Fonti palestinesi riferiscono che Qays al-Saadi, il comandante a Jenin delle Brigate Az ad-Din al-Qassam, l’ala militare di Hamas, si è consegnato all’Idf nella parte orientale della città . Lo riferisce Ynet.Â
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Da sabato gli sfollati di Gaza potranno ritornare a piedi nel nord della Striscia  senza armi e senza ispezione, attraverso Rashid Street. Potranno ritornare anche con i loro veicoli nel nord di Gaza attraverso il Corridoio Netzerim, dopo che saranno stati ispezionati da una compagnia privata americana.Â
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I negoziati per la seconda fase dell’accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza inizieranno tra due settimane e ruoteranno attorno a tre punti: il completo ritiro israeliano da Gaza, un cessate il fuoco permanente e globale e un completo scambio di prigionieri. Lo ha detto Zaher Jabareen, leader di Hamas in Cisgiordania, in un’intervista all’emittente qatariota al-Araby.
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Come annunciato da giorni, il ministro della Sicurezza nazionale – con altri due ministri del suo partito nazionalista-religioso – ha detto addio all’esecutivo di Netanyahu, in segno di protesta per l’accordo di cessate il fuoco a Gaza. LEGGI L’ARTICOLO
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L’ex ostaggio Emily Damari ha chiesto ai suoi rapitori di Hamas di liberare prima il suo compagno di prigionia  Kieth Siegel, che ha 65 anni e si ritiene sia in condizioni peggiori. Lo rende noto Channel 12. La richiesta di Damari è stata respinta. Siegel dovrebbe essere rilasciato più avanti, nella prima fase dell’accordo per la presa degli ostaggi.
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Sono 33 gli ostaggi che saranno rilasciati durante la prima delle tre fasi dell’accordo di tregua per un cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza tra Israele e Hamas scattato alle 10.15 del 19 gennaio. Le prime tre persone, tutte donne, sono state prese in consegna a Gaza City dalla Croce Rossa. Si tratta di Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono le persone che dovrebbero essere liberato man mano durante questa fase di tregua. LEGGI QUI
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La Casa Bianca ha richiesto una \”breve e temporanea estensione\” del termine di 60 giorni entro il quale Israele dovrebbe ritirare le sue forze dal sud del Libano, come previsto dall’accordo di cessate il fuoco raggiunto a novembre con il Libano. Lo riferisce il Times of Israel. Il termine dei 60 giorni è fissato per domenica. In precedenza, il primo ministro Benjamin Netanyahu aveva annunciato che Israele non avrebbe completato il ritiro entro la scadenza, violando così i termini dell’accordo di cessate il fuoco.  Sostenendo apparentemente la posizione di Netanyahu, la Casa Bianca ha dichiarato: \”Il presidente Trump è impegnato a garantire che i cittadini israeliani possano tornare in sicurezza nelle loro case nel nord di Israele, sostenendo al contempo il presidente Aoun e il nuovo governo libanese\”.  \”Tutte le parti condividono l’obiettivo di garantire che Hezbollah non abbia la capacità di minacciare il popolo libanese o i suoi vicini. Per raggiungere questi obiettivi, è urgentemente necessaria una breve estensione temporanea del cessate il fuoco\”, ha affermato in una dichiarazione Brian Hughes, portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca.  \”Siamo lieti che l’IDF abbia avviato il ritiro dalle regioni centrali e continueremo a lavorare a stretto contatto con i nostri partner regionali per finalizzare l’estensione\”, ha aggiunto.Â
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Le forze israeliane hanno iniziato a ritirarsi dalle aree intorno alla città meridionale di Rafah verso il corridoio Philadelphia, lungo il confine tra Egitto e Gaza. L’accordo di tregua con Hamas prevede tre fasi e stabilisce la negoziazione della fase due e tre durante la fase uno. Sempre nella fase iniziale Israele dovrebbe concedere una aumento delle consegne di aiuti umanitari, fino a 600 camion al giorno. Ecco una cronologia di quello che dovrebbe accadere nei prossimi due mesi. COSA SAPPIAMO
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Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher erano state rapite durante gli attacchi del 7 ottobre 2023. Gonen era stata catturata al festival Supernova, mentre Damari e Steinbrecher erano state prelevate dal kibbutz di Kfar Aza. Il pomeriggio del 19 gennaio, nel quadro dell’accordo sul cessate il fuoco, sono state liberate. CHI SONO
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Avverrà prima delle 16 il rilascio, da parte di Hamas, delle quattro soldatesse israeliane previsto per domani. Lo hanno riferito funzionari israeliani citati dall’emittente N12. Il giornalista Barak Ravid, citando proprie fonti aveva scritto su ‘X’ che il loro rilascio era previsto in mattinata o attorno a mezzogiorno di domani, ora locale.
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Inizieranno domani mattina presto le procedure per il rilascio dei detenuti palestinesi che verranno scarcerati in cambio delle 4 soldatesse israeliane. Lo ha dichiarato la Commissione per i detenuti palestinesi, spiegando che la Croce Rossa inizierà l’ispezione dei prigionieri nella prigione di Ofer alle 5 del mattino. La loro scarcerazione effettiva avverrà tra le 10 e le 11 ora locale, riporta l’emittente al-Jazeera.
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Le Idf e lo Shin Bet hanno confermato che è stato eseguito un raid con un drone su un’auto a Qabatiya, precisando di aver preso di mira \”una cellula di uomini armati\”. Sul social X l’esercito israeliano ha pubblicato un video del raid.
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L’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei Rifugiati Palestinesi nel Vicino Oriente (Unrwa) ha dichiarato venerdì che 272 dei suoi operatori sono stati uccisi durante i 15 mesi di guerra nella Striscia di Gaza, \”il luogo più pericoloso per gli operatori umanitari\”. In un aggiornamento sulla situazione a Gaza, l’Unrwa ha lamentato che le condizioni umanitarie rimangono \”catastrofiche\” nonostante il cessate il fuoco tra Israele e il gruppo terroristico Hamas, entrato in vigore domenica 19 gennaio. Secondo i dati del ministero della Sanità palestinese raccolti dall’organizzazione, almeno 47.161 persone sono state uccise e 111.166 ferite dal 7 ottobre 2023. Di queste persone uccise, 13.319 erano bambini e 786 bambini sotto l’età di un anno.
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Israele ha informato i mediatori che l’elenco delle quattro donne prese in ostaggio, pubblicato questa sera da Hamas, viola i termini dell’accordo, che impone al gruppo terroristico di rilasciare tutte le civili viventi prima di rilasciare le soldatesse, riporta Channel 12. Hamas ha informato i mediatori che resta fedele all’accordo e che ci sono state semplicemente delle complicazioni tecniche che hanno portato al mancato rispetto. Arbel Yehud, una delle ultime donne ostaggi civili che si ritiene siano ancora vive, è trattenuta dalla Jihad islamica palestinese, non da Hamas. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha tenuto delle consultazioni con i suoi responsabili della sicurezza e alla fine ha deciso di andare avanti con la lista che Hamas ha fornito, nonostante la violazione. I partecipanti alla riunione hanno stabilito che, sebbene Hamas abbia violato l’accordo, questa non è stata abbastanza grave da far saltare l’intero affare.Â
“,”postId”:”63b90747-0bac-4769-a577-8a311fc36fef”},{“timestamp”:”2025-01-24T17:45:25.624Z”,”timestampUtcIt”:”2025-01-24T18:45:25+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Idf, attaccato un gruppo di terroristi su un mezzo a Jenin”,”content”:”
Dopo notizie di fonte palestinese che riferivano di un attacco aereo in Cisgiordania, il portavoce dell’Idf ha confermato che un aereo dell’aeronautica militare ha attaccato un veicolo su cui viaggiava \”un gruppo di terroristi\” nella zona di Kabatia, a Jenin.
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Israele ha informato i mediatori che Hamas ha violato l’accordo e che ciò non è accettabile, ma non farà saltare il piano. Le famiglie degli ostaggi che saranno liberati domani sono state informate  dagli ufficiali dell’Idf. Lo riferisce Ynet. Un funzionario israeliano ha dichiarato che Israele si sta preparando ad accogliere i quattro rapiti secondo la lista pubblicata da Hamas, anche se ciò costituisce una violazione da parte dell’organizzazione terroristica.Â
“,”postId”:”21b0a484-df89-43a7-bace-9218ac859d32″},{“timestamp”:”2025-01-24T17:27:39.739Z”,”timestampUtcIt”:”2025-01-24T18:27:39+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Raid drone su auto vicino Jenin, vittime”,”content”:”
Un’auto è stata colpita durante un raid aereo su Qabatiya, vicino Jenin, la città della Cisgiordania teatro dell’operazione delle Idf ‘Muro di Ferro’. Lo ha riferito il sito di notizie palestinese Quds News, che attribuisce l’attacco a un drone israeliano e precisa che ci sarebbero diversi morti.
“,”postId”:”6a4789e4-1af0-4e5a-ab9d-dd5b91447ad9″},{“timestamp”:”2025-01-24T17:17:57.363Z”,”timestampUtcIt”:”2025-01-24T18:17:57+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Idf: raid in sud Libano per \”rimuovere minacce\””,”content”:”
Le Idf hanno condotto nei giorni scorsi raid aerei nel sud del Libano per \”rimuovere le minacce\” esistenti. Lo afferma l’esercito israeliano in una nota aggiungendo che sono anche stati distrutti depositi di armi e punti di osservazione di Hamas. ”L’Idf continua a operare in conformità con gli accordi di cessate il fuoco tra Israele e Libano\”, afferma l’esercito.Â
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\”Le Idf restano schierate nel Libano meridionale, continuano a monitorare i tentativi di Hezbollah di tornare nel sud del Libano e agiranno contro qualsiasi minaccia alle truppe delle IDF e allo Stato di Israele\”, aggiunge la nota.
“,”postId”:”684973d8-d3e8-4419-9957-c85ce5478e4a”},{“timestamp”:”2025-01-24T17:16:03.519Z”,”timestampUtcIt”:”2025-01-24T18:16:03+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Violazione accordo, Netanyahu riunisce vertici sicurezza e valuta risposta (2)”,”content”:”
Arbel Yehud era stata rapita il 7 ottobre del 2023 insieme al fidanzato Ariel Cunio dalla sua abitazione nel kibbutz Nir Oz, dove la sua famiglia viveva da tre generazioni. Suo fratello Dolev Yehud, 35 anni, è stato ucciso durante l’assalto di Hamas e i suoi resti sono stati identificati il 3 giungo del 2024.
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Altra donna civile in ostaggio di Hamas è Shiri Silberman Bibas, 33 anni, rapita dal kibbutz Nir Oz insieme al marito Yarden e ai figli Ariel, che ha compiuto 5 anni a Gaza, e al più piccolo ostaggio Kfir, di soli 2. Hamas aveva fatto sapere che la famiglia Bibas era stata uccisa in un raid aereo israeliano, ma non aveva mai fornito prove. Israele aveva insistito perché Hamas rilasciasse prima i vivi e poi procedesse a consegnare i corpi de defunti. Il fatto che il suo nome non figuri nell’elenco fa aumentare i timori per la sua sorte.
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Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha convocato il ministro della Difesa Israel Katz e i responsabili della sicurezza israeliana per valutare come rispondere alla violazione dell’accordo da parte di Hamas. L’annuncio del rilascio di quattro soldatesse domani viola infatti i termini dell’accordo secondo cui, prima dei militari, andavano rilasciati le donne civili. Israele ha diverse opzioni sul campo. Potrebbe non consentire ai palestinesi di tornare nel nord della Striscia di Gaza domani oppure potrebbe modificare o limitare l’elenco dei prigionieri palestinesi che dovrebbe rilasciare in cambio dei quattro ostaggi.
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Mercoledì Israele aveva detto a Hamas di aspettarsi per sabato la liberazione di Arbel Yehud, con doppia cittadinanza israeliana e tedesca. Il suo nome era nella prima lista degli ostaggi da liberare, sfilata all’ultimo a favore della israelo-britannica Emiily Damari. Si ritiene che Arbel Yehud sia in mano alla Jihad Islamica palestinese e questo potrebbe essere la causa dei ritardo nel suo rilascio.Â
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Dopo che il primo ministro del Qatar ha inoltrato la lista degli ostaggi che saranno rilasciati domani al capo del Mossad David Barnea, ora Israele deve decidere se accetterà la lista. Lo riferiscono i media israeliani. Nel mentre sta tenendo colloqui anche con i mediatori, ed è possibile che tra le opzioni che Gerusalemme sta prendendo in considerazione ci sia il rinvio del ritiro dal Corridoio Netzerim, che taglia Gaza in due da nord fino al mare, e rinvii il ritorno degli sfollati palestinesi nel nord della Striscia. La lista attesa da Israele, e prevista dall’accordo, stabilisce che tra i primi gruppi che vengono rilasciati ci siano donne civili, dopo le soldatesse.Â
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Hamas ha reso noto i nomi degli ostaggi che saranno liberati domani, precisando che si tratta di quattro soldatesse israeliane. L’ufficio di Netanyahu ha confermato di aver ricevuto la lista dei nomi. Come riferisce la Bbc, si tratta di: Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag.
Fonti palestinesi riferiscono che Qays al-Saadi, il comandante a Jenin delle Brigate Az ad-Din al-Qassam, l’ala militare di Hamas, si è consegnato all’Idf nella parte orientale della città . Lo riferisce Ynet.Â
Da sabato gli sfollati di Gaza potranno ritornare a piedi nel nord della Striscia  senza armi e senza ispezione, attraverso Rashid Street. Potranno ritornare anche con i loro veicoli nel nord di Gaza attraverso il Corridoio Netzerim, dopo che saranno stati ispezionati da una compagnia privata americana.Â
I negoziati per la seconda fase dell’accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza inizieranno tra due settimane e ruoteranno attorno a tre punti: il completo ritiro israeliano da Gaza, un cessate il fuoco permanente e globale e un completo scambio di prigionieri. Lo ha detto Zaher Jabareen, leader di Hamas in Cisgiordania, in un’intervista all’emittente qatariota al-Araby.
Approfondimenti:
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Israele, Ben Gvir e altri due ministri lasciano governo Netanyahu
Come annunciato da giorni, il ministro della Sicurezza nazionale – con altri due ministri del suo partito nazionalista-religioso – ha detto addio all’esecutivo di Netanyahu, in segno di protesta per l’accordo di cessate il fuoco a Gaza. LEGGI L’ARTICOLO
Emily Damari chiese di liberare ostaggio malato prima di lei
L’ex ostaggio Emily Damari ha chiesto ai suoi rapitori di Hamas di liberare prima il suo compagno di prigionia  Kieth Siegel, che ha 65 anni e si ritiene sia in condizioni peggiori. Lo rende noto Channel 12. La richiesta di Damari è stata respinta. Siegel dovrebbe essere rilasciato più avanti, nella prima fase dell’accordo per la presa degli ostaggi.
Tregua Israele-Hamas, la lista dei 33 ostaggi che saranno liberati nella prima fase
Sono 33 gli ostaggi che saranno rilasciati durante la prima delle tre fasi dell’accordo di tregua per un cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza tra Israele e Hamas scattato alle 10.15 del 19 gennaio. Le prime tre persone, tutte donne, sono state prese in consegna a Gaza City dalla Croce Rossa. Si tratta di Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono le persone che dovrebbero essere liberato man mano durante questa fase di tregua. LEGGI QUI
Casa Bianca: “Serve estensione del cessate il fuoco in Libano”
La Casa Bianca ha richiesto una “breve e temporanea estensione” del termine di 60 giorni entro il quale Israele dovrebbe ritirare le sue forze dal sud del Libano, come previsto dall’accordo di cessate il fuoco raggiunto a novembre con il Libano. Lo riferisce il Times of Israel. Il termine dei 60 giorni è fissato per domenica. In precedenza, il primo ministro Benjamin Netanyahu aveva annunciato che Israele non avrebbe completato il ritiro entro la scadenza, violando così i termini dell’accordo di cessate il fuoco.  Sostenendo apparentemente la posizione di Netanyahu, la Casa Bianca ha dichiarato: “Il presidente Trump è impegnato a garantire che i cittadini israeliani possano tornare in sicurezza nelle loro case nel nord di Israele, sostenendo al contempo il presidente Aoun e il nuovo governo libanese”.  “Tutte le parti condividono l’obiettivo di garantire che Hezbollah non abbia la capacità di minacciare il popolo libanese o i suoi vicini. Per raggiungere questi obiettivi, è urgentemente necessaria una breve estensione temporanea del cessate il fuoco”, ha affermato in una dichiarazione Brian Hughes, portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca.  “Siamo lieti che l’IDF abbia avviato il ritiro dalle regioni centrali e continueremo a lavorare a stretto contatto con i nostri partner regionali per finalizzare l’estensione”, ha aggiunto.Â
Gaza, la tregua è iniziata. Cosa succede adesso: le tappe
Le forze israeliane hanno iniziato a ritirarsi dalle aree intorno alla città meridionale di Rafah verso il corridoio Philadelphia, lungo il confine tra Egitto e Gaza. L’accordo di tregua con Hamas prevede tre fasi e stabilisce la negoziazione della fase due e tre durante la fase uno. Sempre nella fase iniziale Israele dovrebbe concedere una aumento delle consegne di aiuti umanitari, fino a 600 camion al giorno. Ecco una cronologia di quello che dovrebbe accadere nei prossimi due mesi. COSA SAPPIAMO
Tregua Gaza, chi sono le prime 3 ragazze israeliane liberate da Hamas
Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher erano state rapite durante gli attacchi del 7 ottobre 2023. Gonen era stata catturata al festival Supernova, mentre Damari e Steinbrecher erano state prelevate dal kibbutz di Kfar Aza. Il pomeriggio del 19 gennaio, nel quadro dell’accordo sul cessate il fuoco, sono state liberate. CHI SONO
Rilascio soldatesse domani entro il primo pomeriggio
Avverrà prima delle 16 il rilascio, da parte di Hamas, delle quattro soldatesse israeliane previsto per domani. Lo hanno riferito funzionari israeliani citati dall’emittente N12. Il giornalista Barak Ravid, citando proprie fonti aveva scritto su ‘X’ che il loro rilascio era previsto in mattinata o attorno a mezzogiorno di domani, ora locale.
Media, rilascio detenuti palestinesi avverrà domani mattina
Inizieranno domani mattina presto le procedure per il rilascio dei detenuti palestinesi che verranno scarcerati in cambio delle 4 soldatesse israeliane. Lo ha dichiarato la Commissione per i detenuti palestinesi, spiegando che la Croce Rossa inizierà l’ispezione dei prigionieri nella prigione di Ofer alle 5 del mattino. La loro scarcerazione effettiva avverrà tra le 10 e le 11 ora locale, riporta l’emittente al-Jazeera.
Raid drone su auto vicino Jenin, vittime (2)
Le Idf e lo Shin Bet hanno confermato che è stato eseguito un raid con un drone su un’auto a Qabatiya, precisando di aver preso di mira “una cellula di uomini armati”. Sul social X l’esercito israeliano ha pubblicato un video del raid.
Unrwa, da inizio guerra morti 272 nostri operatori a Gaza
L’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei Rifugiati Palestinesi nel Vicino Oriente (Unrwa) ha dichiarato venerdì che 272 dei suoi operatori sono stati uccisi durante i 15 mesi di guerra nella Striscia di Gaza, “il luogo più pericoloso per gli operatori umanitari”. In un aggiornamento sulla situazione a Gaza, l’Unrwa ha lamentato che le condizioni umanitarie rimangono “catastrofiche” nonostante il cessate il fuoco tra Israele e il gruppo terroristico Hamas, entrato in vigore domenica 19 gennaio. Secondo i dati del ministero della Sanità palestinese raccolti dall’organizzazione, almeno 47.161 persone sono state uccise e 111.166 ferite dal 7 ottobre 2023. Di queste persone uccise, 13.319 erano bambini e 786 bambini sotto l’età di un anno.
Israele, Hamas viola intesa ma accettiamo lista ostaggi
Israele ha informato i mediatori che l’elenco delle quattro donne prese in ostaggio, pubblicato questa sera da Hamas, viola i termini dell’accordo, che impone al gruppo terroristico di rilasciare tutte le civili viventi prima di rilasciare le soldatesse, riporta Channel 12. Hamas ha informato i mediatori che resta fedele all’accordo e che ci sono state semplicemente delle complicazioni tecniche che hanno portato al mancato rispetto. Arbel Yehud, una delle ultime donne ostaggi civili che si ritiene siano ancora vive, è trattenuta dalla Jihad islamica palestinese, non da Hamas. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha tenuto delle consultazioni con i suoi responsabili della sicurezza e alla fine ha deciso di andare avanti con la lista che Hamas ha fornito, nonostante la violazione. I partecipanti alla riunione hanno stabilito che, sebbene Hamas abbia violato l’accordo, questa non è stata abbastanza grave da far saltare l’intero affare.Â
Idf, attaccato un gruppo di terroristi su un mezzo a Jenin
Dopo notizie di fonte palestinese che riferivano di un attacco aereo in Cisgiordania, il portavoce dell’Idf ha confermato che un aereo dell’aeronautica militare ha attaccato un veicolo su cui viaggiava “un gruppo di terroristi” nella zona di Kabatia, a Jenin.
Media: “Hamas ha violato piano ma Israele accetta la lista”
Israele ha informato i mediatori che Hamas ha violato l’accordo e che ciò non è accettabile, ma non farà saltare il piano. Le famiglie degli ostaggi che saranno liberati domani sono state informate  dagli ufficiali dell’Idf. Lo riferisce Ynet. Un funzionario israeliano ha dichiarato che Israele si sta preparando ad accogliere i quattro rapiti secondo la lista pubblicata da Hamas, anche se ciò costituisce una violazione da parte dell’organizzazione terroristica.Â
Raid drone su auto vicino Jenin, vittime
Un’auto è stata colpita durante un raid aereo su Qabatiya, vicino Jenin, la città della Cisgiordania teatro dell’operazione delle Idf ‘Muro di Ferro’. Lo ha riferito il sito di notizie palestinese Quds News, che attribuisce l’attacco a un drone israeliano e precisa che ci sarebbero diversi morti.
Idf: raid in sud Libano per “rimuovere minacce”
Le Idf hanno condotto nei giorni scorsi raid aerei nel sud del Libano per “rimuovere le minacce” esistenti. Lo afferma l’esercito israeliano in una nota aggiungendo che sono anche stati distrutti depositi di armi e punti di osservazione di Hamas. ”L’Idf continua a operare in conformità con gli accordi di cessate il fuoco tra Israele e Libano”, afferma l’esercito.Â
“Le Idf restano schierate nel Libano meridionale, continuano a monitorare i tentativi di Hezbollah di tornare nel sud del Libano e agiranno contro qualsiasi minaccia alle truppe delle IDF e allo Stato di Israele”, aggiunge la nota.
Violazione accordo, Netanyahu riunisce vertici sicurezza e valuta risposta (2)
Arbel Yehud era stata rapita il 7 ottobre del 2023 insieme al fidanzato Ariel Cunio dalla sua abitazione nel kibbutz Nir Oz, dove la sua famiglia viveva da tre generazioni. Suo fratello Dolev Yehud, 35 anni, è stato ucciso durante l’assalto di Hamas e i suoi resti sono stati identificati il 3 giungo del 2024.
Altra donna civile in ostaggio di Hamas è Shiri Silberman Bibas, 33 anni, rapita dal kibbutz Nir Oz insieme al marito Yarden e ai figli Ariel, che ha compiuto 5 anni a Gaza, e al più piccolo ostaggio Kfir, di soli 2. Hamas aveva fatto sapere che la famiglia Bibas era stata uccisa in un raid aereo israeliano, ma non aveva mai fornito prove. Israele aveva insistito perché Hamas rilasciasse prima i vivi e poi procedesse a consegnare i corpi de defunti. Il fatto che il suo nome non figuri nell’elenco fa aumentare i timori per la sua sorte.
Violazione accordo, Netanyahu riunisce vertici sicurezza e valuta risposta
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha convocato il ministro della Difesa Israel Katz e i responsabili della sicurezza israeliana per valutare come rispondere alla violazione dell’accordo da parte di Hamas. L’annuncio del rilascio di quattro soldatesse domani viola infatti i termini dell’accordo secondo cui, prima dei militari, andavano rilasciati le donne civili. Israele ha diverse opzioni sul campo. Potrebbe non consentire ai palestinesi di tornare nel nord della Striscia di Gaza domani oppure potrebbe modificare o limitare l’elenco dei prigionieri palestinesi che dovrebbe rilasciare in cambio dei quattro ostaggi.
Mercoledì Israele aveva detto a Hamas di aspettarsi per sabato la liberazione di Arbel Yehud, con doppia cittadinanza israeliana e tedesca. Il suo nome era nella prima lista degli ostaggi da liberare, sfilata all’ultimo a favore della israelo-britannica Emiily Damari. Si ritiene che Arbel Yehud sia in mano alla Jihad Islamica palestinese e questo potrebbe essere la causa dei ritardo nel suo rilascio.Â
Media: “Israele ora sta decidendo se accettare la lista”
Dopo che il primo ministro del Qatar ha inoltrato la lista degli ostaggi che saranno rilasciati domani al capo del Mossad David Barnea, ora Israele deve decidere se accetterà la lista. Lo riferiscono i media israeliani. Nel mentre sta tenendo colloqui anche con i mediatori, ed è possibile che tra le opzioni che Gerusalemme sta prendendo in considerazione ci sia il rinvio del ritiro dal Corridoio Netzerim, che taglia Gaza in due da nord fino al mare, e rinvii il ritorno degli sfollati palestinesi nel nord della Striscia. La lista attesa da Israele, e prevista dall’accordo, stabilisce che tra i primi gruppi che vengono rilasciati ci siano donne civili, dopo le soldatesse.Â
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