Il Decreto Legislativo 6 settembre 2024, n. 125 recepisce in Italia la Direttiva (UE) 2022/2464, meglio conosciuta come Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). La nuova normativa introduce obblighi stringenti di rendicontazione di sostenibilità per le grandi imprese e le PMI quotate, con l’obiettivo di garantire maggiore trasparenza e responsabilità nelle pratiche aziendali.
La CSRD rappresenta un’evoluzione significativa rispetto alla precedente Direttiva 2014/95/UE (NFRD), estendendo il campo di applicazione e introducendo requisiti più stringenti per le aziende.
L’obbligo di rendicontazione non riguarderà più solo le grandi imprese, ma si estenderà anche alle PMI quotate, con l’obiettivo di aumentare la trasparenza e la responsabilità aziendale. Le aziende dovranno fornire informazioni più dettagliate sugli impatti ambientali, sociali e di governance, contribuendo a migliorare la visibilità e la comprensione delle loro attività in termini di sostenibilità .
Un aspetto importante introdotto dalla CSRD è il principio della doppia materialità , che richiede alle imprese di rendicontare non solo l’impatto delle proprie attività sulle tematiche di sostenibilità , ma anche il modo in cui queste tematiche influenzano le performance aziendali. Infine, la direttiva impone l’adozione degli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), elaborati dalla Commissione Europea, garantendo un approccio uniforme e comparabile alla rendicontazione di sostenibilità .
Ambito di applicazione in Italia
Il D.lgs. 2024/125 si applica a diverse tipologie di società , tra cui:
- Società di capitali (S.p.A., S.a.p.A., S.r.l.).
- Enti creditizi ai sensi del Regolamento (UE) 2013/575.
- Imprese di assicurazione come definite dal Codice delle Assicurazioni.
- Cassa Depositi e Prestiti S.p.A., limitatamente alle società sotto la sua direzione e coordinamento.
Sono escluse dall’obbligo di rendicontazione le microimprese, definite come quelle realtà aziendali che non superano i limiti previsti dall’art. 2435-ter del Codice Civile, ovvero un massimo di dieci dipendenti, un totale di bilancio non superiore a 350.000 euro e ricavi netti inferiori a 700.000 euro.Â
Contenuti della rendicontazione
Le imprese soggette all’obbligo dovranno includere nella relazione sulla gestione una sezione dedicata alla sostenibilità , che comprenda:
- Modello di business e strategia aziendale, con particolare attenzione alle istanze degli stakeholder.
- Impatto ESG, dettagliando le performance aziendali rispetto a fattori ambientali, sociali e di governance.
- Obiettivi e piani di transizione verso la sostenibilità .
- Ruolo degli organi di governance e le loro competenze in materia di sostenibilità .
- Politiche e incentivi legati agli obiettivi ESG.
- Processi di due diligence sulla catena di fornitura per monitorare gli impatti negativi.
Le informazioni di sostenibilità dovranno essere sottoposte a verifica da parte di revisori legali o altri fornitori di servizi indipendenti, con obbligo di attestazione di conformità agli standard ESRS. La pubblicazione dovrà avvenire in formato elettronico.
Entrata in vigore e scadenze
L’implementazione degli obblighi di rendicontazione avverrà in modo graduale:
- dal 1° gennaio 2024: per le grandi imprese con oltre 500 dipendenti,
- dal 1° gennaio 2025: per le altre grandi imprese e società madri non incluse inizialmente,
- dal 1° gennaio 2026: per le PMI quotate e altre imprese soggette.
Sfide e opportunità per le imprese
L’attuazione del D.lgs. 2024/125 pone diverse sfide alle imprese, tra cui l’adeguamento dei sistemi di reporting e la necessità di sviluppare competenze specifiche in ambito ESG. Tuttavia, le nuove disposizioni offrono anche opportunità significative.
Un primo vantaggio è rappresentato dal miglioramento della reputazione aziendale, che trae beneficio da una maggiore trasparenza e responsabilità sociale. Le imprese che dimostrano un impegno concreto nella rendicontazione di sostenibilità possono ottenere un posizionamento più solido e credibile agli occhi di clienti, fornitori e stakeholder.
Inoltre, le nuove norme favoriscono un accesso più agevole ai finanziamenti, poiché gli investitori stanno orientando sempre più le loro scelte verso aziende che adottano pratiche ESG solide e verificabili. Infine, l’adozione di strategie aziendali allineate agli obiettivi di sostenibilità consente alle imprese di incrementare la propria competitività , rispondendo in modo proattivo alle sfide del mercato e alle aspettative dei consumatori sempre più attenti ai temi ambientali e sociali.
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