Il 2025 si affaccia all’orizzonte come un anno dalle grandi promesse, pur in un contesto che non mancherà di porre sfide significative per il nostro Paese. Le previsioni indicano una crescita moderata, ma stabile, con una ripresa che si fa strada nonostante le incertezze globali, le difficoltà interne e la pesante eredità economica del passato. In questo scenario, le piccole e medie imprese (PMI) e l‘artigianato italiano si confermano protagonisti fondamentali di una ripresa che potrà essere solida solo se sapremo valorizzare e sostenere adeguatamente questi settori, che costituiscono il cuore pulsante dell’economia nazionale.
Secondo le analisi contenute nel report di Confartigianato, tra le incertezze legate agli sviluppi geopolitici e le difficoltà del commercio internazionale, il 2025 dovrebbe segnare un ritorno alla crescita per l’Italia. Il PIL, infatti, è previsto crescere dell’1%, un aumento modesto, ma che segue il risultato inferiore dell’anno precedente. Questo tasso di crescita, benché non esplosivo, è accompagnato da segnali positivi in alcuni settori strategici, come il mercato del lavoro, dove si prevede una continua espansione delle ore lavorate. La manovra di bilancio approvata per il 2025, con l’obiettivo di stimolare i consumi attraverso misure fiscali mirate, darà sicuramente un impulso alla domanda interna, con ricadute positive su famiglie e imprese.
Tuttavia, non mancano le criticità. Le tensioni geopolitiche, le difficoltà nel settore manifatturiero e le incertezze legate all’inflazione continuano a pesare sulla crescita. L’export italiano, in particolare, ha sofferto negli ultimi mesi, con un calo nelle vendite dei prodotti italiani all’estero. Ma proprio in momenti difficili come questi, le PMI, che costituiscono il 98% del tessuto imprenditoriale nazionale, dimostrano tutta la loro resilienza. Si tratta di un motore che, se adeguatamente supportato, può davvero fare la differenza nel percorso di recupero economico.
Le PMI e l’artigianato italiano sono i protagonisti di una ripresa che, seppur timida, è destinata a rafforzarsi nel lungo termine. Come affermato dal presidente di Confartigianato, Stefano Trabucchi, l’artigianato rappresenta una risorsa unica, non solo per la sua capacità di innovare, ma anche per il valore sociale ed economico che porta con sé. “Le PMI sono la colonna vertebrale dell’economia italiana, e il loro sviluppo deve essere al centro delle politiche economiche del Paese,” afferma Trabucchi, sottolineando l’importanza di sostenere le piccole imprese con interventi concreti.
“Le PMI sono la colonna vertebrale dell’economia italiana, e il loro sviluppo deve essere al centro delle politiche economiche del Paese“
Stefano Trabucchi, Presidente di Confartigianato Cremona
Una delle sfide più urgenti riguarda l’accesso al credito. Le PMI, seppur essenziali per l’economia italiana, continuano a subire il razionamento del credito, che limita la loro capacità di investire e crescere. Confartigianato ha più volte evidenziato la necessità di riformare il Fondo Centrale di Garanzia e di migliorare l’accesso alle risorse per le piccole imprese, che necessitano di liquidità per affrontare la transizione digitale e green, nonché per superare le difficoltà poste dalla concorrenza internazionale. In questo senso, le politiche fiscali devono essere riviste per agevolare questi investimenti, con una particolare attenzione all’abbattimento della pressione fiscale e alla riduzione della burocrazia, che rappresentano due dei principali freni alla competitività delle PMI italiane.
La manovra economica per il 2025, pur con i suoi limiti, segna un passo nella giusta direzione, soprattutto per quanto riguarda la riduzione della pressione fiscale e gli incentivi per le PMI. Tuttavia, come ha sottolineato Trabucchi, ci sono ancora margini di miglioramento. “La manovra ha fatto bene a puntare sulla stabilità, ma non possiamo fermarci qui. È essenziale continuare a lavorare per una fiscalità che sia davvero favorevole alle PMI, riducendo il carico burocratico e semplificando le procedure fiscali”. Un altro elemento chiave riguarda la transizione verso un’economia più sostenibile, per la quale le PMI necessitano di politiche di sostegno più efficaci, come il miglioramento dell’accesso agli incentivi per le tecnologie green e digitali.
L’attuazione della legge annuale per le PMI, che prevede il rafforzamento degli strumenti di finanziamento e di supporto alle piccole imprese, resta una delle priorità per Confartigianato. Inoltre, l’accelerazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), insieme al piano per la Transizione 5.0, sono interventi necessari per sostenere il settore. “È fondamentale che il governo continui a lavorare in questa direzione,” aggiunge Trabucchi, “perché la nostra economia ha bisogno di investimenti, innovazione e un sistema fiscale che premi chi investe e crea lavoro”.
In un 2025 che promette di essere ancora segnato da incertezze globali e sfide interne, l’Italia ha bisogno di un nuovo slancio. Le piccole imprese e l’artigianato, con la loro capacità di adattarsi e innovare, rappresentano la chiave per una ripresa economica che possa essere sostenibile e inclusiva. La politica economica, attraverso il miglioramento dell’accesso al credito, la riduzione della burocrazia e il rafforzamento degli incentivi, deve dare risposta a queste esigenze, creando un ambiente favorevole per la crescita delle PMI. In questo contesto, il 2025 potrebbe essere l’anno della ripartenza, se si sapranno fare le scelte giuste.
Come ribadito dal presidente Stefano Trabucchi, “è il momento di puntare sulle risorse interne del Paese, sulle PMI e sull’artigianato, per costruire una crescita solida e duratura.” Se riusciremo a farlo, il futuro dell’Italia potrà essere davvero più luminoso.
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