Resta al palo il polo autonomo “Musei nazionali del Vomero”

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Quasi due anni fa, per l’esattezza il 28 aprile 2023, l’allora ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, in occasione della visita a sorpresa effettuata nel alla villa Floridiana, poté constatare di persona le criticità che affliggevano lo storico parco borbonico vomerese, annunciando nella circostanza la creazione del polo autonomo “Musei nazionali del Vomero”.

Un fatto di un’importanza fondamentale per Napoli e, in particolare, per il rilancio del quartiere collinare. Polo che avrebbe compreso oltre alla villa Floridiana, con il museo Duca di Martina, anche San Martino e Castel Sant’Elmo. Successivamente, a seguito dell’approvazione da parte del Consiglio dei ministri, su proposta dello stesso ministro Sangiuliano, fu varata la riorganizzazione del Ministero della cultura, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 15 marzo 2024, n. 57, che istituiva, tra l’altro, 17 nuovi poli museali con autonomia speciale, tra i quali appunto i “Musei nazionali del Vomero”.

Decreto che, segnatamente per quanto riguarda l’istituzione dei nuovi poli museali, a seguito delle dimissioni del ministro della cultura Sangiuliano, avvenute il 6 settembre dell’anno scorso, e con l’avvento del suo successore, è rimasto fino a questo momento sulla carta, visto che ancora, a distanza di quasi un anno dal varo del Dpcm, si aspetta che venga completato l’iter per dotare le nuove strutture del personale necessario, a partire dai direttori.

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Da sottolineare al riguardo che, a differenza dell’impegno e della grande attenzione sempre mostrata dall’ex ministro Sangiuliano, in tutte le occasioni, per l’istituzione del nuovo polo, lo stesso interesse non risulta mai manifestato da parte del suo successore.

Eppure si tratta di un provvedimento che, per quanto riguarda il Vomero, è di fondamentale importanza, dal momento che renderebbe effettiva la sempre declamata, ma mai attuata, vocazione culturale e turistica del quartiere collinare, in un periodo nel quale lo stesso è afflitto da gravi problemi per la crisi, sempre più evidente, del principale settore produttivo, quello del commercio, a seguito della chiusura di quasi tutte le attività storiche del quartiere, con ricadute negative anche per l’occupazione.

A testimonianza la recente chiusura, al largo San Martino, di una delle ultime tre botteghe degli artigiani del corallo, presenti da circa un secolo. Una zona, quella di San Martino che – come per la villa Floridiana, la quale, dopo l’impegno di Sangiuliano che ha portato a un notevole miglioramento, con lavori che non solo hanno consentito la riapertura di aree interdette da anni ma hanno anche portato alla scoperta di alcuni importanti reperti storici presenti nel parco borbonico -, benché costituisca un polo turistico di primaria importanza, versa da anni in un perenne stato di degrado e di abbandono anche per la presenza di un muro puntellato da oltre dieci anni, che si trova in prosecuzione, proprio lungo la facciata del fabbricato dove si aprono le botteghe degli artigiani del corallo.

Un puntellamento, per eliminare il quale era stato annunciato nei mesi scorsi l’inizio dei lavori a cura della Regione Campania. Lavori che però allo stato non risultano ancora iniziati, essendosi proceduto solo a coprire il puntellamento con teli di plastica bianca. Eppure si tratta di uno dei siti più belli al mondo, che dovrebbe essere tutelato dall’Unesco, con beni ambientali e culturali di primaria importanza, che ha avuto ospiti, tra gli altri, la Regina d’Inghilterra, Hillary Clinton, Beatrice d’Olanda e diversi presidenti della Repubblica, tra i quali Ciampi e, proprio di recente, anche Mattarella, oltre a tantissimi nomi noti del mondo della cultura e dello spettacolo.

Un sito che, in qualsivoglia altra parte del mondo, sarebbe valorizzato, vivificandolo con la presenza di turisti e di attività connesse e che invece rischia di perdere l’ultimo dei simboli della sua storia secolare, le botteghe dei corallari appunto. È auspicabile al riguardo l’intervento immediato dell’attuale ministro della cultura Giuli, oltre che quello, per le rispettive competenze, del governatore della Campania De Luca e del sindaco di Napoli Manfredi, al fine di dare pratica attuazione, con il varo operativo e in tempi rapidi, del polo museale autonomo “Musei nazionali del Vomero”, fortemente voluto dall’ex ministro Sangiuliano.

gennarocapodanno@gmail.com





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