Disoccupazione? Non nel turismo – Il Corriere Nazionale

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Migliaia di posizioni lavorative per giovani laureati

In Italia, sono in crescente aumento gli hotel, resort e agriturismi ad offrire posizioni lavorative per le stagioni invernali ed estive. Tra gli assunti, si registrano migliaia di giovani laureati in scienze del turismo, lingue straniere e marketing del turismo. Nonostante la disoccupazione giovanile sia ancora persistente, toccando soglie del 30%, il 2024 ha registrato un numero di giovani lavoratori impiegati in hotel e ristoranti sotto regolare contratto pari al 70%.

“Lavorare nel turismo è sempre più appetibile”

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“Lavorare nel turismo è sempre più appetibile: il 2025 si apre con 26 mila assunzioni in più rispetto al gennaio dello scorso anno” Sono queste le parole  del Ministro del Turismo Daniela Santanchè durante il commento del bollettino Unioncamere-ministero del lavoro e delle Politiche sociali. “Segno che le politiche del Ministero continuano a sostenere la crescita di un comparto che, per altro, offre opportunità particolarmente elevate per i giovani”. I dati forniti rivelano non solo un abbassamento della disoccupazione giovanile ma anche una lotta persistente al lavoro in nero, la cui percentuale durante i periodi estivi si aggira tra il 20 e 30%.

Quali sono le posizioni lavorative più richieste nel turismo?

Tra le posizioni lavorative maggiormente richieste in hotel vi è quella di receptionist, addetto all’accoglienza e capo ricevimento. Il 2024 ha visto un calo della disoccupazione pari al 7,9%, registrando un aumento di assunzioni nel campo del turismo pari a 240.000 posti e 400.000 nel campo della ristorazione. In quest’ultimo ramo, le posizioni lavorative più ricercate sono giovani camerieri, cuochi, baristi e animatori, spesso con esperienza nel settore del turismo di almeno 1 anno.

Contratti di lavoro poco stabili

Nonostante le assunzioni di giovani in hotel e nei ristoranti stiano crescendo sporadicamente, i contratti di lavoro sono spesso stagionali, garantendo dunque un introito mensile solo per 6-7 mesi l’anno. Tuttavia, la domanda di posizioni lavorative è influenzata anche dall’area geografica degli hotel o ristoranti in questione. Nel nord Italia, in particolare in aree sciistiche come il Trentino-Alto Adige, Val d’Aosta e Veneto, la ricerca di giovani lavoratori si protrae per tutta la stagione invernale. Spostandoci verso il centro e sud Italia, i contratti di lavoro stagionali iniziano da Marzo-Aprile concludendosi a fine Ottobre.

Esperienza lavorativa dei giovani e certificazioni

Molte compagnie turistiche, hotel e ristoranti, richiedono prima dell’assunzione, certificazioni di accompagnatore/guida turistica, una formazione in ambito alberghiero o esperienza di lavoro pluriennale. Per quanto l’area del turismo presenti maggiore richiesta di personale rispetto ad altri campi, l’assunzione di giovani lavoratori non risulta dunque immediata, soprattutto quando i candidati in questione, avendo appena ultimato la formazione alberghiera o universitaria, non presentano abbastanza esperienza di lavoro. Il 49,9% delle aziende nel campo del turismo, dichiara infatti di non trovare candidati adeguati alle posizioni lavorative richieste, lasciando ogni anno più di 30.000 posti di lavoro vacanti.

Benefit offerti dalle aziende

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A seconda del lavoro svolto, molte posizioni godono, oltre a un introito mensile, anche di ulteriori benefit offerti dalle aziende. Nel caso in cui si lavori come guida/accompagnatore turistico, le aziende coprono spesso la spesa degli spostamenti, pagando anche l’alloggio nella struttura di pernottamento. Stessa linea d’onda viene seguita anche per le posizioni lavorative di receptionist, addetto all’accoglienza e bagnino, ai quali vengono spesso offerti da contratto vitto e alloggio.

Scarsa formazione del personale

Molte compagnie, al fine di risparmiare tempo e denaro, offrono ai futuri dipendenti training di una sola settimana, durante i quali giovani accompagnatori turistici, receptionists e baristi, devono assimilare nozioni, regole aziendali e soprattutto il giusto approccio da adottare con i clienti. Ciò comporta risultati poco brillanti da parte dei giovani assunti, i quali lasciano spesso il posto dopo una sola stagione di lavoro o, in alcuni casi, vengono mandati via perché “non abbastanza competenti”dalla stessa azienda che paradossalmente ne aveva garantito la formazione. Secondo un’analisi del Censis, la mancanza di personale qualificato costa all’Italia 28 miliardi di euro, lasciando 316.000 posti di lavoro vacanti.

In conclusione, nonostante il turismo stia contribuendo notevolmente ad abbassare il tasso di disoccupazione italiano, poche aziende risultano attive nel processo di un’adeguata formazione per i giovani dipendenti. Per ottenere risultati soddisfacenti, le aziende, hotel e ristoranti dovrebbero investire di più sulla preparazione del personale, assicurandosi che i giovani assunti assimilino le competenze necessarie per garantire posizioni lavorative a lungo termine.

Viviana Maya Bellavista



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