Spese LTC anziani: soluzioni OCSE per il futuro

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Assistenza per i sovraindebitati

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Con l’invecchiamento della popolazione e il cambiamento delle strutture familiari, la domanda di assistenza a lungo termine (LTC) per le persone anziane (65 anni e oltre), ovvero di assistenza nelle attività quotidiane, sta gradualmente aumentando nei paesi dell’OCSE (Organizzazione internazionale per la cooperazione e lo sviluppo economico). Allo stesso tempo, aumentano le aspettative per servizi LTC di qualità, accessibili e ampiamente disponibili.

Secondo il recente Rapporto “Health at a Glance 2023” redatto dalla Direzione per l’occupazione, il lavoro e gli affari sociali dell’OCSE, si prevede che la spesa per LTC, in media, come minimo raddoppierà entro il 2050. Nello Studio si cerca di far luce sull’adeguatezza e l’efficacia dei sistemi di protezione sociale pubblici nel ridurre l’onere degli elevati costi LTC per le persone interessate e si esamina anche l’aumento associato del rischio di povertà, confrontando il livello di prestazioni e servizi pubblici in diversi paesi. Per fare ciò, si prendono a riferimento casi tipici di persone anziane bisognose di assistenza, distinti in base alla gravità delle loro esigenze, alle loro limitazioni nello svolgimento di attività di base, come lavarsi, vestirsi, cucinare e pulire, alla quantità e qualità di servizi professionali di cui hanno bisogno.

Image by DC Studio on Freepik

In tal modo, il Rapporto riesce a fornire un confronto tra la quota di costi di LTC coperti dal sistema pubblico e ciò che resta alle persone da pagare di tasca propria, valutando anche quanto siano efficaci i sistemi pubblici nel ridurre i rischi di povertà dovuti alla necessità di assistenza. Inoltre, esamina l’impatto delle riforme politiche che cercano di migliorare la salute e l’integrazione degli anziani promuovendo un invecchiamento sano e attivo.

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La domanda di assistenza a lungo termine è in forte aumento

L’invecchiamento della popolazione sta accelerando, esercitando ulteriore pressione sulle capacità economiche dei paesi di fornire un’adeguata assistenza a lungo termine (LTC). Secondo il Rapporto, nei paesi dell’OCSE oltre 242 milioni di persone nel 2021 avevano 65 anni e più, di cui oltre 64 milioni avevano almeno 80 anni. La quota di persone anziane continuerà ancora ad aumentare, con la quota media di ultraottantenni destinata ben presto a raddoppiare dal 4,8% al 9,8%.

Con l’avanzare dell’età, la salute fisica e mentale degli individui spesso peggiora, con difficoltà nello svolgere le attività quotidiane, per cui necessitano di servizi che li assistano in tali attività. La domanda di LTC dovuta all’invecchiamento è ulteriormente intensificata dal calo dell’offerta di assistenti familiari o informali, in quanto i nuclei familiari sono più piccoli, molti parenti vivono lontano e c’è una maggiore partecipazione femminile al mercato del lavoro, fatti questi che limitano il bacino di potenziali assistenti informali a disposizione delle persone anziane.

In media, la percentuale di anziani che necessitano di assistenza è destinata ad aumentare in tutti i Paesi analizzati. Si prevede un aumento del 30% entro il 2050, pari a 1,2 punti percentuali. Tuttavia, l’entità di questo aumento varia notevolmente tra i Paesi. La Corea registrerà l’aumento più elevato (4,4 punti percentuali), seguita dalla Grecia (2,2 punti percentuali) e dall’Italia (1,9 punti percentuali), soprattutto a causa del più rapido invecchiamento della popolazione. All’estremo opposto, l’Ungheria e gli Stati Uniti registreranno gli aumenti più contenuti (rispettivamente 0,15 e 0,35 punti percentuali).

I costi dell’assistenza che ricadono sulle famiglie

Il costo totale dell’LTC può essere molto elevato rispetto al reddito disponibile delle persone anziane e, in assenza di prestazioni e servizi pubblici, la maggior parte di esse non sarebbe in grado di permettersi un’adeguata assistenza formale. I costi possono, in particolare, essere molto elevati per le persone con gravi esigenze e possono essere pari ad una quota che va da una e sette volte il reddito medio nazionale nei vari paesi.

Le persone anziane con redditi più bassi hanno spesso difficoltà nel permettersi l’assistenza, anche se le politiche pubbliche in più della metà dei paesi trattati in questo rapporto cercano di alleviare il peso su queste persone con interventi commisurati al loro reddito. Tuttavia, nonostante le prestazioni e i servizi pubblici, i costi a carico dei diretti interessati in alcuni paesi possono essere molto rilevanti, soprattutto per le persone con gravi esigenze e basso reddito. Ciò lascia poca flessibilità nel pagare altre spese, come quelle per l’alloggio, l’abbigliamento e il cibo.

In 16 paesi, per pagare l’assistenza domiciliare, una persona anziana con gravi esigenze dovrebbe sacrificare più della metà del proprio reddito, lasciando meno della metà del reddito rimanente per coprire le spese di sostentamento di base. I costi a carico degli anziani con basso reddito e esigenze moderate sono superiori alla metà del loro reddito in sette paesi, mentre, per coloro che guadagnano un reddito medio, costi superiori alla metà del reddito si verificano in dieci paesi. Guardando da un altro angolo visuale, si può dire che circa il 40% dei paesi analizzati conta sulla capacità che le persone anziane utilizzino parte della propria ricchezza per coprire i costi di LTC. In 11 di questi paesi, anziani con reddito medio dovrebbero pagare più del loro reddito per l’assistenza istituzionale.

I costi più elevati si osservano in Svezia, Italia (Alto Adige) e Repubblica Ceca. Al contrario, in Paesi come la Grecia, la Repubblica Slovacca e la California (Stati Uniti), il costo dell’assistenza è più accessibile per chi ha redditi pari alla media nazionale. Tuttavia, anche in questi Paesi, il costo è quasi pari o superiore al reddito mediano.

Rischio povertà per gli anziani bisognosi di cure, anche in presenza di sostegno pubblico

I sussidi e i servizi pubblici riducono i rischi di povertà associati ai costi di LTC di quasi 30 punti percentuali nei vari paesi, ma non sempre in modo determinante. Senza tali servizi, tra il 42% e il 95% della popolazione anziana con esigenze di LTC sarebbe a rischio povertà a causa degli elevati costi a proprio carico. I sistemi LTC di Danimarca, Paesi Bassi e Finlandia riducono di oltre 70 punti percentuali i rischi di povertà attraverso benefici e servizi pubblici. Tuttavia, la riduzione della povertà può essere prossima allo zero in altri paesi.

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Nella metà dei paesi analizzati nel Rapporto, quasi il 50% degli anziani con necessità di assistenza è ancora a rischio povertà anche dopo aver ricevuto benefici e servizi pubblici. I tassi di povertà per gli individui con esigenze di LTC (anche dopo aver ricevuto protezione sociale) sono più pronunciati tra gli ultraottantenni, rispetto a quelli di età compresa tra 65 e 79 anni. Allo stesso modo, in tutti i Paesi analizzati, le donne sono esposte a un rischio di povertà più elevato dopo aver pagato i costi LTC, anche con il sostegno pubblico, rispetto al tasso di base tra tutti gli anziani. In Paesi come il Lussemburgo, i Paesi Bassi e la Danimarca, dove il sostegno pubblico copre generalmente gran parte dei costi dell’assistenza domiciliare, le differenze di genere nei tassi di povertà sono relativamente basse. Le differenze di genere sono ridotte anche in Repubblica Ceca e in Italia, dove però il sostegno pubblico è generalmente meno efficace nel ridurre i livelli di povertà rispetto agli altri Paesi.

Con l’aumento della domanda di LTC, le pressioni di bilancio si intensificheranno nei paesi OCSE, soprattutto se si considerano spese aggiuntive per finanziare un migliore accesso e adeguatezza dei benefici. La domanda di LTC dovrebbe aumentare di oltre un terzo entro il 2050. Sulla base delle proiezioni delle persone anziane che necessitano di cure e delle pressioni per garantire l’accesso a più persone, si prevede che le spese correnti nell’OCSE aumenteranno di 2,5 volte entro il 2050. Se i paesi migliorassero ulteriormente le prestazioni dei loro sistemi LTC per ridurre gli attuali elevati costi a carico delle persone e il rischio significativo di povertà, ciò potrebbe portare a quadruplicare le spese LTC entro il 2050.

Cosa suggerisce l’OCSE

Sono necessarie decisioni politiche per garantire la sostenibilità economica dovuta all’aumento della domanda di LTC affrontando al contempo le attuali lacune in termini di adeguatezza.

I paesi hanno a disposizione tre possibili opzioni, anche compatibili tra loro:

  • Cercare fonti aggiuntive di finanziamento per LTC. Vale la pena prendere in considerazione l’ampliamento delle fonti per finanziare i sistemi LTC oltre al reddito da lavoro, garantendo al contempo un’adeguata condivisione intergenerazionale dell’onere. Anche l’esplorazione di opzioni innovative di contribuzione privata e meccanismi di prefinanziamento sono buoni punti di partenza. Ad esempio, la Slovenia ha avviato una riforma LTC nel 2023, che introdurrà un’assicurazione LTC per finanziare nuovi benefici e servizi. Sia la Germania che il Lussemburgo hanno incorporato un elemento di prefinanziamento nei loro sistemi LTC. In Francia e negli Stati Uniti sono disponibili l’assicurazione sulla vita e l’assicurazione di gruppo LTC.
  • Migliorare il targeting dei benefici e dei servizi LTC. Il targeting di individui con esigenze elevate e scarsi redditi può far affidamento al criterio dell’adeguatezza in un contesto di risorse limitate. In diversi paesi, rendere la ripartizione dei costi più progressiva a seconda del reddito può portare a una spesa inferiore rispetto alla situazione attuale, senza un aumento della povertà. In altri paesi (Italia, Slovenia, Spagna, Grecia) indirizzare i benefici pubblici verso coloro che hanno maggiori esigenze riduce la povertà, mentre gli aumenti della spesa sono molto più piccoli rispetto alle politiche incentrate solo sulla riduzione dei soli costi diretti.
  • Migliorare l’efficienza e contenere i costi dell’assistenza a lungo termine. Sia la promozione dell’invecchiamento sano che i miglioramenti della produttività potrebbero portare a una spesa inferiore del 13% entro il 2050. Una migliore prevenzione, un uso più intelligente della tecnologia e la delega dei compiti tra i lavoratori sono alcune delle opzioni che i paesi stanno promuovendo per migliorare l’efficienza. Paesi come Danimarca e Norvegia hanno introdotto visite domiciliari per promuovere l’invecchiamento sano, mentre Australia, Giappone e Nuova Zelanda hanno anche promosso la riabilitazione per aiutare gli anziani a recuperare la perdita di autonomia. Il Giappone e i paesi nordici hanno migliorato la produttività del lavoro attraverso l’uso della tecnologia, mentre i Paesi Bassi stabiliscono obiettivi di spesa per l’assistenza a lungo termine e adeguano di conseguenza i prezzi massimi per servizi e fornitori.



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