Hai mai pensato che la tua passione per la bicicletta potrebbe diventare una carriera?
Scopri come il mondo delle due ruote offre molte opportunità di lavoro, passando per startup innovative e ruoli da bike manager.
L’evento “Come corre la bike economy” di cui abbiamo parlato qui,
e qui,
ha avuto un seguito.
Nella seconda giornata invece di esplorare i macro temi della bike economy abbiamo fatto un un tuffo, o meglio una pedalata, nelle opportunità di lavoro che il mondo della bicicletta può aprire.
Titolo della giornata? “2 ruote, 1000 lavori”
Non tutti gli interventi per la verità sono stati aderenti al tema. Alcuni ospiti sono finiti con il parlare di sé, senza fornire molti strumenti utili per chi voglia intraprendere un lavoro nell’ambito bici.
Ma nel complesso è stata una giornata interessante che ha offerto diversi spunti.
In questo primo articolo ci occuperemo in particolare di finanziamenti per le startup e del lavoro di bike manager.
Paolo Pinzuti, CEO di Bikeitalia che ha curato l’evento, ha parlato di una prima volta: è stata infatti la prima volta in Italia che si parla di inserimento al lavoro in ambito bici.
“La bici ha rovinato più gente della droga.”
Con questa battuta ha voluto sottolineare l’importanza di eventi di orientamento e informazione come questo, perché a volte la passione senza consapevolezza può portare a conseguenze nefaste.
Per Pinzuti la bici è l’unico giocattolo per adulti che non ci si vergogna di esibire in pubblico.
Il progetto Bike Factory è nato per soddisfare il bisogno delle imprese di competere in un settore in rapida evoluzione.
In 18 mesi il programma ha raccolto 1200 candidature e formato 200 persone e registrato in 6 mesi il 35% di assunzioni.
Come ottenere un finanziamento per la tua startup
Rene Wiertz, founder e CEO di 3T, è un fundracer sempre alla ricerca di startup di micromobilità in cui investire, con la speranza di moltiplicare da 3 a 10 volte il suo investimento.
Wiertz ha spiegato come funziona la mente dell’investitore e ha svelato qualche trucco per cercare di ottenere finanziamenti.
Ogni anno, Wietrz esamina circa 450 aziende, ma ne finanzia solo 3.
È chiaro quanto sia complicata la ricerca di un investitore con capitali da investire.
Uno dei passi fondamentali è chiaramente quello di preparare un pitch.
Il pitch perfetto per la tua startup
E il pitch perfetto per la tua startup deve contenere questi ingredienti:
- Illustrare cosa si vuole fare
- Definire bene il problema che si vuole risolvere
- Esporre la propria soluzione
- Descrivere il business model
- Familiarizzare con i termini e i numeri del TAM (Total Addressable Market) SAM (Served Available Market) e SOM (Serviceable and Obtainable Market)
- Portare numeri su quanti clienti vogliono il prodotto
- Illustrare un piano di crescita
- Come vincerai, che cosa ti rende unico
- Descrivere il proprio team
Tutto questo in 10-15 slide, partendo con un gancio che incuriosisca e attragga subito l’attenzione.
Chi è e cosa fa un bike manager
Nel secondo intervento, il bike manager e CEO di Bike4Bliss Giovanni Martinelli ha parlato di cicloturismo. Un settore in ottima salute, tanto da salire del 35% mentre quello della bici in generale scendeva del 23%.
Il lavoro del bike manager è quello di organizzare un sistema di servizi e offerte, una rete tra gli operatori per sviluppare il cicloturismo all’interno di un territorio.
I primi passi nell’analisi di un territorio
Quando viene interpellato, un bike manager analizza e valuta un territorio:
- la sua collocazione
- i punti di interesse
- l’interconnessione con i territori limitrofi
- i servizi esistenti e quelli mancanti
- i possibili itinerari
- gli elementi caratteristici
Si inizia dunque da una fotografia del territorio a partire dalle persone e poi si fa un piano economico e si verifica l’Interesse degli enti.
Si spiegano le opportunità. Si pianificano interventi.
Il sistema cicloturismo
Il sistema cicloturismo è un puzzle con molte tessere da far combaciare.
L’errore da non fare è partire quando le cose non sono ancora ben allineate. La comunicazione deve invece iniziare solo quando i servizi sono pronti e disponibili.
Poi bisogna fare il calcolo costi e individuare come finanziare il progetto.
Si illustrano gli obbiettivi e si prospettano i risultati. Questa è la parte rischiosa: ci si prende la responsabilità di parlare di possibili introiti.
Poi si creano gli itinerari grazie a guide locali, a partire dai punti di interesse, includendo punti panoramici, ecc.
È importante che tutti gli operatori conoscano tutti i servizi. Per questo bisogna organizzare incontri dove gli operatori si conoscano.
Si fanno quindi accordi disciplinari per garantire i servizi e per inserire gli operatori nel piano di promozione.
Il ruolo della comunicazione
Il ruolo include anche dare supporto e indicazioni all’agenzia di comunicazione.
La promozione, come detto, avviene solo alla fine, per non tradire le aspettative e bruciarsi.
Creare una rete di collaboratori è fondamentale per garantire un risultato concreto.
Nei prossimi articoli parleremo ancora di lavoro nel cicloturismo e di autoimprenditorialità.
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