BTP Green: sale l’interesse per i titoli legati alla finanza sostenibile

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Cinque miliardi di euro a fronte di una domanda di circa 130 miliardi. Sono questi i numeri dell’ultima emissione del BTP Green a 20 anni, con scadenza 30 aprile 2046, godimento 15 gennaio 2025 e tasso annuo del 4,10%, realizzata dal Ministero dell’Economia e delle finanze, a riprova che i Titoli di Stato italiani connessi al mondo della finanza sostenibile piacciono agli investitori.

BTP Green: un po’ di storia

Era il 2014 quando i primi green bond fanno irruzione nel settore obbligazionario italiano grazie alla multiutility Hera che realizzò un’emissione da 500 milioni di euro. Poi nel 2021 il Tesoro ha deciso di lanciarsi in questa avventura presentando il suo primo BTP Green con durata venticinquennale e rimborso previsto ad aprile 2045.

Secondo i dati del Mef, le emissioni di BTP Green effettuate nel triennio 2021-2023 hanno portato il circolante di questi titoli a 35,4 miliardi di euro alla fine del 2023.

Nel dettaglio sono state emesse tre linee:

  • nel 2021 è stato lanciato il BTP Green 30 aprile 2045,
  • nel 2022 il BTP Green 30 aprile 2035
  • nel 2023 il BTP Green 30 ottobre 2045.

L’interesse degli investitori per il BTP Green

Fin dall’emissione inaugurale del BTP Green 2045, a inizio marzo del 2021, il Mef ha riscontrato un enorme interesse, al punto che, a fronte di un importo finale collocato molto cospicuo (8,5 miliardi, il più grande dei titoli verdi fino a quel momento) il volume di ordini ricevuti è risultato pari a quasi 10 volte tanto.

Il fenomeno si è poi ripetuto con la riapertura dell’ottobre successivo, sempre realizzata tramite un sindacato di Specialisti, dove la domanda è risultata oltre 11 volte superiore all’importo di 5 miliardi alla fine collocato.

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Anche in relazione al numero degli investitori interessati, per queste due emissioni si sono registrati dati eccezionali. In particolare, per quella inaugurale si è toccato il record assoluto di sempre, con 530 partecipanti, ma anche i 350 della riapertura di ottobre sono stati fra i più alti storicamente osservati.

Come ricorda sempre il Mef, molto positivi, pur se meno sensazionali, gli esiti in termini di rapporto tra domandato ed assegnato, anche per gli altri due nuovi titoli, il BTP Green 2035, lanciato nel 2022, e il BTP Green 2031, emesso nel 2023. In soldoni, per entrambi i titoli, gli investitori che hanno partecipato alle emissioni sindacate di partenza sono stati 290, mentre il rapporto di copertura è risultato pari a circa 6,7 per il primo titolo e a circa 5,3 per il secondo. C’è da sottolineare, peraltro, che in quest’ultimo caso l’emissione ha raggiunto una dimensione ancora superiore a quella della prima, ossia 10 miliardi di euro.

Il BTP Green 2035 è invece partito con un’emissione iniziale lievemente più contenuta (6 miliardi), effettuata a inizio settembre 2022, ma poi è stato riaperto in asta, una prima volta nel novembre 2022, con una tranche da 2 miliardi e poi due volte nel 2023, a marzo e ottobre, rispettivamente per 2,4 miliardi e 1,5 miliardi. In questo modo, si è sostenuta la liquidità del titolo sul mercato secondario.

Cosa sono i BTP Green e perché si chiamano così?

I BTP Green sono titoli a medio-lungo termine con le medesime caratteristiche degli altri Buoni del Tesoro Poliennali. Quindi garantiscono un reddito fisso stabilito dalla cedola, pagata semestralmente, ed il rimborso del valore nominale alla scadenza. Perché si chiamano Green?

Tramite l’emissione di BTP Green, l’Italia si impegna a finanziare le spese statali a positivo impatto ambientale, selezionate mediante il supporto del Comitato Interministeriale (istituito con il DPCM del 9 ottobre 2020) e incluse nel bilancio dello Stato italiano.

In particolare, attraverso le emissioni di BTP Green, l’Italia finanzia tutte le spese che contribuiranno alla realizzazione degli obiettivi ambientali delineati dalla “Tassonomia europea delle attività sostenibili”, attualmente in discussione e che sono:

  • Mitigazione dei cambiamenti climatici;
  • Adattamento ai cambiamenti climatici;
  • Uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e dell’ambiente marino;
  • Transizione ad un‘economia circolare;
  • Prevenzione e controllo dell’inquinamento;
  • Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.

Inoltre, l’utilizzo dei proventi raccolti tramite le emissioni di BTP Green aiuterà l’Italia a sostenere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 2030 (OSS), contribuendo nello specifico al raggiungimento dei seguenti obiettivi:

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  • Obiettivo 6: Acqua Pulita e Igiene;
  • Obiettivo 7: Energia Pulita e Accessibile;
  • Obiettivo 11: Città e Comunità Sostenibili;
  • Obiettivo 12: Consumo e Produzione Responsabili;
  • Obiettivo 13: Agire per il Clima;
  • Obiettivo 14: Vita Sott’Acqua;
  • Obiettivo 15: Vita Sulla Terra.



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