A Castellino del Biferno il primo tempio crematorio del Molise: investimento privato da 1,4 milioni

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C’è chi dice sì. Dopo una serie di idee progettuali illustrate qua e là in regione, tutte naufragate nel mare di no, spesso immotivati, di cittadini più tradizionalisti (che oggi si scontrano con l’evidente difficoltà di dare una degna sepoltura ai propri cari) che si trincerano dietro all’assunto “ovunque ma non nel mio giardino”, ci ha pensato il pirotecnico sindaco di Castellino del Biferno, Enrico Fratangelo, a dare una risposta concreta a chi preferirebbe essere cremato.
Nascerà nel comune guidato dal primo cittadino – noto per la sua ‘fede’ borbonica e anche per l’emissione di una moneta ‘comunale’, il Ducato – il primo tempio crematorio della regione Molise.

Una scelta di civiltà quella di consentire a chi lo preferisce, quando arriverà quel giorno, la cremazione in luogo della sepoltura tradizionale in cimiteri ormai troppo pieni per accogliere tutti.
Del resto, e questo non è un parere personale, la popolazione anziana del Molise è quella più numerosa. Giocoforza, tocca pensare a quel giorno. E aumenta anche il numero di chi ritiene di voler salutare la vita terrena ritornando quel che si era. “Polvere sei e polvere ritornerai”, no?

In tanti decidono di optare per la cremazione anche in Molise e attualmente tocca rivolgersi fuori regione, in Campania per restare ‘in zona’. Una decisione personale e del tutto intima che si scontra anche con le vicissitudini che dovranno affrontare i propri cari, già provati dal dolore della perdita, costretti ad affrontare viaggi non proprio agevoli e di cui, forse, si farebbe volentieri a meno.
C’è anche un dettaglio economico, spesso, da non sottovalutare. La cremazione ha costi parecchio diversi dalla sepoltura tradizionale che il più delle volte comporta l’affannosa ricerca di un loculo che, se tutto va bene, costa anche parecchie migliaia di euro. Costi ai quali si sommano quelli per la tumulazione, l’acquisto del feretro, il funerale. Ovvio che non si tratti di un ragionamento meramente economico ma anche questo deve essere affrontato.

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Il tempio crematorio di Castellino del Biferno sorgerà nell’area del cimitero del piccolo comune. Un anno fa (il 31 dicembre 2023) è stata aggiudicata la gara per la realizzazione definitiva, l’esecuzione dei lavori, il coordinamento per la sicurezza in fase di progettazione, esecuzione e gestione economica dell’opera.
La Research Consorzio Stabile, società consortile A.R.L di Salerno, ha presentato la propria offerta con un ribasso dello 0,1% per una somma di un milione 438mila 832,89 euro (la base di gara era di 1 milione 453mila 366,56 euro).
La Research si è aggiudicata la gara e ha quindi ottenuto una concessione che, stando al disciplinare di gara, avrà la durata massima di 30 anni, decorrenti dalla data di stipula del contratto/concessione che potrebbe anche essere rinnovata.

In questi 30 anni, spetterà all’impresa concessionaria l’obbligo della manutenzione ordinaria e straordinaria dell’opera, la stessa ovviamente avrà diritto all’esecuzione di tutte le operazioni cimiteriali di cremazione, di riscossione delle relative tariffe quali quelle conseguenti alla cremazione di salme, resti mortali, traslazioni di salma in feretro privo di zinco, cremazioni di parti anatomiche riconoscibili, cremazioni di feti e prodotti del concepimento, dispersioni di ceneri nel cimitero, cremazioni di salme residenti nel Comune di Castellino del Biferno a tariffa agevolata. Tutti gli oneri finanziari, organizzativi e di gestione sono a carico dell’impresa concessionaria.

L’investimento è totalmente a carico del concessionario che paga al Comune una royalty annua proporzionale al fatturato derivante dalle cremazioni (5,5% sulle tariffe ministeriali); prevista anche la possibilità per il Comune di esercitare un diritto di ingresso per la salma (o i resti) che si potrebbe aggirare sui 50 euro.

L’impianto di cremazione è costruito, ovviamente, con la tecnologia del caso e in ossequio alle norme ambientali: una linea produttiva, spazi dedicati all’utenza, uffici e servizi, una zona dedicata al commiato.
Il tutto sorgerà su un’area di circa 228 metri quadri dove ci saranno anche una zona verde contigua a quella destinata all’edificio crematorio, un giardino della memoria con fontana per la dispersione delle ceneri e cinerario comune, una viabilità di servizio, zone parcheggi antistanti il cimitero per agevolare il trasporto delle salme e l’arrivo dei parenti, una cinta muraria che delimita il cimitero dal tempio crematorio.

Un altro dettaglio, che dettaglio non è: la sala dell’ultimo saluto non sarà allestita con alcun paramento religioso, offrendo quindi la possibilità di allestirla in base al proprio credo eventuale. E i familiari potranno attendere che tutto si compia in una zona dedicata e allestita per consentire il conforto di cui si ha bisogno.

Sono quasi 90 gli impianti di cremazione ad oggi operanti in Italia: nel 2022 sono state effettuate 183mila 146 cremazioni di cadaveri e 37mila 538 di resti mortali. Un aumento di circa il 7% della domanda. E l’Italia, stando ai dati del 2022, è il quarto paese per numero di cremazioni eseguite in Europa, dopo Gran Bretagna, Germania e Francia. Le regioni italiane dove si effettuano più cremazioni sono la Lombardia (39.037), il Piemonte (26.714) e l’Emilia Romagna (23mila 999). In Campania, che per motivi logistici è la regione più vicina per i molisani, sono state effettuate 18.666 cremazioni nel 2022.

In Molise, non esiste alcun tempio crematorio. Secondo gli studi portati a sostegno del progetto, il potenziale bacino d’utenza di un impianto di cremazione viene disegnato calcolando tempi di percorrenza automobilistica pari a 60 minuti. L’impianto di Castellino, secondo l’analisi economica, potrebbe interessare un bacino d’utenza che consentirà di ottenere una media, nei 30 anni di concessione, di circa 1480 cremazioni. Si stima che annualmente, e a tempio appena avviato, potrebbero essere circa 820 le cremazioni annue.

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Ma quanto costerà farsi cremare a Castellino? Sui 500 euro e quasi 400 in caso si tratti di resti. A queste somme vanno poi aggiunti, a seconda dei casi, eventuali costi di traslazione di salme in feretri sprovvisti di zinco (315 euro), eventuali dispersioni di ceneri nel cimitero (190 euro).
Insomma, un prezziario che varia a seconda delle esigenze. E, ovviamente, i cittadini di Castellino godranno di una tariffazione agevolata, stabilita proprio nel disciplinare di gara.

Per le casse comunali, nei prossimi 30 anni, si stimano introiti per oltre un milione e 200mila euro.





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