La sfilata Giorgio Armani fw25, possibilità di scelta

La prima è il ruolo della moda che è appunto una possibilità e non una costrizione. La seconda è il ruolo del designer, che propone la sua soluzione che deriva dal suo punto di vista che nasce da una competenza. La terza chiama in causa direttamente chi la moda la usa, cioè le persone, alle quali è rivolto un invito a essere indipendenti, un invito alla scelta e all’autonomia di giudizio sui vestiti che sceglie.

Questa è l’esplorazione delle possibilità che Armani invita a mettere in pratica davanti a una collezione, a una sfilata ma soprattutto davanti a una vetrina o all’interno di un negozio. Un processo che alla fine atterra negli armadi personali prima di finire sui corpi di uomini e donne.

Giorgio Armani fa questa riflessione a margine della presentazione della collezione maschile per il prossimo inverno, quella che indubbiamente vestirà un uomo che si troverà a vivere in un mondo che avrà cambiato molti dei connotati che conosciamo in questa coda di inverno dell’anno precedente che finirà tra circa due mesi e che vedrà cambiata buona parte degli equilibri mondiali. E siccome la moda, anche quella di Armani, non è indifferente ai cambiamenti, l’invito a esplorare le possibilità diventa ancora più importante. Del resto siamo anche quello che indossiamo.

La collezione: morbidezza avvolgente

Completi grigi, maglioni con scollo a barca, cappotti azzurro polvere, cargopants in velluto verde, giacche lavorate a maglia o in velluto liscio, parka in panno di lana, giacche con revers sciallati a contrasto, cardigan-cappa in maglieria a coste larghe, cappotti ampi e lunghi in tessuto spinato, giubbotti e gilet in pelle e tute e giubbotti e pantaloni imbottiti per lo sci in tessuti metallici e sovrapposti da cappe in montone rovesciato a pelo lungo. Per arrivare a un completo in velluto liscio rosso, preludio ai pezzi sciolti che fanno del colore, lo stesso rosso oppure il blu Klein, la loro possibilità di essere scelti.

In questo modo, sulla passerella prende vita un caleidoscopio di possibilità di scelta ma la collezione descrive uno stile così autenticamente Giorgio Armani che ci si chiede se non sia in contraddizione con quella dichiarata “esplorazione di possibilità”. Ma è in questa contraddizione che si afferma invece quella variabile personale che ha il nome di possibilità.

E infatti, a fine sfilata Giorgio Armani chiosa: “La passerella per me è una proposta: la mia visione del momento attuale, che questa stagione è particolarmente libera da costrizioni e convenzioni. E mi piace immaginare gli abiti che entrano nei guardaroba e nelle vite di uomini diversi per età e atteggiamento, e che vengono interpretati da ciascuno secondo la propria personalità. Fare moda, per me, significa creare strumenti che accompagnano la vita, rendendola idealmente più bella e confortevole.”