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IL CLASSICO DEI GIOCHI DI RUOLO È TORNATO ALLA RIBALTA DELLE CRONACHE PER I MOTIVI SBAGLIATI. LUCA VOLPINO FA CHIAREZZA

In diversi momenti della sua storia, il popolare gioco creato nel 1974 da Gary Gygax e Dave Arneson è apparso nei titoli dei quotidiani ed è stato oggetto di servizi dei telegiornali, non tanto per il suo indiscusso valore come opera d’intrattenimento, quanto per particolari controversie. Storiche le accuse mosse negli anni ‘80 da alcune associazioni di genitori americani che consideravano un mezzo per promuovere l’adorazione del diavolo, la stregoneria, il suicidio e persino l’omicidio.

Se nel corso del 2024 D & D, com’è affettuosamente chiamato dagli appassionati, aveva attirato l’attenzione dei media per la celebrazione del suo 50° anniversario, negli ultimi giorni dell’anno appena concluso è stato nuovamente sotto i riflettori, questa volta per via di nuove polemiche.

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Tutto ha avuto origine da alcune news pubblicate sul web, sintetizzate poi da un articolo del 2 gennaio sul sito dell’Ansa. La notizia ruota attorno a una presunta svolta “inclusiva” delle regole, ovvero la sparizione del termine “razza”, parola con cui il gioco identificava le diverse creature fantasy presenti, come Elfi, Orchi, Nani, ecc.

Questa scelta avrebbe poi fatto infuriare il solito Elon Musk che, in base ad alcuni post sul suo social network X, avrebbe l’intenzione di acquistare il marchio Dungeons & Dragons dalla Hasbro per proteggerlo da simili iniziative.

Per cercare di fare chiarezza su questa vicenda, ci siamo rivolti a Luca Volpino, storica figura del panorama ludico italiano che per anni, con Wildboar e con varie altre realtà editoriali, ha contribuito alla localizzazione proprio di giochi di ruolo.

Luca, può aiutarci tu a fare chiarezza su questa presunta sparizione delle “razze” da D& D?

«Tranquilli, non è sparito niente. Semplicemente, un paio d’anni fa, quelle che erano sempre state chiamate “razze” sono state ribattezzate “specie”. Le motivazioni sono, principalmente, scientifiche: “razza” è un termine superato, sia in biologia, sia in antropologia».

Ma se questo cambiamento è legato all’edizione del 2022, perché ha fatto tanto scalpore solo ora?

« La notizia aveva fatto relativamente scalpore già allora, ma solo tra qualche vecchio brontolone della mia generazione. Recentemente, però, la diatriba è stata resuscitata da un paio di novità: una è l’introduzione del volume commemorativo dei 50 anni di D& D, dove l’autore cita il maschilismo di sottofondo del mondo ludico degli anni ‘70 (un dato di fatto, tutto il mondo era maschilista a quei tempi!). Inoltre, alle ristampe di vecchio materiale è stato aggiunto un disclaimer su possibili contenuti “datati” (per l’appunto, maschilismo, ma anche razzismo). Un atto, direi, dovuto per chi non conosce l’ambiente sociale dell’epoca; ma ovviamente è stato visto come un sacrilegio da alcuni ».

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Cos’è che ha realmente scritto Elon Musk nei suoi post? Ha mai davvero espresso la volontà di acquistare il marchio?

« In realtà ci sono stati due post di Musk al proposito. Il primo era una reazione immediata e diceva “Nessuno può criticare Gygax e i geni che hanno creato D& D!!”. Poco dopo ha postato la domanda “Quanto costa la Hasbro?”, che molti hanno interpretato come “Ditemi il prezzo e la compro!”, ma che in realtà è abbastanza fumoso da poter essere frainteso. Ma Musk non è nuovo alle sparate, come quella della “sfida” di pugilato con Zuckerberg, o quando ha posato con una katana in mano minacciando tutti i suoi “nemici”. Secondo me, era una di queste sparate».

Malgrado queste si siano rivelate “non-notizie”, ci sono comunque alcuni cambiamenti nella nuova edizione delle regole che preoccupano davvero la comunità di giocatori di D& D?

«Tutti i cambiamenti provocano sempre qualche preoccupazione, specialmente se toccano la propria classe o specie preferita. In questo caso, però, l’unico cambiamento di questo tipo è l’assenza dei “mezzi” dal manuale del giocatore: mezzelfi, mezzorchi… È stata una scelta cosciente di design, forse discutibile ma, nell’ambito del percorso svolto dal nuovo manuale, pienamente comprensibile. Dal momento che questa nuova edizione è pienamente retrocompatibile, tuttavia, niente impedisce di far riferimento al manuale del 2014 e utilizzarne le opzioni».

Pur essendo Dungeons & Dragons il gioco di ruolo più diffuso e amato al mondo è ancora il titolo con cui consiglieresti di iniziare a scoprire questo mondo o ci sono titoli più adatti ai nuovi arrivati?

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« D& D è certamente il gioco di ruolo più reperibile. A un livello minimo, è anche estremamente semplice da apprendere: anni di design hanno affinato le regole in modo che le meccaniche siano tutte simili, coerenti tra loro e facilmente comprensibili. Detto questo, però, le opzioni non mancano – alcune (purtroppo principalmente in inglese) anche gratuite. Sicuramente Old School Essentials (OSE), edito in Italia da Need Games, che è parallelo alla cosiddetta “scatola rossa” di 40 anni fa, è un’ottima introduzione. Per restare nel fantasy, Avventure nella Terra di Mezzo (anch’esso localizzato da Need Games) sfrutta il sistema base di D& D, ambientandolo nel mondo del Signore degli Anelli. Per chi preferisce un fantasy declinato all’horror, c’è Vaesen (Wyrd Edizioni); e per chi ama la fantascienza, c’è Cepheus Engine, disponibile gratuitamente in Pdf e a prezzo di costo in versione stampata, della Italian Translation Alliance – che ha anche una versione “light”, Cepheus Più Veloce della Luce, ma quest’ultima richiede, forse, un po’ di esperienza nel GdR. Sempre in Italiano, ci sono L’Ultima Torcia (fantasy), L’ultima Bomba (postapocalittico) e L’Ultima Rotta (Fantascienza), tutti e tre pubblicati da Serpentarium e italianissimi (l’autore è Matteo Cortini, pluripremiato creatore di Sine Requie). Un gioco che consiglio caldamente per iniziare è La Scatola Bianca, ispirato all’edizione originale di D& D (che era venduta, appunto, in una scatola bianca…). Anche in questo caso, grazie all’Italian Translation Alliance, il Pdf è gratuito, il manuale cartaceo è a prezzo di costo. In Inglese le opzioni tendono all’infinito. La mia scelta personale va alla quarta edizione di Basic Fantasy RPG, che da anni è una specie di stendardo del gioco di ruolo, e che viene pubblicato anch’esso in versione gratuita in Pdf, o a prezzo di costo in versione cartacea. Esiste però una traduzione in Italiano della terza, il tutto è disponibile anche tramite il sito di “stampa su richiesta” Lulu. Essendo un gioco “Open Source”, tra l’altro, ha una tonnellata di supplementi, avventure e materiale giocabile (non ancora tutto tradotto, purtroppo)».

di Carlo Chericoni





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