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  • Come è nata l’idea di creare l’Associazione Culturale “L’Isola Felice”?

L’idea è nata da un percorso condiviso con Marica Goffi. Da anni lavoriamo nel terzo settore a stretto contatto con persone con disabilità e otto anni fa, abbiamo iniziato a realizzare laboratori di fotografia, disegno e poesia. Questo percorso ci ha permesso di vedere quanto fosse importante offrire spazi creativi e inclusivi. Sei anni fa, abbiamo deciso di fare un passo in più, fondando l’Associazione Culturale “L’Isola Felice”, con l’obiettivo di promuovere l’inclusione attraverso pro-getti culturali e artistici.

  • La missione principale dell’associazione?

La nostra missione è favorire l’inclusione delle persone con disabilità, coinvolgendole attivamente in progetti educativi, culturali e sociali. Vogliamo stimolare la crescita di una coscienza collettiva, capace di abbattere barriere culturali e sociali. Attraverso eventi artistici, laboratori creativi e iniziative culturali, promuoviamo la partecipazione e la cittadinanza attiva, creando occasioni di incontro e confronto tra le diverse realtà della società.

  • I progetti più significativi realizzati fino ad oggi

Ogni progetto ha avuto un impatto speciale, ma sicuramente i laboratori artistici sono tra le esperienze più significative. La fotografia, il disegno e la poesia hanno dato voce a tante persone che spesso non trovano spazi per esprimersi. Ricordo con emozione alcune mostre fotografiche che hanno coinvolto attivamente i partecipanti, offrendo loro la possibilità di raccontare la propria visione del mondo. Abbiamo anche organizzato eventi culturali e sociali che hanno coinvolto la comunità locale, creando momenti di vera inclusione.

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  • Le sfide che affrontiamo quotidianamente

Le sfide sono molte. La più grande è sicuramente sensibilizzare la società sull’importanza dell’inclusione. Non è semplice superare pregiudizi e barriere culturali. Inoltre, come molte realtà del terzo settore, ci confrontiamo con difficoltà legate al reperimento di risorse economiche e al sostegno istituzionale. Nonostante tutto, la passione e la determinazione ci spingono a continuare su questa strada.

  • I progetti futuri de “L’Isola Felice”?

Stiamo lavorando per ampliare i nostri laboratori creativi, coinvolgendo sempre più persone e collaborando con altre realtà del territorio. Vorremmo avviare nuovi progetti legati al teatro e alla musica, linguaggi universali che possono abbattere ogni barriera. Inoltre, puntiamo a creare eventi ancora più inclusivi, che coinvolgano tutta la comunità, per costruire insieme una società più aperta e solidale.

  • Il messaggio che vogliamo trasmettere con il nostro lavoro

Il nostro messaggio è semplice: l’inclusione non è un gesto di gentilezza, ma un diritto. Tutti devono avere la possibilità di esprimersi, partecipare e sentirsi parte attiva della società. L’arte e la cultura sono strumenti potenti per abbattere le barriere e costruire relazioni autentiche. “L’Isola Felice” vuole essere uno spazio in cui ognuno possa sentirsi accolto e valorizzato.

  • Come nasce l’idea di fondare “La Unión Mundial de Poetas por la Paz y la Libertad” (UMPPL)?

L’idea è nata sette anni fa, dopo aver partecipato a un festival per la pace in Tunisia. È stata un’esperienza molto intensa e profonda, che ci ha fatto riflettere sull’importanza di dare voce a chi usa l’arte e la cultura come strumento di dialogo e cambiamento. Al nostro rientro, io e Marica Goffi abbiamo sentito il bisogno di creare un’organizzazione che potesse supportare scrittori, poeti e artisti in generale nel far conoscere le loro opere al mondo, soprattutto quelle che promuovono valori di pace, libertà e giustizia. Così è nata la Unión Mundial de Poetas por la Paz y la Libertad (UMPPL).

  • La missione principale dell’UMPPL?

La nostra missione è chiara: promuovere la letteratura e l’arte come strumenti di difesa dei diritti umani, della democrazia e della giustizia sociale. Crediamo fortemente che la cultura possa essere una forza potente per costruire ponti tra i popoli e superare i conflitti. Lavoriamo per diffondere messaggi di pace e libertà, creando uno spazio in cui artisti di tutto il mondo possano incontrarsi, collaborare e far sentire la propria voce.

  • In che modo sosteniamo concretamente artisti e scrittori

Organizziamo eventi culturali, festival letterari, mostre e incontri internazionali dove artisti e scrittori possono presentare le loro opere. Offriamo anche spazi di pubblicazione e visibilità attraverso piattaforme digitali, antologie e collaborazioni con case editrici. Inoltre, lavoriamo su pro-getti educativi e sociali, utilizzando la poesia, la narrativa e le arti visive come strumenti per sensibilizzare su temi fondamentali come i diritti umani e la pace.

  • Le principali sfide che affrontiamo

Una delle sfide più grandi è sicuramente quella di far emergere le voci di artisti provenienti da contesti difficili o marginalizzati. Spesso mancano le risorse economiche e le reti di contatti per ga-rantire visibilità a questi talenti. Un’altra sfida è quella di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’arte come strumento di cambiamento sociale. Non sempre si comprende quanto la cultura possa influenzare positivamente la società.

  • I prossimi obiettivi dell’UMPPL?

Vogliamo ampliare la nostra rete di collaborazioni internazionali e coinvolgere sempre più giovani artisti nei nostri progetti. Stiamo lavorando per creare nuovi spazi di dialogo, anche online, e per organizzare eventi in Paesi dove la libertà di espressione è limitata. Inoltre, puntiamo a sviluppare programmi educativi per diffondere i valori della pace e della giustizia sociale nelle scuole e nelle comunità.

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  • Il messaggio che desideriamo trasmettere attraverso il nostro lavoro

Il nostro messaggio è che l’arte e la cultura sono strumenti di resistenza e di speranza. La poesia, la scrittura, la musica e ogni forma d’arte hanno il potere di abbattere i muri dell’odio e costruire ponti di dialogo. Vogliamo ricordare a tutti che la pace e la libertà non sono concetti astratti, ma obiettivi concreti che si possono perseguire anche attraverso le parole e le immagini. Negli anni abbiamo realizzato numerosi progetti culturali. Come antologie poetiche e dei cataloghi d’arte internazionali che abbiamo pubblicato

Con “L’Isola Felice” e “La Unión Mundial de Poetas por la Paz y la Libertad” abbiamo sentito l’esigenza di creare spazi concreti in cui artisti e poeti di tutto il mondo potessero esprimersi e far conoscere le proprie opere. Così sono nate diverse antologie poetiche internazionali e cataloghi d’arte che raccolgono voci e talenti provenienti da Paesi e culture diverse. Queste pubblicazioni non sono solo raccolte artistiche, ma vere e proprie testimonianze di come la poesia, la letteratura e l’arte possano diventare strumenti di dialogo, di pace e di libertà.

  • Abbiamo in programma nuove pubblicazioni di questo tipo.

Stiamo già lavorando a nuove antologie e cataloghi che coinvolgeranno ancora più artisti e poeti da tutto il mondo. Vogliamo esplorare temi nuovi, sempre legati ai diritti umani, alla pace e alla sostenibilità, dando spazio anche a forme artistiche innovative. Il nostro obiettivo è continuare a costruire ponti tra le persone attraverso la cultura, creando sempre nuove opportunità di incontro e condivisione.

  • Le nostre antologie poetiche e i cataloghi d’arte hanno ricevuto importanti riconoscimenti.

È stata una grande soddisfazione vedere alcune delle nostre antologie premiate come “Libro dell’Anno” e “Libro per la Pace”. Questi riconoscimenti rappresentano un importante segnale di quanto la cultura e l’arte possano avere un impatto reale nella società. Per noi non sono solo premi, ma il riconoscimento di un lavoro collettivo che ha coinvolto artisti e poeti da tutto il mondo, uniti dal desiderio di promuovere valori universali come la pace, la libertà e la giustizia sociale.

Questi riconoscimenti non sono solo un traguardo, ma un punto di partenza. Sono la dimostrazione che l’arte e la cultura possono influenzare positivamente la società. Continueremo a lavorare con passione per dare voce a chi promuove la pace, la libertà e i diritti umani attraverso l’arte. E siamo certi che, insieme, possiamo raggiungere traguardi ancora più grandi.

  • Nel corso della mia carriera artistica e sociale ho ricevuto numerosi riconoscimenti.

Ho avuto la fortuna di ricevere tanti riconoscimenti nel corso degli anni, ed è davvero difficile citarli tutti. Ogni premio ha rappresentato per me un momento di grande emozione e gratitudine, perché riconosce non solo il mio impegno personale, ma anche il lavoro collettivo che porto avanti con le realtà che ho fondato. Tra i riconoscimenti più recenti, però, tengo a menzionare due premi ricevuti a Roma presso la Pontificia Università Antonianum: il prestigioso premio “50 Memorable Women 2024” (Europa) e il conferimento del “Dottorato Honoris Causa”. Sono stati momenti davvero speciali che hanno confermato quanto sia importante continuare a lavorare per la diffusione della cultura, della pace e dei diritti umani.

  • Ricevere il premio “50 Memorable Women 2024” (Europa)?
    È stato un riconoscimento straordinario che mi ha profondamente onorata. Essere inclusa tra cinquanta donne memorabili del 2024 in Europa significa vedere riconosciuto l’impegno che ho sempre dedicato alla promozione dell’arte e alla difesa dei diritti umani. Questo premio è anche un messaggio importante per tutte le donne che lavorano nel campo sociale e culturale: dimostra che la passione, la determinazione e il desiderio di cambiare le cose possono portare a risultati concreti.
  • Cosa sento di voler trasmettere alle giovani generazioni di artisti e attivisti

Vorrei dire loro di credere sempre nella forza delle proprie idee e nel valore del proprio impegno. I riconoscimenti arrivano, ma ciò che conta davvero è il percorso, la passione e la dedizione che si mettono in ciò che si fa. Ogni piccolo gesto ha un impatto e può contribuire a costruire qualcosa di grande. L’arte e la cultura hanno un potere enorme, e ogni voce che si unisce al coro per la pace e la giustizia rende il mondo un posto migliore.
Ogni riconoscimento è un punto di partenza, non un punto di arrivo. Mi sento profondamente grata per il cammino fatto finora, ma so che c’è ancora tanto da fare. Continuerò a lavorare con passione e determinazione, cercando di dare sempre più spazio alle voci che parlano di pace, libertà e giustizia. E spero che questi successi possano ispirare anche altri a credere nella forza del cambiamento attraverso la cultura.

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  • Creare nuovi contesti in cui operare, tra Sociale, Cultura, Arte e, “last but not least”, Pace?

Creare nuovi contesti in cui Sociale, Cultura, Arte e Pace possano intrecciarsi in modo innovativo è uno degli obiettivi principali del mio percorso. Credo fortemente che questi ambiti non solo possano coesistere, ma debbano collaborare per generare un impatto positivo e duraturo nella società.

Nuovi Spazi di Inclusione Sociale attraverso l’Arte, Festival Internazionale di Arte e Pace, Piattaforme Digitali per la Cultura e i Diritti Umani, Progetti Educativi nelle Scuole e nelle Comunità, Laboratori di Arte e Mediazione Culturale, Promozione di Progetti per la Pace a Livello Istituzionale.
Infine, mi piacerebbe portare avanti progetti in collaborazione con istituzioni nazionali e internazionali, promuovendo la “cultura della pace” attraverso iniziative artistiche e culturali di ampio respiro. Credo che sia fondamentale coinvolgere le istituzioni per creare politiche culturali che mettano al centro i diritti umani, la pace e l’inclusione sociale.

Il mio obiettivo è quello di continuare a creare spazi concreti e innovativi in cui arte, cultura, sociale e pace possano fondersi, generando un cambiamento reale nelle persone e nelle comunità. Ogni nuovo progetto sarà un passo in avanti verso una società più giusta, inclusiva e consapevole.

Stefano Chiesa

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