Truffe online, in Italia dilaga il phishing: tripla allerta della polizia, i consigli per difendersi

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Non cliccare sui link indicati né tantomeno seguire le indicazioni fornite. Anche quando sembra che i messaggi provengano da mittenti affidabili

Sono purtroppo numerose le frodi telefoniche e online che è bene saper riconoscere prima che sia troppo tardi (le più diffuse a questo link). Una su tutte sta però interessando in questi giorni gli internauti italiani: quella basata sul meccanismo del phishing, che consiste nell’inviare alle vittime un messaggio contraffatto e, attraverso l’indebito utilizzo del nome e del logo del presunto mittente – banche, aziende, istituzioni –, convincerle a rivelare dati riservati o a compiere una determinata azione. Lo dimostrano i ben tre alert in merito pubblicati in Rete tra giovedì 16 e venerdì 17 gennaio dalla Polizia di Stato, relativi ad altrettanti tentativi di raggiro evidentemente oggetto di ripetute segnalazioni da parte dei cittadini.

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Edilizia e bricolage

Primo dei due allarmi diramati giovedì 16, quello relativo a «una campagna di phishing di false email promozionali inviate utilizzando il marchio di aziende specializzate in edilizia e bricolage». Si tratta di messaggi che propongono un premio speciale al completamento di un sondaggio e, «per rendere questa promozione credibile – si legge sul sito –, vengono riportate false testimonianze di clienti che hanno vinto il premio in questione». Obiettivo dei truffatori, far approdare l’utente su una pagina che richiede l’inserimento dell’indirizzo di spedizione e il contestuale pagamento delle spese: nient’altro che uno specchietto per le allodole finalizzato a entrare in possesso di dati bancari, con tutte le immaginabili conseguenze del caso. 




















































Intesa Sanpaolo

Sempre giovedì 16, la pagina Facebook «Agente Lisa» ha poi messo in guardia contro un messaggio che punta a trarre in inganno i clienti di Intesa Sanpaolo invitandoli a cliccare su un link a seguito di un (presunto) accesso anomalo. «Ovviamente non è stato inviato dalla banca in questione, ma è un falso», recita il post. Pertanto, «se dovessero arrivarvi messaggi del genere o telefonate che sembrano provenire dalla vostra banca non dovete inserite o divulgare mai le vostre password e i vostri dati ai link che vi inviano. Se avete dubbi contattate la vostra banca dai numeri ufficiali». In aggiunta – viene ricordato – è anche possibile informare dell’accaduto le stesse forze dell’ordine compilando il modulo presente a questo link

Telegram

Venerdì 17 sono stati infine gli utenti di Telegram a essere invitati alla massima attenzione. Colpa di un’altra campagna di phishing che, tramite messaggi ricevuti «anche da contatti memorizzati in rubrica», spinge a «cliccare su link per la visione di contenuti e che conducono a una pagina clone della piattaforma, dove viene richiesto l’inserimento del proprio numero di telefono e di altri dati personali». Anche in questo caso, infatti, viene spiegato che «l’inserimento dei dati e il completamento della procedura consente ai cybercriminali di impossessarsi dell’account Telegram e di utilizzarlo per inviare ulteriori messaggi truffa dello stesso tipo a tutti i contatti in rubrica». Da qui la loro particolare pericolosità.

Come difendersi

Al cospetto di tante e tali minacce, come non cadere in trappola se non si ha dimestichezza con la tecnologia? Come già scritto qui, la raccomandazione numero uno consiste semplicemente nel ricordare che nessun ente o servizio chiederà dati sensibili via sms, telefonate o email. Inoltre, inequivocabili segnali di truffa sono anche la presenza di errori ortografici e la creazione di un finto senso di urgenza. Nel concreto occorre quindi evitare di rispondere al messaggio per poi eliminarlo guardandosi bene dal cliccare sul link incluso. Ulteriori dettagli in questa preziosa pagina di consigli disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

21 gennaio 2025

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