Al QdS è intervenuto il meteorologo della Stazione “Meteo Sicilia”, Valerio Leonforte
“Per cortesia non parliamo di Medicane, un ciclone mediterraneo. Quello che si è abbattuto sula Sicilia sconvolgendo soprattutto le Eolie e parte del Catanese è dovuto a una violenta depressione africana che si è scontrata con correnti di aria fredda provenienti dai Balcani, che hanno provocato sul mare un fenomeno che noi conosciamo col nome di “Fitch”, una sorta di movimento ondoso che si ingrossa al largo e provoca onde come piccoli Tsunami. Quello su cui, invece, dovremmo tutti interrogarci è come fare ad affrontare fenomeni che stanno diventando, anche dalle nostre parti, sempre più frequenti e che andranno a peggiorare nei prossimi anni”.
(video di Manuel Raffaele)
Lo dice il meteorologo della Stazione “Meteo Sicilia”, Valerio Leonforte, a fronte dei fenomeni che hanno interessato soprattutto la costa Ionica della e le Isole del Tirreno e che oggi sono in netta attenuazione.
Le parole del metereologo
“Abbiamo avuto precipitazioni che hanno superato i 100 mm in poche ore – continua – poca roba se vogliamo essere chiari, rispetto agli 800 caduti in pochi giorni tra Acireale e Giarre nell’ottobre scorso. Ma cento non sono roba da niente. Quindi il discorso va incentrato sulla prevenzione e su quello che occorrerebbe fare presto per proteggere le persone. Bisognerebbe studiare interventi a protezione delle coste e vasche di contenimento per far defluire le acque che per il consumo del territorio si riversano sulle strade facendole diventare torrenti in piena. Mi risulta che due giorni fa alcune strade dell’hinterland catanese sono diventate torrenti in piena…”.
Al di là degli interventi che occorrono e chissà se verranno mai realizzati due giorni dopo il disastro si contano solo i danni su tutta la costa ionica e soprattutto sul lungomare di Santa Teresa di Riva dove il manto stradale ha ceduto in più parti.
I danni alle Eolie
Una delle aree maggiormente colpite dal maltempo sono state le isole Eolie. Danni a tutti gli approdi, a Vulcano dove è stato danneggiato il pontile ancora non ultimato, a Filicudi, a Stromboli dove gli aliscafi sino a ieri non potevano attraccare, e nella più piccola delle isole, Alicudi che attualmente può essere raggiunta soltanto con le navi. A Lipari dove i danni sono stati maggiori il molo di attracco delle navi è stato seriamente danneggiato dalle onde. Il pontile in ferro per l’attracco degli aliscafi, secondo un primo esame dei tecnici, sarebbe fortemente danneggiato a tal punto che alcuni si sono azzardati a dire che costerebbe meno ricostruirlo interamente. Seriamente interessata dalla mareggiata anche la frazione di Canneto dove l’acqua è entrata nelle case.
La stime dei danni
Il sindaco dell’arcipelago, Riccardo Gullo ha fatto una prima stima dei danni, ma ha subito detto che è ancora presto per dire che ammontino a 50 milioni notizia emersa dalla stampa. “Sono ancora in giro con i tecnici per vedere un po’ come articolare meglio e soprattutto quantificare i danni ai fini di una richiesta di calamità nazionale”. Il sindaco durante la conversazione con la stampa ha anche detto che alle eolie si pagano ritardi enormi sulle infrastrutture e che nella richiesta di emergenza nazionale bisognerà porre l’attenzione sul fatto che tutte le opere fronte mare sono in uno stato di precarietà e bisogna intervenire con opere risolutive. Il sindaco infine ha parlato del piano dei porti dicendo che quando la nuova amministrazione ha voluto mettere mano al nuovo piano regolatore portuale si è trovato a combattere con opposizioni ostruzionistiche.
L’ultima mareggiata ha mostrato quali sono le emergenze immediate cui la Regione deve far fronte in queste isole che hanno molte località che si affacciano a nordest o nordovest del mar Tirreno. Dal canto loro gli operatori turistici dell’arcipelago hanno cominciato a sollecitare le autorità affinché si faccia un piano di interventi immediato in vista della ripresa dell’attività turistica che già, a partire dal mese di aprile, si aprirà con l’arrivo dei primi gruppi di escursionisti.
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