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Come sfruttare la detrazione per l’acquisto e installazione di un impianto allarme nella propria abitazione nel 2025. Le spese che possono essere detratte. Beneficiari. Aliquota. Modalità di pagamento.

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Photo by Schluesseldienst – Pixabay

Proteggere la propria abitazione, villetta od appartamento che sia, con un impianto di sicurezza è sempre un’ipotesi da prendere in considerazione per proteggere al meglio la propria abitazione.

Anzi, progettare un sistema oltre a migliorare la protezione e le condizioni di sicurezza dei propri famigliari, può essere ammortizzata, in termini economici, sfruttando al meglio l’agevolazione fiscale che consiste in una detrazione al momento della dichiarazione dei redditi.

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In seguito all’approvazione della legge di Bilancio, anche nel 2025 è in vigore il bonus fiscale per le ristrutturazioni edilizie.

Vediamo come funziona.

Spese ammesse

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Le spese di installazione per il miglioramento del grado di sicurezza delle abitazioni sono inserite a pieno diritto, consentendo al cittadino di portare in detrazione il 50% delle spese sostenute riguardanti:

  • impianti di videosorveglianza
  • impianti di antifurto
  • vetri antisfondamento
  • porte blindate
  • tapparelle motorizzate e meccaniche
  • installazione o sostituzione di catenacci, serrature e spioncini
  • installazione o sostituzione di cancelli, cancellate e protezioni murarie.

Il criterio base è che si tratta di spese relative ad “interventi relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio di compimento di atti illeciti da parte di terzi”.

Sono pertanto inclusi i costi sostenuti per:

  • acquisto degli impianti
  • progettazione e installazione di un antifurto in casa o ufficio, spese professionali
  • sopralluoghi e perizie da parte di esperti nel settore sicurezza.

Beneficiari

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Photo by geralt – Pixabay

Ad aver diritto all’agevolazione fiscale sono le seguenti categorie:

  • proprietario dell’immobile;
  • titolare del diritto di godimento;
  • familiare convivente: il coniuge, il componente dell’unione civile, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado.
  • coniuge separato qualora assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge;
  • convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato.

Anche colui che esegue in proprio i lavori per l’installazione di un impianto di sorveglianza ha diritto al bonus fiscale.

In tale caso potrà indicare unicamente i costi sostenuti per l’acquisto dei materiali.

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Bonus impianto allarme 2025: aliquota e periodo

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impianto di allarme

L’agevolazione fiscale consiste in una detrazione IRPEF del 50% del costo sostenuto fino ad un massimo di €96.000 di importo totale, comprendendo tutte le spese sostenute nell’ambito del progetto di ristrutturazione di una casa, villa od appartamento.

In pratica si può detrarre in dichiarazione fino ad un massimo di €48.000 (50% di 96.000).

La detrazione permette di sottrarre, ogni anno e per 10 anni consecutivi, il 50% di quanto speso, dividendolo in 10 rate annuali di pari importo.

Ad esempio, se la spesa per l’acquisto ed installazione di un impianto è pari a €5.000 nel 2025, il massimo della detrazione ammessa sarà il 50% della spesa, dunque €2.500.

Pertanto la quota detraibile in dichiarazione dei redditi sarà fissata in rate di €250 per 10 anni consecutivi, a partire dalla dichiarazione dei redditi che verrà compilata nel 2026.

Novità 2025

Grande cambiamento però si è verificato a partire da questo anno, in base a quanto approvato dal Parlamento che ha approvato la manovra finanziaria.

L’aliquota del 50% è ammessa soltanto per i lavori relativi alla prima casa. Per chi interverrà sulla seconda casa, l’aliquota scende al 36%, sempre da spalmare in quote di pari importo per 10 anni.

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Periodo

La detrazione è relativa ad interventi effettuati nell’anno solare 2025, dunque dal 1° gennaio fino al 31 dicembre compresi.

Modalità di pagamento

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Requisito importante è che i pagamenti vengano effettuati in modo che rimangano tracciati, ovvero mediante un bonifico parlante, postale o bancario, sul quale risultano:

  • causale del versamento, con riferimento alla norma (articolo 16-bis del Dpr 917/1986)
  • numero, data ed importo delle fatture
  • codice fiscale del beneficiario della detrazione
  • codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento





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