Intervista a Irene Priolo, neoassessora a mobilità e infrastrutture dell’Emilia Romagna: “Ripartiamo da qui”

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Irene Priolo, rieletta in Regione con oltre ottomila preferenze, torna a ricoprire un ruolo di rilievo nella giunta del presidente Michele De Pascale. Classe 1974 e laureata in Giurisprudenza, Priolo ha avviato la sua carriera politica nel 2005 nei Democratici di Sinistra, poi confluiti nel Partito Democratico. Eletta sindaca di Calderara di Reno nel 2009, si è distinta per importanti progetti di riqualificazione urbana, come Garibaldi 2 e l’area industriale Bargellino.

Dal 2016 al 2019 ha ricoperto il ruolo di assessora alla Mobilità del Comune di Bologna, entrando successivamente nella giunta regionale di Stefano Bonaccini come assessora alla Protezione Civile e Ambiente, dove ha avuto un ruolo decisivo nella gestione delle emergenze climatiche. Nel 2024 ha assunto l’incarico di presidente facente funzioni della Regione durante il passaggio di consegne tra Bonaccini e De Pascale. Ora, con la nuova giunta, è stata nominata assessora regionale ad Ambiente, Programmazione territoriale, Mobilità e Trasporti.

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Ritiene che de Pascale abbia agito in modo efficace nelle nomine, in termini di rappresentanza?

Il Presidente ha scelto un’ottima squadra alla quale sono contenta di appartenere, prima donna in Emilia-Romagna a ricoprire il ruolo di assessora a Mobilità, Trasporti e Infrastrutture in una giunta a maggioranza femminile. Per quel che riguarda la distribuzione territoriale, spesso al centro del dibattito, penso che ognuna e ognuno di noi sia al lavoro per tutta la Regione e non per la Provincia in cui risiede. Ne è un esempio la scorsa legislatura, nella quale ho dovuto trascorrere molto tempo lontano dal bolognese a causa delle alluvioni: siamo tutti al servizio dell’Emilia-Romagna.

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Cosa ne pensa dell’attuale normativa sul consumo di suolo in Emilia-Romagna? Crede sia adeguata a far fronte alle sfide ambientali attuali, o sarebbe favorevole a un suo aggiornamento?

Come dichiarato anche nel programma di mandato, è necessaria una revisione della Legge regionale vigente per limitare gli attuali strumenti di deroga solo alle opere di interesse pubblico e agli ampliamenti in contiguità con le imprese esistenti. Si tratta di un’evoluzione necessaria e fondamentale per dare ancora più forza alle scelte prese nel 2017 che iniziano a dispiegare i propri effetti.

Quali ritiene siano gli interventi infrastrutturali di cui l’Emilia-Romagna ha maggiore urgenza? Il Passante di Bologna è uno di questi?

In questa legislatura dovremo approvare il Piano regionale integrato dei trasporti, una programmazione decennale, con il quale daremo un importante impulso allo sviluppo del trasporto su ferro, incrementeremo i servizi e l’elettrificazione del trasporto pubblico su gomma e svilupperemo la zona logistica semplificata (Zlf) nonché la mobilità sostenibile con particolare attenzione alla sicurezza delle persone. A questo si aggiunge un forte impegno per sbloccare una serie di interventi sulla rete stradale e autostradale, il Passante è sicuramente tra queste ma non è l’unico: incontrerò a breve i vertici di Autostrade per fare il punto della situazione. Di certo non credo che si possa ritornare su ipotesi progettuali alternative, bocciate da tempo, perché questo significherebbe non realizzare niente e ripartire da zero per un dibattito che durerebbe altri venti anni.

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La sua delega all’ambiente era particolarmente ambita dai vostri alleati di Alleanza Verdi e Sinistra, cosa ritiene abbia pesato di più nella scelta di De Pascale? In sincerità, si aspettava la vicepresidenza?

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Penso che gestire le deleghe ad ambiente, pianificazione e mobilità in un solo assessorato sia un’importante occasione per avere un approccio organico alla costruzione di politiche integrate. Ritengo che l’esperienza consolidata nel mandato precedente, che mi ha visto gestire situazioni davvero difficili e complesse, sia stato uno dei motivi alla base della scelta del Presidente, che ringrazio per la fiducia. Sulla vicepresidenza, sono convinta che Vincenzo Colla sia la persona giusta e che, per la sua eleganza e il suo garbo istituzionale e politico, si meritasse questo riconoscimento, personalmente credo di avere già una delega molto pesante.

Cosa non è stato fatto nel precedente mandato regionale e ritiene debba essere affrontato con urgenza da questa nuova amministrazione?

La scorsa legislatura è stata probabilmente una delle più complesse nella storia della nostra Regione: abbiamo dovuto affrontare la crisi pandemica, la crisi internazionale e poi quattro alluvioni in un anno e mezzo. Nonostante ciò, l’Emilia-Romagna non si è mai fermata. La priorità, al netto delle mie deleghe, saranno quindi certamente la sanità pubblica e la messa in sicurezza del territorio.

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