Sta per iniziare al Tribunale di Mantova il processo ai proprietari del circo Busnelli Niuman. La vittima è un animale: si tratta dell’elefantessa Bambi, che nel 2025 compirà 56 anni. Secondo l’accusa il pachiderma sarebbe stato maltrattato
Sta per iniziare nelle aule del Tribunale di Mantova il processo ai proprietari del circo Busnelli Niuman. La vittima è un animale: si tratta dell’elefantessa Bambi, che nel 2025 compirà 56 anni. Secondo l’accusa il pachiderma sarebbe stato maltrattato: proprio per questo motivo a marzo del 2023 i carabinieri forestali di Castiglione delle Stiviere erano intervenuti nella vicina cittadina di Asola, dove il circo era arrivato da una manciata di ore, e avevano posto l’animale sotto sequestro. L’elefantessa era stata affidata in custodia al circo stesso, vietando alla struttura di spettacolo viaggiante di allestire le esibizioni di Bambi.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’elefantessa sequestrata ad Asola sarebbe stata detenuta in condizioni non idonee. Con l’intervento anche di un veterinario, era emerso come l’animale fosse detenuto in un recinto troppo piccolo per le sue dimensioni e in condizioni igieniche precarie. Non solo. Considerate le dimensioni del recinto, con il passare del tempo Bambi avrebbe anche iniziato a manifestare comportamenti innaturali, camminando in tondo senza soluzione di continuità e mostrandosi apatica a numerosi stimoli provenienti dall’esterno. Dopo la tappa ad Asola, secondo le indagini svolte, il circo si sarebbe spostato in provincia di Vicenza. In questo caso, nonostante il sequestro, Bambi sarebbe stata fatta esibire, andando potenzialmente a peggiorare la situazione (in questo caso l’ipotesi di reato è di deterioramento dell’animale sottoposto a sequestro, disciplinato dall’articolo 334 del codice penale).
Al processo ha deciso di costituirsi parte civile la Lega antivivisezione, che chiede giustizia per l’elefantessa Bambi. «Speriamo che alla fine del procedimento — dicono Giulia Giambalvo, biologa, area animali esotici della Lav, e Roberta Poscente, avvocato dell’ufficio legale Lav — si arrivi alla confisca dell’elefantessa, così da essere certi che non venga sottoposta ad ulteriori maltrattamenti e non sia costretta ad esibirsi nuovamente in pubblico. Quando l’elefantessa è stata sequestrata ad Asola, si trovava in una situazione precaria. Sarebbe stato necessario un ambiente più confortevole e che non fosse lasciata in solitudine ma in compagnia di un altro esemplare: tale è la situazione ideale per far vivere un elefante in modo adeguato. L’obiettivo finale della Lega antivivisezione è vietare la presenza degli animali nei circhi. Stiamo spingendo sul Governo per raggiungere tale scopo, per garantire agli animali una vita più dignitosa ed evitare sofferenze e situazioni poco adatte. Si pensi anche solo ai lunghi spostamenti cui sono sottoposti quando uno spettacolo viaggiante si trasferisce da una città ad un’altra. Il caso di Bambi è emblematico e ci auguriamo possa essere messa definitivamente in sicurezza: anche perché — concludono la biologa e l’avvocata Lav — ci risulta che l’elefantessa sia ancora in affido al circo Busnelli Niuman. Significa che in due anni non è stato trovato un ricovero adatto». La vicenda, a marzo di due anni fa, aveva suscitato scalpore e curiosità: non capita tutti i giorni che i carabinieri, intervengano per il sequestro di un elefante di proprietà di un circo.
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