Pnrr. Sembra ormai svanito il sogno di ripopolare il “deserto antropico” del Tavoliere

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Richiedi prestito online

Procedura celere

 


La Capitanata piena di villaggi del Neolitico, granaio dell’antichità, florida (pur segnata da “malo aiero” – mal’aria) con gli Svevi, poi la Dogana e le pecore, triste e malarica, la speranza delle bonifiche, il sogno della California del Sud, oggi ricca e “mafiosa”.

Questa provincia, con il comparto agroalimentare, è ai primi posti a livello nazionale per esportazione e raggiunge un Pil superiore a molte province del centro e del Nord. Il Tavoliere (seconda pianura d’Italia) è disabitato. La visione dall’alto mostra uno spazio vuoto, lungo ca 80 chilometri e largo 30 – 40. Un immenso quadrilatero anche ben coltivato… ma un “deserto antropico“. Non esiste nulla del genere altrove, in Italia e in Europa.

Dalla strada costiera delle saline ci si inoltra verso Foggia per Via del mare (o Via della fame, come si chiamava un tempo), ed ecco aprirsi un paesaggio desolato, a perdita d’occhio… Qualche casolare lontano e, lungo la strada, le case cantoniere, quelle che la provincia di Foggia ha messo all’asta e nessuno le ha volute. La superficie dei terreni è molto più bassa del manto stradale. Si possono versare milioni di tonnellate di rifiuti senza che se ne avverta la differenza. Si prosegue verso Tressanti, si attraversa Alma dannata (qualche anno fa un’ampia superficie è stata posta sotto sequestro per scarico illegale di rifiuti tossici). Si giunge al ponte sul torrente Carapelle. Oltre è agro di Cerignola.

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

Si ascoltano ovunque le stesse storie: criminalità, furti, ricatti… Si incontrano bravi agricoltori, coltivazioni redditizie… ma, salvo la presenza di qualche famiglia immigrata, la gente non c’è. Non è stato sempre così. Questo territorio è abitato fin dal Neolitico. Nel ‘400 la destinazione a pascolo (redditizia per i sovrani) ha fatto scomparire significativi insediamenti umani (non si poteva piantare nemmeno un albero!). Abolita la transumanza si formano vasti latifondi (e grandi masserie), coltivati solo a grano. Fino all’Ottocento i tre torrenti (Cervaro, Candelaro, Carapelle) inondano vaste aree verso la foce. La toponomastica del territorio di Manfredonia è indicativa: Alma dannata, Mare morto, Innacquata, Cutino, Lago Salpi, Lago Versentino… Il Tavoliere è regno della malaria: “Ne ha uccisi forse più della peste e di tutte le epidemie“. Fino alla fine dell’Ottocento si crede che l’infezione avvenga per via aerea, solo nel 1898 si scopre che le zanzare (proliferano nelle acque calde e stagnanti)) sono il veicolo di trasmissione. Il chinino, somministrato tempestivamente, arresta gli attacchi febbrili. Ma appare chiaro che per salvare il Tavoliere servono argini e bonifiche.

Bonifica integrale, il cavallo di battaglia del fascismo. Ci prova prima il Consorzio di Bonifica: un piano che prevede assegnazioni di poderi e creazione di 103 centri di servizio e 5 nuovi comuni. L’opposizione degli agrari è durissima. In Capitanata sono creati i borghi di Siponto, Tavernola e Borgo la Serpe (poi Mezzanone). Mussolini rimane deluso e si affida all’Opera Nazionale Combattenti (ONC), che bene aveva operato nelle paludi pontine. Nel 1938 si elabora un piano di bonifica della Capitanata, con vasti espropri, 1300 assegnazioni, due borghi con servizi essenziali (Cervaro e Giardinetto) e due che sarebbero divenuti nuovi comuni (Segezia e Incoronata). Sono progettati anche due borghi lungo la strada per Manfredonia dove sono allineati i poderi ONC. Su quella strada una casa cantoniera distribuisce gratuitamente chinino, mentre gli eucalipti piantati a migliaia assorbono acqua.

Dopo la guerra, negli anni Cinquanta, la riforma agraria assegna piccoli poderi a migliaia di famiglie contadine. Nascono, all’inizio anni Sessanta, a Tressanti, Fonterosa, Amendola…, nuovi villaggi con spaccio, dopolavoro, chiesa, scuole … Accanto agli eucalipti si affiancano lungo le strade migliaia di pini mediterranei.

E’ stato presentato (approvato in Giunta oltre due anni fa) un “piano” del Politecnico di Bari, per utilizzare i 53 milioni di Euro del Pnrr, destinati a dare una soluzione alloggiativa e una prospettiva di vita decente ai lavoratori immigrati. Si propone di spostarli (ca 6.000 tra quelli della pista e del ghetto) nei borghi “fascisti” intorno a Foggia. Luoghi lontani dalle coltivazioni dove essi lavorano. Il piano del Politecnico è una lettura semplicistica della bonifica fascista, non tiene conto della Riforma fondiaria degli anni ’50… E nemmeno delle indicazioni della prefettura di Foggia (e dei tavoli di concertazione) sulla necessità di allargare gli insediamenti nell’area di Manfredonia (Fonterosa, Amendola…)

Pare che il progetto Pnrr sia stato ridimensionato al solo Borgo Mezzanone. Era questo il senso del PNRR? Assicurare una accoglienza soddisfacente e decente non poteva conciliarsi con il progetto di ripopolare il Tavoliere? Una vicenda che ha fatto registrare tre anni di silenzio (tra commissari, amministrazione Rotice, comunità politica e civile). Il sogno di un Tavoliere con insediamenti umani (servizi sociali e sanitari, scuole…) è così assurdo e impensabile? Anche con case prefabbricate o in legno (come i terremotati)? “E’ la gente che protegge la gente” . E senza la gente il Tavoliere sarà sempre fragile ed esposto a rischi ambientali e criminali.

E’ un problema storico, complesso, difficile. Forse impossibile. Si può mai immaginare che l’amministrazione comunale di Manfredonia possa essere lasciata sola? Sono tempi nei quali circolano umori, sentimenti… tenere gli immigrati nella precarietà, marginalità, corpi da utilizzare, spostare… “Noi costruiamo le case al resto pensateci voi!”.

A cura di Paolo Cascavilla, fonte: futuriparalleli.it

Richiedi prestito online

Procedura celere

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link