L’Ue autorizza la farina di larve trattata con raggi Uv: è il quarto insetto che arriva sulle tavole degli europei

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ALIMENTAZIONE

Può essere utilizzata in in pane e panini, torte, prodotti a base di pasta, prodotti trasformati a base di patate, formaggio e prodotti caseari e composte di frutta e di verdura

Di Fabiana Luca |

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Essiccata, congelata e ora anche trattata con i raggi UV prima di essere consumata. Si arricchisce il ventaglio di opzioni con cui è possibile consumare la larva gialla della farina sulle tavole degli europei. Da Palazzo Berlaymont è arrivato il via libera alla commercializzazione della polvere di larve intere di Tenebrio molitor (anche dette larve gialle della farina) trattata con raggi UV, inserita con un regolamento tra i “nuovi alimenti”, novel food, dell’Ue, ovvero quei cibi o tecniche di produzione che Bruxelles considera non consumati «in modo rilevante» prima del maggio 1997.

Le larve gialle del tenebrione mugnaio avevano già ricevuto il via libera da parte di Bruxelles per essere vendute in forma “essiccata” e anche “congelata e in polvere”. Ora il sì dell’Ue è arrivato anche per l’uso della farina delle larve trattata con raggi ultravioletti, trasformata poi in pane e panini, torte, prodotti a base di pasta, prodotti trasformati a base di patate, formaggio e prodotti caseari e composte di frutta e di verdura. E che l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) considera «sicura» ma su cui l’Italia promette di vigilare perché sia rispettato «il principio di trasparenza e il diritto dei cittadini di scegliere con piena consapevolezza ciò che consumano attraverso etichette e informazioni dettagliate», ha messo in chiaro il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato.

Per i prossimi cinque anni, almeno, sarà solo la società francese NutrìEarth, forte della protezione da proprietà industriale, a immettere sul mercato il nuovo alimento, a meno che un’altra società ottenga l’autorizzazione o il consenso della stessa NutrìEarth.

A nulla è servita la levata di scudi degli eurodeputati Alexander Bernhuber del Ppe e Laurence Trochu di Ecr che la scorsa settimana al Parlamento europeo hanno cercato di opporsi all’autorizzazione presentando un’obiezione – sostenuta, tra gli altri dall’eurodeputata della Lega Silvia Sardone e da Paolo Inselvini di Fratelli d’Italia che l’ha definita «un’offesa agli agricoltori europei» – poi bocciata in commissione Ambiente (Envi) per una manciata di voti.

Senza imporli sulle tavole dei consumatori europei, dal 2021 a oggi Bruxelles ha autorizzato sul mercato unico quattro insetti come nuovi alimenti, considerandoli una «fonte alternativa di proteine». A far compagnia alla larva gialla, nella corta lista Ue si contano anche la Locusta migratoria “congelata, essiccata e in polvere” e il Grillo domestico (nome tecnico: Acheta domesticus) “congelato, essiccato e in polvere” nonché “parzialmente sgrassato”. Quarto e ultimo insetto in ordine di tempo autorizzato nel 2023 da Bruxelles è l’Alphitobius diaperionus, ovvero il verme della farina minore. Un mercato, quello dei nuovi alimenti, ancora poco sviluppato ma che presto potrebbe arrivare a includere anche la divisiva carne coltivata in laboratorio: la richiesta della start-up francese Gourmey di autorizzare la vendita del foie gras coltivato in provetta è dall’estate sul tavolo di Palazzo Berlaymont.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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