servizi territoriali e fornire assistenza immediata. Il servizio – si legge in un documento redatto e firmato da tutti i soggetti coinvolti – si avvale di una centrale operativa dedicata e specifica, attiva 24 ore su 24 e 365 giorni all’anno». Il numero verde 800 200 019 è attivo da oggi. All’interno del progetto sono compresi tutti i servizi che rientrano nel settore dell’emergenza sociale e vedono tantissime associazioni, enti e cooperative coinvolti che si sono dati la mano per abbracciare proprio chi ne ha più necessità: si va così dalle unità di strada per le emergenze freddo, ai dormitori fino all’igiene e al servizio di guardaroba per senzatetto.

Ma non solo attenzione a chi vive in strada, tante iniziative anche per le famiglie e i minori. Una rete che ha il compito non solo di intervenire nelle situazioni di emergenza ma anche di intercettarle, segnarle e capire modalità di intervento. Il servizio Unità di strada ad esempio «è istituito per supportare le situazioni di massima urgenza per persone che vivono in condizioni di marginalità ed esclusione e senza fissa dimora che necessitano di un intervento socio-assistenziale immediato», come la distribuzione di pasti, coperte, abiti o il trasporto d’emergenza; supporto psicologico; orientamento e accompagnamento ai servizi di diagnosi e cura, gestite da Misericordia e Humanitas.

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La Caritas offrirà un dormitorio di prima accoglienza con cena e prima colazione «mettendo a disposizione dei propri ospiti servizi di igiene, lavanderia e distribuzione di generi di prima necessità. Il soggetto ospitante predisporrà una scheda d’accesso per ciascuna persona da trasmettere ai servizi sociali per consentire la successiva presa in carico».

Al servizio collabora anche L’Abbraccio. Quest’ultima gestirà anche «l’immobile di proprietà comunale in via Fresa dove dovrà essere garantita l’attivazione di un servizio di pronta e transitoria accoglienza su richiesta dei servizi sociali sempre operativa, che permetta la permanenza di utenti per un numero massimo di 72 ore. Il servizio – si legge – ospiterà utenti per i quali non è stato materialmente possibile assicurare il collocamento presso le strutture residenziali ed è destinato a minorenni; over 65 anni; disabili; donne vittime di violenza». Inoltre spazio alle mense sociali ad opera della Caritas, Oasi (Casa Nazareth), L’Abbraccio e Onmic e al trasporto di «emergenza e programmato» rivolto alle persone con ridotta mobilità al fine di garantire loro la possibilità di muoversi sul territorio per esigenze di salute, cure e adempimenti burocratici.

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Infine, i servizi per zone territoriali per la distribuzione a domicilio di generi alimentari e farmaci che sarà attivato nelle macroaree che comprendono più quartieri in città. Il progetto costerà annua costo annuale di 180mila euro l’anno per tre anni.





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