Tanti applausi per l’egoismo “buono” di Ferdinando De Giorgi al cinema Apollo di Albinea – Comune di Albinea

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Valorizzare il desiderio di emergere del singolo in modo che sia di aiuto al gruppo, investire sull’”egoismo buono” che non deve mai diventare “egocentrismo”. Sacrificarsi, conoscere i propri limiti, saper soffrire e allenarsi per migliorare. L’importanza della reazione alle sconfitte per cementare un gruppo e la necessità di dedicarsi con attenzione alle riserve, che spesso sono costrette a entrare quando la situazione è critica. E poi tanti aneddoti divertentissimi e tanta empatia con il pubblico. Tutto questo si è concentrato ieri sera nell’incontro al cinema Apollo di Albinea con Ferdinando “Fefe” De Giorgi, allenatore campione del Mondo della nazionale italiana di Pallavolo maschile, giunta quarta alle scorse Olimpiadi e grande giocatore di volley, sia del campionato italiano, che della stessa nazionale.

Il ct, ospite della rassegna “Tu sì che vali. Storie di sport, valori e vita”, organizzata dal Comune e finanziata dalla Regione Emilia-Romagna, ha parlato del suo libro “Egoisti di squadra” (pubblicato da Mondadori) di fronte a un pubblico attento e divertito. In sala c’era anche l’amico, compagno di nazionale e cavriaghese doc: Luca “bazooka” Cantagalli, con cui De Giorgi è stato protagonista di alcuni siparietti divertenti ricordando le avventure azzurre. Inoltre, sono stati ospiti dell’incontro alcuni atleti e atlete della Nazionale Italiana Pallavolo FSSI (Federazione Sport Sordi Italia).

De Giorgi ha raccontato di aver conosciuto la pallavolo in oratorio: “Come moltissimi anche io giocavo a calcio. Poi un giorno feci una schiacciata e mi accorsi di essere forte e preciso. Da l’ provai ad andare a giocare a pallavolo a Squinzano e tutto iniziò. Di schiacciate poi non ne feci più molte”, ha precisato sorridendo e ricordando che era noto, oltre che per il suo impegno in campo, per la sua statura “normale” in mezzo a tanti “giganti”.

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Il volume è stato scritto insieme al pedagogista Giuliano Bergamaschi, che fa parte dello staff azzurro: “L’egoista di squadra – ha spiegato De Giorgi – è una persona che pur essendo egoista mette a disposizione della squadra il suo egoismo. L’egoismo può essere una risorsa o una minaccia, dipende dal percorso che si fa. Per fare il percorso migliore nel libro si parla di alcuni passaggi importanti per raggiungere un risultato di squadra sfruttando l’egoismo di ognuno, il problema è quando per realizzarsi non ci si mette a disposizione della squadra, del bene comune. La pallavolo è lo sport più solidale di tutti e solo quando l’egoista diventa egocentrico fa male al gruppo”.

Anche lo staff è fondamentale per l’allenatore salentino: “Deve funzionare esattamente come il corpo umano – ha detto – ogni organo deve sapere quello che deve fare. Se il fegato si mette in testa di fare il cuore allora sorgono dei problemi”.

Il Ct ha spiegato il cammino olimpico della nazionale, ricordando le esaltanti vittorie nel girone, quella al cardiopalma contro il Giappone nei quarti e la sconfitta contro la Francia in semifinale: “Abbiamo davvero fatto il meglio che potevamo, ma loro sono stati più forti”. Qualche rimpianto c’è per non aver centrato il bronzo: “Contro gli Usa avremmo potuto e dovuto fare meglio”, ma poi De Giorgi ha esaltato il suo gruppo di giovani atleti con i quali ha vinto un Modiale e un campionato Europeo:  “Sono convinto che con questa generazione di ragazzi la nazionale farà molto bene per tanti anni”.

Tra gli aneddoti più divertenti raccontati al pubblico spiccano senza dubbio le lezioni di palleggio con il padre di Ivan Zayzev, che boffonchiava in russo ogni volta che De Giorgi e il collega Alessandro Lazzeroni, detto Asterix per i grandi baffi, non riuscivano ad alzare la palla a regola d’arte e il battesimo ortodosso, che De Giorgi è stato “convinto” a effettuare in Siberia, immergendosi completamente nudo in un fiume ghiacciato con la temperatura esterna a -40.

Concluso l’incontro il Ct, insieme a Giammaria Manghi, responsabile delle politiche sportive della Regione Emilia-Romagna e Alessandro Lancetti, presidente provinciale Fipav, ha  premiato con un libro autografato Daniela Pulcini, per la sua collaborazione costante con la Federazione Italiana Pallavolo alla quale ha dato un grande apporto nel settore giovanile S3. La Pulcini, insegnate di educazione fisica, è stata la prima donna a insegnare all’accademia militare di Modena. Inoltre ha vinto 4 scudetti in serie A con la Fini Modena e conta 28 presenze in nazionale. Ha ricoperto cariche direttive nella giunta del Coni e della Fipav. Inoltre dal 1990 ha svolto attività volontaria dei progetti sportivi nelle scuole dell’infanzia di Reggio e presso palestre gestite dall’US Arbor. Dal 1976 è responsabile e istruttrice dei Centri avviamento alla pallavolo. 2009 è nel consiglio dell’US Arbor, vicepresidente Fipav si occupa dei campionati giovanili.

Infine De Giorgi si è fermato nell’atrio del cinema per firmare con dedica centinaia di libri e ha scambiato chiacchiere con le persone intervenute all’evento.



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