BARDI AUDITO IN COMMISSIONI BILANCIO-AMBIENTE CAMERA

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Il Presidente della Regione, Vito Bardi, in qualità di Commissario per l’emergenza idrica in Basilicata, è intervenuto questa mattina, in videoconferenza, alla riunione congiunta delle commissioni Bilancio e Ambiente della Camera dei deputati per il prosieguo di audizioni nell’ambito dell’esame del decreto legge 208 del 2024 sulle misure organizzative urgenti per fronteggiare situazioni di particolare emergenza, nonché per l’attuazione del Pnrr.

 “A seguito delle recenti nevicate – ha detto Bardi – la diga del Camastra ha raggiunto il massimo della sua capacità e si può pensare a cosa fare per intervenire sulla fragilità della struttura e nei controlli”. Bardi ha evidenziato che l’acqua sarà erogata senza restrizioni fino a giugno 2025 “se le previsioni di aumento della disponibilità del bacino del Camastra saranno confermate”. Per bardi, tra le cause di queste emergenze “vi è la frammentazione delle competenze nella gestione dei bacini idrici, delle dighe e delle infrastrutture regionali. Tale frammentazione non ha favorito, se non precluso, nei decenni precedenti l’attivazione di interventi sistemici indispensabili alla manutenzione del sistema idrico generale. Serve un quadro normativo più certo e stabile in ordine alla gestione del sistema”.

“Il nostro obiettivo – ha detto ancora Bardi – è creare interconnessioni con gli altri bacini idrici per alimentare un invaso che ha patito ritardi manutentivi pluridecennali degli enti statali preposti. Il contesto idro-meteorologico eccezionalmente negativo del 2024, caratterizzato da un calo drammatico delle precipitazioni, ha evidenziato vulnerabilità strutturali e gestionali che richiedono un intervento deciso”.

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Sulle perdite idriche lungo la rete di distribuzione, secondo i dati riferiti da Bardi, “il 53% dell’acqua immessa in rete viene dispersa e le perdite lineari ammontano a 12,25 m³/km/giorno. Questi numeri riflettono storici problemi infrastrutturali. Le reti, molte delle quali vetuste, sono state gestite con una logica reattiva basata sulla riparazione dei guasti, piuttosto che su un piano di sostituzione programmato”.

Nella relazione Bardi si sofferma anche sugli investimenti di Acquedotto Lucano e della Protezione civile regionale per gestire la crisi idrica. “Un riepilogo dettagliato dei costi – ha spiegato il Commissario – è stato elaborato, sebbene alcune voci restino in fase di definizione, in particolare quelle relative all’incremento dei costi energetici derivanti dalla gestione straordinaria della crisi”. Acquedotto Lucano, in particolare, ha sostenuto costi per oltre 3 milioni e 660mila euro e la Protezione civile di oltre 200mila euro, per un totale di circa 3milioni e 860 mila euro.

Sugli interventi a breve e medio-lungo tempo Bardi ha detto: “Quanto verificatosi nel 2024 – si legge nella relazione del Commissario – ha messo in evidenza la criticità di questa situazione e la necessità di effettuare lavori per superare le limitazioni imposte dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sul volume invasabile nella diga”.

A tal proposito, Acque del Sud, a fronte di interventi già completati, o in fase di completamento, che riguardano la manutenzione straordinaria delle paratoie e il ripristino del bypass dello scarico di fondo, ha chiesto l’incremento “provvisionale” di 2 metri portando il livello massimo invasabile a 526,60 metri per una capacità di 11,5 milioni di metri cubi di acqua.

 Gli interventi da realizzare a breve termine sono:  attivazione di nuove fonti e riduzione delle perdite idriche. Iinstallazione di pompe di scorta in tutte le stazioni di sollevamento strategichei; garanzia di personale costantemente presente nei punti critici della rete; installazione di sonde multiparametriche per monitorare torbidità dell’acqua prelevata da fonti alternative, come il fiume Basento; miglioramento della sicurezza del sistema elettrico nelle stazioni di sollevamento e negli impianti di potabilizzazione; creazione di un sistema di allerta per monitorare eventi pericolosi lungo il fiume Basento, come scarichi abusivi; adeguamento della condotta in acciaio, fondamentale per il trasporto delle acque grezze dal Camastra o dal Basento.

Tra gli interventi a breve termine, da realizzarsi entro il 2025, c’è la stabilizzazione della presa dal fiume Basento. L’opera prevede un investimento stimato di 4 milioni di euro per realizzare una presa stabile nel punto attualmente occupato dalla struttura provvisoria. Saranno costruite una traversa in calcestruzzo, un sistema di sollevamento e un canale di derivazione verso una vasca di carico, eliminando così l’utilizzo del “Camastrino”, che ostacola le operazioni di svuotamento della diga. Contestualmente, sarà sviluppato un piano per ridurre le perdite idriche nelle reti di distribuzione, sfruttando fondi REACT-EU e PNRR per la digitalizzazione delle reti e la sostituzione di tratti ammalorati. Si prevede la sostituzione di circa 100 km di rete, con un investimento stimato di 20 milioni di euro. Inoltre, saranno attivate nuove fonti di alimentazione, quali pozzi e sorgenti, per aumentare la disponibilità idrica e garantire un approvvigionamento stabile.

 Per il medio e lungo termine, con interventi previsti fino al 2026 e oltre c’è il collegamento della diga di Acerenza al potabilizzatore di Masseria Romaniello, con due soluzioni al vaglio: la prima prevede una condotta di 16 km e un sistema di sollevamento per un costo stimato di 20 milioni di euro; la seconda propone la costruzione di un potabilizzatore a valle della diga per servire Comuni limitrofi, con un costo stimato di 6 milioni di euro.

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Un ulteriore intervento consiste nel potenziamento del potabilizzatore di Masseria Romaniello. Il costo complessivo di questo progetto è stimato in 6 milioni di euro. La realizzazione di nuovi pozzi nell’area del Lago del Pantano di Pignola rappresenta un’altra soluzione strategica.  Questo intervento richiede un investimento stimato di 2,8 milioni di euro.

Contestualmente, il potenziamento del sistema di vettoriamento dalla Val d’Agri verso Potenza sarà necessario per trasportare ulteriori risorse idriche, con un costo stimato di 4 milioni di euro. Infine, la connessione della sorgente di Ruoti con l’abitato di Avigliano ridurrà la dipendenza di quest’ultimo dalla diga del Camastra, beneficiando così l’intero sistema regionale. Il progetto prevede un investimento stimato di 3,5 milioni di euro.

 





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