Marche: lieve contrazione del tessuto imprenditoriale nel 2024

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Calo dello 0,16% nel numero di imprese, ma segnali positivi dalle società di capitale e dal settore terziario

Nel 2024, il tessuto imprenditoriale delle Marche ha registrato una contrazione dello 0,16%, segnando un saldo negativo di 248 unità tra nuove iscrizioni e cessazioni d’impresa, secondo i dati Movimprese elaborati da Infocamere-Unioncamere. Complessivamente, a fine anno risultano 145.210 imprese registrate, di cui 131.028 attive, distribuite nei registri provinciali della regione.

Commenta il Presidente di Camera Marche Gino Sabatini “In un contesto di generale difficoltà economica il dato Movimprese conferma una discreta vivacità del sistema imprenditoriale che ha visto nel corso dell’anno appena concluso la nascita di 7588 nuove attività imprenditoriali che hanno stanzialmente compensato le cessazioni ordinarie pari a 7836 per un saldo negativo – 248 unità, per un trend di crescita negativo pari allo 0,36%. Di rilievo risulta la performance del rapporto nati-mortalità delle società di capitali con un saldo positivo di 956 unità, che conferma la lenta ma costante transizione del sistema imprenditoriale verso forme organizzative più mature. Continuiamo a lavorare con il sistema associativo e a fianco della Regione Marche sulle principali leve di competitività del nostro sistema: digitalizzazione e transizione ecologica, start up innovative e intelligenza artificiale, imprese giovanili e femminili, internazionalizzazione e consolidamento delle infrastrutture materiali e immateriali”.

Nonostante il quadro complessivo evidenzi un rallentamento, Sabatini sottolinea la resilienza del sistema imprenditoriale e le opportunità offerte dalla transizione digitale ed ecologica, dalle start-up innovative e dall’intelligenza artificiale. Tra le priorità individuate per il rilancio figurano il sostegno alle imprese giovanili e femminili, l’internazionalizzazione e il rafforzamento delle infrastrutture.

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Con una composizione imprenditoriale ancora dominata dalle imprese individuali (51,6%), le Marche si trovano a un bivio: favorire la trasformazione verso modelli più competitivi o rischiare di perdere ulteriore terreno rispetto al resto del Paese.

Iscrizioni e cessazioni: il bilancio regionale

Nel corso dell’anno, le nuove iscrizioni hanno toccato quota 7.588, in aumento del 3,3% rispetto al 2023. Tuttavia, le cessazioni non d’ufficio, pari a 7.836 (+5,2%), hanno determinato un saldo negativo. La dinamica marchigiana risulta meno brillante rispetto alla media nazionale, che ha evidenziato un tasso di crescita positivo (+0,62%) con performance di punta in regioni come Lombardia, Lazio e Campania.

Dinamiche provinciali: Ascoli Piceno in controtendenza

A livello territoriale, solo Ascoli Piceno ha registrato un saldo positivo (+54 unità, +0,24%). Le altre province marchigiane hanno mostrato variazioni negative, con tassi di decrescita più marcati a Fermo (-0,59%) e Ancona (-0,33%). Pesaro e Urbino e Macerata hanno evidenziato perdite più contenute, rispettivamente del -0,13% e -0,03%.

Evoluzione delle forme giuridiche: le società di capitale trainano la ripresa

Le società di capitale si confermano il segmento più dinamico, con un saldo positivo di 956 unità (+2,17%), frutto di 2.264 nuove iscrizioni e 1.308 cessazioni. Questo trend evidenzia una transizione del sistema verso modelli organizzativi più strutturati e maturi, come sottolineato da Gino Sabatini, Presidente della Camera di Commercio delle Marche. Le imprese individuali e le società di persone, invece, continuano a soffrire, registrando rispettivamente saldi negativi di -673 (-0,86%) e -490 (-1,82%).

Settori economici: il terziario si rafforza, ma il commercio e l’agricoltura frenano

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Dal punto di vista settoriale, il terziario ha trainato la crescita con saldi positivi significativi nei servizi professionali e tecnici (+177), nell’alloggio e ristorazione (+159) e nelle attività immobiliari (+134). Anche il comparto delle costruzioni (+132) ha mostrato segnali di vitalità. Tuttavia, settori storicamente rilevanti per la regione, come commercio (-423) e agricoltura (-378), hanno registrato i cali più significativi, assorbendo i guadagni degli altri comparti e contribuendo al saldo complessivamente negativo.

 



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