Snam, al via nuovo piano da 12,4 mld di euro, +25% investimenti in transizione energetica

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Un piano di investimenti al 2029 da 12,4 miliardi di euro, tra i più consistenti nella storia di Snam, con sostenibilità e innovazione che continuano a essere le leve strategiche per supportare l’ambizione della quotata di diventare un operatore energetico multi-molecola leader a livello paneuropeo. È quello approvato ieri dal CdA di Snam, presieduto da Monica de Virgiliis, e presentato dal ceo Stefano Venier alla comunità finanziaria. Il Piano Strategico 2025-2029 prevede un aumento del 25% degli investimenti per la transizione energetica, riflettendo gli avanzamenti di iniziative chiave come il progetto di cattura e stoccaggio di carbonio a Ravenna, in joint venture con Eni, e il SoutH2 Corridor. la rete di gasdotti per il trasporto dell’idrogeno, che, con una capacità di importazione di idrogeno di 4 Mtpa dall’Africa del Nord, promette di coprire oltre il 40% dell’obiettivo complessivo di importazione fissato dal Piano REPowerEU.

Negli ultimi anni, la società ha triplicato la capacità di rigassificazione e aumentato la flessibilità del sistema di stoccaggio. L’acquisizione degli asset di Edison Stoccaggio, prevista entro il primo trimestre del 2025, e il completamento della Linea Adriatica entro il 2027 “contribuiranno a costruire un sistema energetico resiliente, flessibile e sostenibile in Italia e in Europa, consolidando la leadership di Snam lungo l’intera catena del valore midstream” si legge in una nota del gruppo.

E nonostante le sfide poste dall’aumento dei tassi di interesse e del relativo costo del debito, Snam ha conseguito una solida performance finanziaria negli ultimi due anni: l’EBITDA è cresciuto del 23% e l’utile netto del 6%. Le emissioni Scope 1 e 2, inoltre, sono state ridotte di circa il 25% nel 2024 rispetto al 2022, anche in presenza di un riassetto dei principali flussi di gas che si è rivelato più energy-intensive.

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“Siamo in un momento cruciale per il settore energetico, in cui le crescenti incertezze e la volatilità dei prezzi richiedono sistemi resilienti in grado di resistere agli shock geopolitici e allo stesso tempo consentire la transizione verso il Net Zero in modo sostenibile per tutti” ha dichiarato Stefano Venier. “Investiremo 12,4 miliardi di euro per un’infrastruttura paneuropea in grado di gestire molecole tradizionali e decarbonizzate come gas naturale, biometano, idrogeno e CO₂, garantendo sicurezza e sostenibilità e soddisfacendo al contempo l’evoluzione della domanda energetica. Realizzeremo la nostra ambition creando valore per tutti gli stakeholder, attraverso due leve strategiche: sostenibilità e innovazione”.

Gli elementi chiave del piano strategico di Snam

Il Piano Strategico 2025-2029 di Snam prevede investimenti totali per 12,4 miliardi di euro, con un incremento dell’8% rispetto al piano precedente. I due ambiti principali su cui concentra i suoi investimenti sono le infrastrutture gas lungo la catena di valore midstream e nei business della transizione energetica.

Una parte consistente degli investimenti, equivalente a 10,9 miliardi di euro, è infatti dedicata allo sviluppo sostenibile delle infrastrutture gas, in particolare 8 miliardi di euro sono destinati a progetti legati al trasporto, tra cui il completamento della Linea Adriatica, la sostituzione di circa 850 chilometri di condotte con standard hydrogen-ready, tre stazioni di compressione dual-fuel e progetti di collegamento degli impianti di biometano. Due miliardi di euro serviranno poi per l’ampliamento e il potenziamento dei siti di stoccaggio, l’installazione di tre stazioni di compressione dual-fuel e gli investimenti relativi agli asset di Edison Stoccaggio, la cui acquisizione dovrebbe essere finalizzata nel primo trimestre del 2025, previa approvazione dell’Antitrust. Infine 0,9 miliardi di euro sono destinati al commissioning della FSRU di Ravenna e alla costruzione di infrastrutture small-scale a Panigaglia e Pignataro.

In particolare, gi investimenti nei business della transizione energetica ammontano a 1,5 miliardi di euro, ripartiti in:

  • Carbon Capture and Storage (500 milioni di euro, con 900 milioni di euro al lordo dei finanziamenti pubblici) affermandosi come una delle tecnologie più efficaci per decarbonizzare i settori industriali ad alta intensità energetica e ad elevate emissioni di carbonio, con circa 500 milioni di euro saranno investiti nell’arco del Piano per sviluppare il trasporto di CO2 a livello nazionale e l’infrastruttura di stoccaggio a Ravenna, in partnership con Eni. Il progetto è fondamentale per la decarbonizzazione delle industrie italiane hard-to- abate, con l’obiettivo di sviluppare il più grande hub offshore multimodale open access di CO 2 nell’area del Mediterraneo, con una capacità stimata a vita intera fino a 500 milioni di tonnellate;
  • Hydrogen Backbone (380 milioni di euro, con 400 milioni di euro al lordo dei finanziamenti pubblici), che prevedono investimenti pari a 380 milioni di euro nel segmento italiano del SoutH2 Corridor, una pipeline dedicata al trasporto di idrogeno, iniziativa è stata inserita nei Progetti di Interesse Comune (PCI) dell’Unione Europea e nella Global Gateways List,
  • Biometano (270 milioni di euro (350 milioni di euro al lordo dei finanziamenti pubblici), con la promozione e l’integrazione degli impianti e la creazione di una solida piattaforma di produzione con circa 40 MW di impianti di biometano e biogas operativi alla fine del 2024 attraverso Bioenerys;
  • Efficienza energetica (250 milioni di euro), attraverso la B Corp Renovit con progetti di riqualificazione profonda attraverso gli incentivi fiscali. 0,8 miliardi di euro di crediti fiscali sono connessi al cosiddetto Superecobonus e saranno utilizzati entro il 2027. In prospettiva, il Piano prevede investimenti per circa 250 milioni di euro per muovere il portafoglio di attività verso clienti industriali e pubblica amministrazione.
Un sistema interconnesso, multi-molecola e paneuropeo

Snam sta guidando l’evoluzione verso un sistema energetico multi-molecola, facendo leva anche sulle sue società partecipate presenti lungo i principali corridoi energetici europei, a partire da SeaCorridor, che svolge un ruolo cruciale per la sicurezza energetica dell’Europa e rappresenta il punto di partenza del prossimo SoutH2 Corridor, che collegherà il Nord Africa alla Germania meridionale con le reti gestite da TAG e GCA, società partecipate di Snam.

TAP e Desfa, invece, forniscono gas all’Italia, ai Balcani e all’Europa centrale e orientale, rafforzandone la sicurezza energetica dopo la riduzione delle importazioni di gas russo. Il South-East European Hydrogen Corridor 7, lanciato all’inizio del 2024, mira a stabilire una rotta di approvvigionamento di idrogeno dall’Europa sudorientale alla Germania, che potrebbe essere ulteriormente collegata al SoutH2 Corridor, attraverso il mare Adriatico. Teréga svolge un ruolo chiave nel progetto H2med, che collegherà le reti di idrogeno della penisola iberica all’Europa nordoccidentale.

Snam detiene inoltre una posizione di leadership nello stoccaggio multi-molecola, grazie anche alle competenze delle sue società partecipate Teréga e Desfa, che sono impegnate in progetti CCS, mentre dCarbonX sta sviluppando un portafoglio di asset di stoccaggio offshore nel sottosuolo di gas naturale e idrogeno. in Irlanda e nel Regno Unito.

Snam ha mantenuto la suddivisione in cluster strategici delle sue società partecipate, ovvero Value-enhancers che include gli asset industriali posizionati lungo i corridoi energetici-chiave; Business-enablers che comprende le società partecipate senza collegamenti fisici diretti con gli asset di Snam e Opportunistic assets, ossia gli investimenti con un potenziale tale da generare un valore significativo.

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Innovazione e sostenibilità

Stando a quanto dichiarato da Vernier, l’approccio strategico di Snam punta sia sull’innovazione comprovata sia su quella esplorativa, per migliorare l’eccellenza operativa e promuovere soluzioni energetiche decarbonizzate.

Nel periodo 2025-2029, Snam investirà 338 milioni di euro in iniziative di proven innovation e altri 62 milioni di euro in attività di innovazione esplorativa. Questo ammontare sarà indirizzato verso la digitalizzazione avanzata, l’applicazione dell’intelligenza artificiale e di tecnologie all’avanguardia per sostenere lo sviluppo di molecole decarbonizzate.

Dal 2018, il programma SnamTEC è stato decisivo per migliorare le prestazioni degli asset, la resilienza e la sicurezza operativa, integrando nuove tecnologie e strumenti nelle principali attività del gruppo.

La strategia di sostenibilità, invece, adotta un approccio all-round pienamente allineato agli obiettivi aziendali e alle attività operative. I traguardi più importanti raggiunti sono la riduzione del 62% delle emissioni di metano rispetto ai livelli del 2015, superando gli obiettivi del Protocollo UNEP e ottenendo il Gold Standard dalla Oil and Gas Methane Partnership per 4 anni consecutivi; l’obiettivo di ridurre del 25% le emissioni Scope 1 e 2 entro l’esercizio 2024, arrivando in anticipo sull’obiettivo 2027; infine 84% dei finanziamenti sostenibili entro la fine del 2024, con oltre il 50% legato a KPI di riduzione delle emissioni di CO2.

La presentazione del primo Transition Plan, nell’ottobre 2024, sottolinea obiettivi significativi come la riduzione del 40% delle emissioni Scope 1 e 2 entro il 2030; la riduzione del 30% delle emissioni Scope 3 entro il 2030; il raggiungimento del Net Zero per tutte le emissioni entro il 2050 e il raggiungimento di un impatto netto positivo sulla biodiversità entro il 2027.

Guidance 2024 confermata

La guidance 2024 è confermata. Per il 2025 la RAB tariffaria dovrebbe raggiungere i 25,8 miliardi di euro grazie ai nuovi investimenti, all’effetto dell’inflazione, all’integrazione di Edison Stoccaggio e alla FSRU di Ravenna. L’EBITDA adjusted, inoltre, dovrebbe raggiungere i 2,85 miliardi di euro grazie alla crescita della RAB e ai contributi.

L’Utile netto adjusted dovrebbe raggiungere 1,35 miliardi di euro, il 10% in più rispetto alla guidance 2024, grazie all’aumento dell’EBITDA e dei contributi delle società partecipate, parzialmente compensato dall’aumento delle spese di ammortamento.

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Saldo e stralcio

 

C’è inoltre un miglioramento della dividend policy, con la conferma di un dividendo 2024 di 0,2905 euro, dato in aumento del 3% rispetto al 2023 e il dividendo in aumento annuale del 4% dal 2025 al 2029, con una payout ratio massima dell’80%.

            Guidance per l’esercizio 2024 Guidance per l’esercizio 2025
Investimenti 3,0 miliardi di euro 2,9 miliardi di euro
RAB tariffaria 23,8 miliardi di euro 25,8 miliardi di euro
EBITDA adjusted >2,75 miliardi di euro 2,85 miliardi di euro
Utile netto adjusted 1,23 miliardi di euro 1,35 miliardi di euro
Indebitamento netto 16,5 miliardi di euro 18,6 miliardi di euro
La prosepttiva di Snam al 2034

La prospettiva posta da Snam per futuro è che i suoi asset e investimenti anticipino e si adattino all’evoluzione del mix energetico, passando dal gas naturale a molecole alternative come l’idrogeno e la CO2.

Tra il 2030 e il 2034, Snam prevede opportunità di investimento fino a 14,7 miliardi di euro, che si aggiungono ai 12,4 miliardi previsti nell’arco di Piano. Ciò porta gli investimenti totali previsti nell’orizzonte 2025-2034 a circa 27 miliardi di euro.

Tali investimenti si concentreranno sul completamento dei progetti per migliorare la sicurezza e la flessibilità del sistema energetico, il mantenimento dell’affidabilità e della resilienza degli asset, riducendo al contempo la loro impronta carbonica e l’ampliamento del progetto CCS e costruzione della dorsale dell’idrogeno, a condizione che vi siano ritorni adeguati e quadri normativi favorevoli..



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