La destra continua la guerra alla cannabis, bocciate tutte le mozioni in Parlamento: cosa chiedevano

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Tutte le proposte presentate dalle opposizioni sulla cannabis sono state bocciate alla Camera, nel voto sulle mozioni di Pd, M5s, Avs, Azione e +Europa. Dalle idee più ‘radicali’ come la piena legalizzazione, a quelle più moderate come la produzione di cannabis terapeutica e i chiarimenti sul Codice della strada.

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Nessuna delle proposte delle opposizioni è passata. Sul tema della cannabis, il governo Meloni e i partiti del centrodestra continuano a tenere la linea dura, non solo contro la legalizzazione ma anche quando si parla di cannabis light e di cannabis terapeutica – tema particolarmente caldo viste le regole ambigue del nuovo Codice della strada. Oggi alla Camera sono arrivate le mozioni delle opposizioni: cinque proposte diverse, che chiedevano al governo di impegnarsi su temi anche molto diversi, dalla piena legalizzazione a misure più ‘moderate’ come un passo indietro sulle infiorescenze della cannabis (che non sono stupefacenti) o una maggiore tutela per i pazienti che usano cannabis terapeutica.

Le proposte bocciate dalla maggioranza sulla cannabis

Le opposizioni, va detto, si sono presentate decisamente separate sul tema: cinque mozioni diverse, formulate con proposte in molti casi simili, ma con dei punti di distanza. La mozione del Movimento 5 stelle, ad esempio, chiedeva di “legalizzare la cannabis per uso terapeutico e ricreativo” ed eliminare la possibilità di illecito amministrativo per la “detenzione di prodotto derivante dalla coltivazione domestica di un numero definito di piante”, se per “uso esclusivamente personale”. Il Pd proponeva di regolare “la coltivazione domestica di un numero limitato di piante per uso personale, definendo chiaramente i limiti quantitativi e qualitativi consentiti”.

Sempre per quanto riguarda l’uso più libero di cannabis a scopo ricreativo, si parla di sanzioni più lievi per i reati di “lieve entità” (sempre da parte del M5s) anche quando si parla di vendita, ma non quando è rivolta ai minori. La mozione di +Europa chiedeva di “depenalizzare la coltivazione domestica di cannabis per uso personale e terapeutico”, e di consentire la “coltivazione, distribuzione e vendita regolamentata della cannabis”. Alleanza Verdi-Sinistra la “depenalizzazione e decriminalizzazione dei derivati dalla cannabis” e la “regolamentazione legale della coltivazione”. Il Pd proponeva anche degli strumenti per accompagnare la legalizzazione: “Campagne di prevenzione e informazione per rendere consapevoli sugli effetti del consumo”, ad esempio.

Diversi partiti avevano toccato il tema della cannabis light. Sempre i dem chiedevano di non paragonare “la cannabis light a quella tradizionale, riconoscendo che il fiore di canapa industriale è un prodotto agricolo non stupefacente”.  La light era al centro della mozione di Azione, che da parte sua non proponeva una legalizzazione della cannabis ma una “depenalizzazione per ridurre il tasso di carcerazione dei consumatori di droghe”. Il partito di Calenda chiedeva al governo di “rivedere il proprio orientamento” sulle infiorescenze, e di pensare a dei ristori per le aziende danneggiate dal divieto.

No anche alle misure su cannabis terapeutica e Codice della strada

Non mancavano le proposte legate alla cannabis terapeutica, con quasi tutti i partiti a chiedere di potenziarne la produzione per garantire che tutti i pazienti che ne hanno bisogno possano riceverla. Molte richieste, poi, si concentravano proprio sui pazienti, che sono stati messi in difficoltà dal nuovo Codice della strada.

La richiesta è quella di “evitare sanzioni indebite nei confronti di chi utilizza legalmente a fini terapeutici” la cannabis, come scritto da Azione, e coloro che hanno una “prescrizione medica regolare per sostanze oggetto di test antidroga”. I partiti chiedevano di tornare alla versione precedente delle regole, quando per far scattare le sanzioni per guida sotto effetto di stupefacenti bisognava accertare lo “stato di alterazione psico-fisica”. Ma la maggioranza si è opposta su tutta la linea.

FdI: “Contro tutte le droghe senza distinzioni”

“Da anni Fratelli d’Italia denuncia l’allarmante diffusione delle droghe, soprattutto tra i giovani”, ha detto il deputato di Fratelli d’Italia Francesco Ciancitto spiegando il voto contrario su tutte le mozioni. “Non possiamo più tollerare la disinformazione che descrive la cannabis come ‘droga leggera’”, ha detto, affermando che FdI “continuerà a combattere per un approccio unitario e deciso contro tutte le droghe, senza distinzioni. Le droghe fanno male, sempre”.

Il Pd invece, con il deputato Marco Furfaro, ha parlato di “fallimento del proibizionismo, di una politica che voleva combattere le droghe e che invece è finita per alimentarle”. Andrea Quartini (M5s) ha chiesto di “abbandonare il medioevo culturale” e la “politica repressiva e proibizionista” del governo. Marco Grimaldi di Avs ha detto che la legalizzazione sarebbe “la più grande patrimoniale contro le mafie”.

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Riccardo Magi di +Europa ha affermato che dove la cannabis è stata legalizzata c’è stata “la sostituzione di un mercato illegale come un mercato legale con tutti i benefici che questo comporta”, e criticato la “ossessione proibizionista del nostro Paese“. Infine, Giulia Pastorella di Azione ha detto che “chiedere al governo di legalizzare la cannabis è inutile”, e per questo la loro mozione si era concentrata su altri piccoli interventi. Cosa che però non è bastata ad ottenere il via libera.





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