Commerzbank: l’ultima strategia per frenare l’avanzata di Unicredit

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Commerzbank sta considerando il taglio di alcune migliaia di posti di lavoro nel tentativo di contrastare l’interesse di UniCredit, la banca italiana guidata da Andrea Orcel. Lo riporta il quotidiano britannico Financial Times, spiegando che questa mossa è vista come una strategia per rafforzare la redditività della banca e aumentare, di conseguenza, la sua capacità di remunerare gli azionisti. Obiettivo finale: convincere il mercato a resistere alle avance di piazza Gae Aulenti.  Stando sempre alle indicazioni dell’FT, i dettagli di questo piano dovrebbero essere presentati ai sindacati nelle prossime settimane, con un aggiornamento della strategia previsto per il 13 febbraio.

Al momento Commerbank non ha rilasciato commenti.  In risposta ad una richiesta di informazioni, l’istituto tedesco ha fatto sapere che gli investitori e il pubblico saranno informati sulle strategia dell’azienda, che sono ancora in fase di elaborazione. “Non possiamo anticipare le prossime discussioni del Consiglio di amministrazione e del Consiglio di sorveglianza”.

Contesto e motivazioni

Negli ultimi anni, Commerzbank ha già intrapreso significativi tagli al personale e alla rete di filiali, chiudendo circa la metà delle sue 800 filiali dal 2021. Queste misure sono state parte di un piano di ristrutturazione avviato dall’ex amministratore delegato Manfred Knof, mirato a migliorare la redditività e a triplicare il prezzo delle azioni della banca. Tuttavia, l’interesse di UniCredit ha complicato ulteriormente la situazione.

UniCredit controlla circa il 28% di Commerzbank e ha già annunciato che chiederà l’approvazione delle autorità di vigilanza per una partecipazione fino al 29,9%.

Dal 30% la banca con sede a Milano sarebbe obbligata a presentare un’offerta pubblica di acquisto. Questo ha sollevato preoccupazioni tra i sindacati e il governo tedesco, che temono che un’acquisizione possa portare a massicci licenziamenti. I sindacati hanno avvertito che fino a 15.000 posti di lavoro potrebbero essere a rischio in caso di fusione.

Cme riportato dal quotidiano Handelsblatt all’inizio della scorsa settimana, il presidente del consiglio di sorveglianza di Commerzbank, Jens Weidmann, ha dichiarato che ci sono poche possibilità di una fusione amichevole con UniCredit dopo l’acquisto a sorpresa da parte della banca italiana di un’importante partecipazione nell’istituto di credito tedesco.

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

“È come un qualsiasi rapporto: se non ha successo all’inizio, sarà difficile”, ha detto Weidmann, esprimendo dubbi sul fatto che un’acquisizione ostile nel settore bancario possa creare valore sostenibile. “Nelle fusioni è importante che i dirigenti si parlino prima in uno spirito di fiducia e sviluppino un’intesa comune. UniCredit ha deciso di non farlo e ci ha sorpreso con il suo ingresso. Non è un bello stile”, ha detto Weidmann.

Impatti previsti

Il piano di riduzione del personale è visto come un tentativo per Commerzbank di migliorare i propri margini e attrarre investitori, rendendo meno appetibile l’idea di un’acquisizione da parte di UniCredit. La nuova a.d., Bettina Orlopp, sta cercando di dimostrare che la banca può migliorare la propria redditività attraverso l’innovazione tecnologica e l’uso dell’intelligenza artificiale, piuttosto che attraverso fusioni o acquisizioni.
Le stime indicano che i tagli potrebbero comportare “poche migliaia” di esuberi, ma non è chiaro come questi saranno gestiti. Alcuni analisti suggeriscono che i risparmi sui costi derivanti dalla digitalizzazione potrebbero compensare parte dei licenziamenti. Tuttavia, la questione rimane delicata e potrebbe influenzare le dinamiche politiche in vista delle elezioni federali tedesche.

Reazioni

Le reazioni alla possibile ristrutturazione sono state miste. Mentre alcuni investitori potrebbero vedere positivamente un miglioramento della redditività a breve termine, altri esperti avvertono che Commerzbank potrebbe non essere in grado di presentare un caso convincente per rimanere autonoma rispetto ai vantaggi economici derivanti da una fusione con UniCredit. I costi operativi della banca tedesca sono attualmente più elevati rispetto ai suoi concorrenti, il che rende difficile mantenere una posizione competitiva nel lungo periodo.



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