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Monetizzare
i propri oggetti preziosi
grazie all’attuale super
valutazione dell’oro
è un’abitudine a cui sempre più italiani hanno fatto ricorso
negli ultimi mesi.
Grazie
anche alle ottime valutazioni effettuate dai migliori
compro oro a Roma
è infatti oggi possibile ottenere della liquidità immediata a
condizioni che non deprezzano il valore dei propri gioielli o degli
altri oggetti di lusso.
Ma
è davvero questo il momento migliore per vendere il proprio oro?
Per
scoprirlo, abbiamo domandato al compro oro a Roma Orolive
di cercare di fare il punto sull’attuale condizione del mercato
dell’oro, sulle previsioni per il prossimo futuro e su
un’accortezza fondamentale da tenere a mente prima di avvicinarsi
al proprio compro oro di fiducia.
Il
mercato dell’oro è in buono stato di salute
Cominciamo
da una piccola introduzione: il
mercato dell’oro è attualmente in condizioni di buona salute
e sono tanti i fattori che potrebbero sostenere le quotazioni del
metallo prezioso ancora a lungo. Si pensi al contesto geopolitico
internazionale, alle nuove dinamiche politiche degli Stati Uniti e
agli altri fattori di incertezza che alimentano l’interesse nei
confronti di un bene rifugio così importante come l’oro.
Peraltro,
le motivazioni di cui sopra spiegano già, in buona parte, per quale
motivo nel corso del 2024 il valore
oro per grammo
sia cresciuto del 26%, portando le quotazioni a 2.622,9 dollari
l’oncia, in quella che è evidentemente una solida base per
ulteriori apprezzamenti. Le
previsioni per il prossimo futuro indicano altresì la possibilità
di raggiungere e superare nuovi massimi storici, supportati
attivamente dalla ricerca di asset di difesa da parte degli
investitori.
Insomma,
il mercato beneficia – e beneficerà – di numerosi fattori
favorevoli per l’oro: le tensioni internazionali che storicamente
spingono gli investitori verso i beni rifugio, e il panorama
macroeconomico in evoluzione, che potrebbe vedere la Federal Reserve
statunitense adottare un approccio più cauto nella gestione dei
tassi di interesse.
Si
noti altresì come sia
l’intero settore dei metalli preziosi, nel complesso, a mostrare
segnali particolarmente incoraggianti.
L’argento conserva ad esempio la sua forte correlazione con l’oro,
presentando prospettive di consolidamento tra i 30 e i 33 dollari
l’oncia. In sintesi, le previsioni suggeriscono che il 2025
potrebbe rivelarsi un altro anno molto positivo per l’oro, con
apprezzamenti costanti, ma graduali.
Quotazione
e valutazione dell’oro: quali differenze?
Ora
che abbiamo capito che le quotazioni dell’oro sono molto favorevoli
e che chi intende vendere il proprio oggetto prezioso oggi può farlo
a condizioni molto più convenienti del passato, rimane da capire per
quale motivo, spesso, l’andamento
delle quotazioni dell’oro sul mercato non coincida in modo
parallelo con il trend delle valutazioni nei compro oro più
importanti d’Italia.
Per
comprenderlo, premettiamo fin da subito che
la quotazione dell’oro rappresenta il prezzo dell’oro puro a 24
carati sui mercati internazionali,
stabilito dalla Borsa di Londra due volte al giorno: l’istituto
britannico stabilisce pertanto quello che è un prezzo di
riferimento, usato per le transazioni globali, sull’oro più puro
che, però, non è quello che si trova nei gioielli.
La
valutazione
degli oggetti in
oro,
come quella che è possibile ottenere in Orolive, segue dunque delle
logiche differenti rispetto alla quotazione di mercato stabilita
dalla Borsa londinese, a cominciare dalla considerazione della
diversa composizione delle leghe usate nella realizzazione dei
prodotti.
Per
i gioielli, infatti, la purezza più ambita è di norma quella
dell’oro a 18 carati, che indica la presenza di una lega in cui
l’oro rappresenta il 75% del totale. Altre quotazioni –
evidentemente inferiori a causa della ridotta presenza di oro nella
lega – sono quelle per il metallo prezioso a 14 carati o 9 carati.
Oltre
a ciò, è anche bene rammentare che ci
sono altri fattori che possono influenzare il valore effettivo di un
oggetto in oro oltre alla purezza della lega.
Si pensi allo stato di conservazione, al valore artistico o storico
del gioiello, e così via.
Ancora,
tutti gli operatori del settore applicano uno spread, ovvero un
margine tra il prezzo di acquisto e quello di vendita, che tiene
conto dei costi operativi, del rischio di mercato e – naturalmente
– della remunerazione del proprio lavoro.
È
per questo motivo che quando ci si reca in un compro oro, il prezzo
che si ottiene dal venditore non sarà mai equivalente al valore
dell’oro in grammo moltiplicato per il peso del gioiello. Le
differenze possono essere anche notevoli rispetto a questo calcolo
superficiale, e la presenza di un buon venditore sarà fondamentale
per spiegare al cliente quali sono i motivi per cui esistono queste
divergenze.
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