È lui il tiranno d’Europa, secondo Elon Musk

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Elon Musk sta diventando una figura problematica per la già fragile tenuta dell’UE. In una delle sue ultime uscite, infatti, il miliardario già membro della squadra di Governo di Trump, ha qualificato un ex commissario UE come il “tiranno d’Europa”.

In un clima teso l’uomo più ricco del mondo ha intensificato lo scontro con l’ex responsabile della sicurezza digitale dell’UE, Thierry Breton, definendolo appunto un despota.

Alleato del presidente entrante degli Stati Uniti Donald Trump, il miliardario della tecnologia ha a lungo criticato le regole dell’Unione Europea che regolano lo spazio digitale, accusando Bruxelles di censura. Questa settimana il capo di Meta Mark Zuckerberg ha riecheggiato quell’accusa.

Microcredito

per le aziende

 

Di recente Musk ha irritato l’Europa anche in altri modi, per esempio a causa di ripetuti insulti ai leader del continente e con il suo aperto sostegno al partito di estrema destra tedesco AfD in vista delle elezioni del mese prossimo.

Il suo ultimo sfogo contro Breton è avvenuto dopo aver affermato che l’Europa avrebbe potuto prendere provvedimenti per evitare interferenze nelle elezioni.

Musk contro Breton, perché lo ha chiamato tiranno?

Tutto è iniziato alla fine di dicembre, quando Musk affermava “che solo l’AfD può salvare la Germania” sul portale social X di sua proprietà. In risposta, Thierry Breton aveva accusato l’uomo d’affari americano di interferenza. Alice Weidel, co-leader e candidata alla cancelliera del partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD) è stata poi intervistata da Musk tramite una conversazione sulla piattaforma di su proprietà X il 10 gennaio scorso.

“L’intervento straniero americano è l’unica ragione per cui oggi non si parla tedesco o russo”, aveva risposto Elon Musk, riferendosi allo sbarco americano in Normandia durante la seconda guerra mondiale.

In un’intervista con BFMTV/RMC news di una settimana fa, Thierry Breton ha detto: “Manteniamo la calma e facciamo rispettare le nostre leggi in Europa quando cercano di aggirarle. (…) Questo è quello che abbiamo fatto in Romania, e ovviamente lo stesso dovrebbe essere fatto anche in Germania, se necessario.”

Musk non ha perso tempo e occasione per inveire contro quella che ha definito “la sorprendente assurdità di Thierry Breton, un tiranno dell’Europa”.

Il botta e risposta è poi continuato, con il tweet di Breton:

Conto e carta

difficile da pignorare

 

“Tiranno d’Europa? Wow! Elon Musk: l’UE NON ha alcun meccanismo per annullare qualsiasi elezione in qualsiasi Parte dell’UE. Ciò che ho detto riguarda soltanto l’applicazione del DSA e i suoi obblighi di moderazione. Lo hai perso nella traduzione… o è un’altra fake news?”

Il DSA a cui ha fatto riferimento l’ex commissario UE è la legge fondamentale dell’Unione sui servizi digitali, che impone alle piattaforme di reprimere i contenuti illegali online. A dicembre l’UE ha avviato un’indagine contro TikTok sulla base della DSA, che obbliga gli interessati a cancellare i contenuti illegali, dopo che erano emersi sospetti che il portale fosse utilizzato per interferire nelle elezioni presidenziali rumene.

Le autorità di regolamentazione europee stanno indagando su X dal dicembre 2023, ma gli stretti legami di Musk con Trump hanno sollevato dubbi su come l’UE gestirà la sua piattaforma e le presunte violazioni del DSA, che potrebbero comportare sanzioni.

Ecco come Trump (e Musk) ridisegneranno il futuro dei social media e del web

Il delicato equilibrio tra Musk, UE e libertà di espressione

La questione è delicata, complicata e dalle diversificate sfaccettature.

Felix Kartte, un ricercatore senior presso la Mercator Foundation in Germania, ha evidenziato che “se la prominenza progettata da Musk genera rischi pubblici, come l’amplificazione di discorsi d’odio illegali o l’indebolimento del pluralismo dei media, le autorità di regolamentazione potrebbero sostenere che X non sta adempiendo ai propri obblighi di mitigazione del rischio ai sensi del DSA”.

Anche nel Parlamento europeo c’è chi sta spingendo Bruxelles a verificare se le azioni di Musk siano legali ai sensi del DSA.

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

In una domanda rivolta al capo della tecnologia della Commissione, Henna Virkkunen, il parlamentare europeo tedesco Damian Boeselager ha espresso preoccupazione per il possibile utilizzo da parte di Musk di un moltiplicatore per i suoi contenuti, il che significherebbe che “ha minato la neutralità dell’algoritmo a vantaggio della propria portata.”

L’onere di far rispettare il DSA ora ricade su Virkkunen, che ha preso il posto di Breton dopo le sue dimissioni la scorsa estate. Breton aveva dovuto affrontare la resistenza dei suoi colleghi all’interno dell’esecutivo dell’UE dopo aver indirizzato una lettera a Musk avvertendolo delle potenziali conseguenze per aver promosso determinati partiti o personaggi.

Cosa succederà adesso nei rapporti tra UE-Usa-Musk? Il quadro è incerto e per alcuni versi nuovo. Quel che non si può negare è l’esuberanza – dai contorni a volte opachi e quindi pericolosi – di un personaggio ricco e potente salito al Governo degli Stati Uniti e dominatore della comunicazione.



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