I commercialisti: «Le novità fiscali sono un primo segnale, una svolta per le famiglie»

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Un segnale. Certamente non sufficiente ad accontentare il ceto medio, ma apprezzabile per il contesto in cui è maturato, considerate «le poche risorse a disposizione».

Per i commercialisti del Friuli Venezia Giulia le novità fiscali che la manovra ha riservato ai dipendenti rappresentano un primo passo, che potrebbe portare a «una possibile svolta» per le famiglie, come evidenzia la presidente dell’Ordine udinese, Micaela Sette.

Giamporcaro: «Effetti da valutare»

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Analizzando le novità sul piano fiscale contenute nella manovra di bilancio varata a fine 2024, quello che salta all’occhio al presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Trieste, Mario Giamporcaro, è che saranno «fortemente penalizzati i redditi sopra ai 75 mila euro per i limiti introdotti sulle detrazioni», come quelle sulle ristrutturazioni o per gli interventi energetici.

«L’Irpef lorda per effetto dei nuovi scaglioni, seppur di poco, diminuisce per tutti. Poi bisogna vedere gli effetti che le novità avranno su ciascun reddito», ragiona Giamporcaro.

Le detrazioni, qui, sono il nodo da sciogliere: «Le penalizzazioni sulle detrazioni aumentano all’aumentare del reddito e si mangiano i vantaggi del ritocco dell’Irpef», spiega.

E i vantaggi «non sono particolarmente significativi nemmeno per i redditi bassi», afferma, rispondendo a una richiesta di valutazione degli effetti dell’intervento. Non si devono leggere le parole del commercialista come una critica tranchant a una mini-riforma che, sottolinea, «è fatta con le risorse a disposizione».

Pochi i margini di manovra del governo a causa «della difficoltà di scomputare i crediti d’imposta che vanno riconosciuti ai cittadini che hanno beneficiato dei bonus edilizi», afferma, aggiungendo che il 110%, sebbene sicuramente ha «fatto girare l’economia», ha implicato «l’aver ipotecato il futuro: vedo macronumeri che non sono equilibrati, il peso del Superbonus sulle casse dello Stato continua a crescere», evidenzia il numero uno dei commercialisti triestini.

Sette: «Possibile svolta»

La presidente dell’Ordine dei commercialisti di Udine, Micaela Sette, rileva come «il “parametro base”, seppur ancora in fase sperimentale, potrebbe rappresentare una svolta per le famiglie, ma necessita di chiarimenti applicativi.

Questa nuova disposizione riguarderà tutti gli oneri detraibili ad esclusione di alcuni come le spese sanitarie e gli interessi passivi e i premi di assicurazioni per contratti stipulati fino al 31 dicembre dello scorso anno». Dal punto di vista fiscale, ricorda Sette «la struttura a tre aliquote Irpef, resa permanente, semplifica il panorama per i contribuenti, ma introduce anche una nuova logica di detrazioni fiscali basate sul reddito se superiore a 75 mila euro».

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In tema di cuneo fiscale per i dipendenti, «per garantire un effettivo impatto positivo viene riconosciuta una somma, esente da imposizione, per i redditi non superiori a 20 mila euro determinata applicando percentuali diverse a seconda di fasce di reddito – ricorda la presidente dei commercialisti friulani –. Invece per i redditi di lavoro dipendente superiori a 20 mila euro è prevista un’ulteriore detrazione dall’imposta lorda di importi che dipendono dallo scaglione di reddito».

Sette ricorda poi, tra le misure previste dal governo, «l’ampliamento del modello 730 per includere redditi soggetti a tassazione separata o imposte sostitutive, è una novità rilevante, per i contribuenti non titolari di partita Iva. Tuttavia, i nuovi quadri M e T richiedono un aggiornamento tempestivo sia dei software che delle competenze dei professionisti del settore».

Un’altra modifica di rilievo che tocca da vicino le famiglie riguarda la cedolare secca sulle locazioni brevi, «che introduce aliquote differenziate del 21% e 26% in base al numero di immobili locati.

Questo cambio normativo – rileva Sette – influisce sulla convenienza di adottare tale regime e necessita di un’attenta valutazione in fase definizione dei contratti di affitto. Nel suo complesso la legge di Bilancio 2025 presenta un quadro articolato, che richiede un impegno costante da parte dei commercialisti per aggiornarsi e fornire consulenza qualificata – analizza la presidente dei commercialisti udinesi –. Se da un lato molte misure offrono opportunità per privati e imprese, dall’altro è evidente la necessità di una pianificazione oculata e di un’attenta gestione degli adempimenti.

Il ruolo del commercialista diventa quindi fondamentale per garantire il corretto utilizzo degli strumenti fiscali e per aiutare i clienti a navigare tra le nuove disposizioni normative, massimizzando i vantaggi e minimizzando i rischi».



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