L’APE Sociale, il famoso anticipo pensionistico sociale, ha ottenuto una proroga fino al 31 dicembre 2025 grazie alla Legge di Bilancio 2025 (Legge n. 207/2024, articolo 1, commi 176 e 177). Questo strumento rappresenta una forma di sostegno economico per le categorie sociali più deboli, accompagnandole verso la pensione di vecchiaia.
Vediamo nel dettaglio cosa prevede questa misura, chi sono i beneficiari, come accedervi e come presentare domanda.
Cos’è l’APE Sociale
L’APE Sociale è un assegno di accompagnamento alla pensione, destinato a specifiche categorie di lavoratori che si trovano in condizioni di difficoltà . Si tratta di un trattamento economico erogato dall’INPS a partire dai 63 anni e 5 mesi di età , fino al raggiungimento dell’età pensionabile (attualmente fissata a 67 anni, salvo futuri adeguamenti).
L’importo è pari al lordo mensile della pensione maturata fino alla data della domanda, con un tetto massimo di 1.500 euro mensili per 12 mensilità all’anno. Non sono previste tredicesime.
L’APE Sociale non è cumulabile con i redditi da lavoro dipendente o autonomo, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale entro un massimo di 5.000 euro annui lordi.
Chi sono i beneficiari
Le categorie di lavoratori che possono accedere all’APE Sociale restano invariate anche per il 2025. Si tratta di:
- Disoccupati: lavoratori dipendenti che si trovano in stato di disoccupazione a seguito di licenziamento (anche collettivo), dimissioni per giusta causa, risoluzione consensuale o scadenza di un contratto a termine (con almeno 18 mesi di lavoro dipendente nei 36 mesi precedenti), che hanno terminato integralmente l’indennità di disoccupazione e possiedono almeno 30 anni di contributi.
- Caregiver: lavoratori che assistono, da almeno sei mesi, un familiare convivente con handicap grave ai sensi della legge 104/1992. Sono richiesti almeno 30 anni di contributi.
- Invalidi civili: lavoratori con una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74%, con almeno 30 anni di contributi.
- Lavoratori impiegati in mansioni gravose: lavoratori che abbiano svolto per almeno sette anni negli ultimi dieci (o sei anni negli ultimi sette) una o più delle professioni gravose indicate dalla normativa. Per questi lavoratori sono richiesti almeno 36 anni di contributi; per gli edili, ceramisti e altre specifiche categorie, il requisito contributivo scende a 32 anni.
Requisiti per l’accesso
Oltre a far parte di una delle categorie sopra indicate, è necessario rispettare i seguenti requisiti:
- Età minima: 63 anni e 5 mesi.
- Contributi richiesti:
- 30 anni per disoccupati, caregiver e invalidi civili.
- 36 anni per i lavoratori impiegati in mansioni gravose (ridotti a 32 anni per specifiche categorie come edili e ceramisti).
Per le donne, il requisito contributivo è ridotto di 12 mesi per ogni figlio, fino a un massimo di due anni.
Si possono cumulare i contributi versati in diverse gestioni previdenziali dell’INPS, con l’eccezione delle casse professionali.
Tabella riepilogativa dei beneficiari e requisiti
Categoria | Età minima | Anni di contributi richiesti | Note |
---|---|---|---|
Disoccupati | 63 anni e 5 mesi | 30 anni | Termine integrale dell’indennità di disoccupazione. |
Caregiver | 63 anni e 5 mesi | 30 anni | Assistenza a familiari con handicap grave da almeno 6 mesi. |
Invalidi civili (≥ 74%) | 63 anni e 5 mesi | 30 anni | Riduzione della capacità lavorativa accertata. |
Lavoratori in mansioni gravose | 63 anni e 5 mesi | 36 anni (32 per alcune categorie) | Professioni gravose con specifici requisiti di durata. |
Madri (riduzione contributiva) | 63 anni e 5 mesi | 28 o 34 anni* | Riduzione di 12 mesi per figlio, fino a un massimo di 2 anni. |
*Riduzione di un anno per figlio, fino a un massimo di due anni.
Cosa comporta l’APE Sociale
L’APE Sociale non costituisce una pensione definitiva, ma una misura temporanea che termina al compimento dell’età pensionabile. All’età di 67 anni, i beneficiari accedono automaticamente alla pensione di vecchiaia.
La piena incumulabilità con redditi da lavoro è una caratteristica della misura, tuttavia, rimane la possibilità di svolgere lavoro autonomo occasionale nel limite dei 5.000 euro annui lordi.
È obbligatorio comunicare all’INPS eventuali redditi da lavoro che superino tale soglia entro 5 giorni dal loro verificarsi, pena la decadenza dal beneficio e la restituzione dell’intero importo percepito.
Come e quando fare domanda
Per accedere all’APE Sociale, è necessario seguire una procedura in due fasi:
- Istanza di verifica delle condizioni: La prima domanda serve per verificare il possesso dei requisiti. Può essere presentata in tre finestre temporali:
- 1 gennaio – 31 marzo (istanza tempestiva);
- 1 aprile – 15 luglio;
- 16 luglio – 30 novembre (istanza tardiva).
Le domande inviate entro il termine della prima finestra hanno priorità . Quelle successive saranno accolte solo se vi sono ancora risorse disponibili.
- Domanda di accesso al beneficio: Una volta ricevuta l’approvazione dell’istanza, si può procedere con la richiesta vera e propria per ottenere l’assegno APE Sociale.
Le domande devono essere presentate telematicamente attraverso il portale INPS, accedendo con SPID, CIE o CNS. In alternativa, è possibile rivolgersi a un patronato per l’assistenza nella compilazione e nell’invio.
FAQ APE Sociale
Quali sono i requisiti per avere l’APE Sociale? Bisogna appartenere a una delle categorie previste (disoccupati, caregiver, invalidi civili, lavoratori gravosi), avere almeno 63 anni e 5 mesi di età e possedere 30 o 36 anni di contributi (32 per specifiche categorie).
Quanto si prende al mese con l’APE Sociale? Fino a un massimo di 1.500 euro lordi mensili per 12 mensilità all’anno.
Quanti anni di contributi per APE donna? Per le donne il requisito contributivo è ridotto di 12 mesi per ogni figlio, fino a un massimo di due anni (28 anni per categorie con 30 anni richiesti e 34 per quelle con 36 anni richiesti).
Quanto si perde andando in pensione con l’APE Sociale? Non si perdono contributi o importo della pensione futura; l’APE è un anticipo senza penalizzazioni sull’importo della pensione.
Come andare in pensione a 62 anni con 35 anni di contributi? Con queste condizioni non si accede all’APE Sociale; potrebbe essere necessario verificare altre misure come Quota 103 o strumenti alternativi.
Quali sono gli svantaggi dell’APE Sociale? La principale limitazione è la piena incumulabilità con redditi da lavoro, eccetto quelli da lavoro autonomo occasionale entro 5.000 euro annui.
Quanti anni di contributi servono per andare in pensione con l’APE Sociale? 30 anni per disoccupati, caregiver e invalidi civili; 36 anni per lavoratori gravosi (32 per alcune categorie specifiche).
Cosa cambia nel 2025 per le pensioni anticipate? La proroga dell’APE Sociale consente ai lavoratori che maturano i requisiti nel 2025 di accedere al beneficio alle stesse condizioni previste per il 2024.
Conclusioni
La proroga dell’APE Sociale rappresenta una boccata d’ossigeno per molte categorie di lavoratori che si trovano in situazioni di difficoltà . Grazie alla possibilità di anticipare la pensione senza penalizzazioni sull’importo, questa misura continua a offrire un supporto concreto ai cittadini più vulnerabili.
Chi rientra nelle platee dei beneficiari è invitato a presentare tempestivamente l’istanza per non perdere questa opportunità . Per ulteriori dettagli e aggiornamenti, è possibile consultare il sito ufficiale dell’INPS o rivolgersi agli enti di patronato.
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