� nel pieno del Dry January che Carla Bruni irrompe con uno spumante senza alcol: L’Excessive. Arriva direttamente dalla cantina di Ch�teau d’Estoublon, dimora provenzale del XVIII secolo e azienda viticola ed oleicola, che ha acquistato nel 2019 assieme al marito Nicola Sarkozy e a due soci, St�phane �Courbit (fondatore di Lov Group, holding nel campo del lusso e dell’hospitality nonch� dei media con Banijay), e Jean-Guillaume Prats, importante dirigente nel settore vino con esperienze a Domaines Barons de Rothschild, che ricopre il ruolo di presidente. La nuova bottiglia � stata presentata il 9 gennaio scorso ad alcuni selezionatissimi ospiti sugli Champs-�lys�es, negli spazi parigini de La Dur�e (sempre parte del mondo Lov Group). A proposito del lancio sui social la cantante ed ex modella ha scritto: �Approfittiamo del mese di gennaio per gustare l’esistenza senza una goccia di alcol, cari amici!�.
Bianco e rosa
La bottiglia si presenta in una versione blanc, a base di Moscato, e in una ros�, un blend di Moscato e Merlot. Il costo? 29 euro. Si tratta di uno spumante senza alcol creato con gli stessi vitigni che la cantina utilizza per il vino, ha spiegato al magazine Gala Carla Bruni. Che ha anche definito l’annata �gustosa, fruttata e infinita, perch� puoi berla fino a tarda notte�. Secondo lei il piatto ideale per accompagnare L’Excessive sarebbe un piccolo aperitivo, una tapenade (salsa provenzale), qualcosa di salato, olive perch� no, ma anche carne e pesce.
Un mercato in ascesa
L’etichetta rappresenta una svolta nella produzione di Carla Bruni, che conta su 19 ettari di vigneto (e 120 ettari di uliveto) in questo spazio destinato anche all’ospitalit� ed alla ristorazione di alta gamma. Di fatti � la prima volta che si addentra nel mondo no alcol, dopo il ros� Roseblood, di cui � ambassador. L’etichetta, che non a caso riprende (come ossimoro) il titolo della sua canzone del 2002 L’Excessive – che racconta di una ragazza che non riesce affatto a capire la moderazione – si inserisce in un nuovo mercato in piena espansione, quello dei vini no alcol e dealcolati.
Verso un’abitudine alcol free
E potrebbe essere letta anche come una nuova strada nella vita di Carla Bruni, che lo scorso anno, in Italia, alla trasmissione Le Belve aveva raccontato i suoi eccessi (a proposito). Alla conduttrice Francesca Fagnani aveva infatti confessato di sentire �un diavoletto nel cervello� che la spinge a bere di pi� ma che al momento ha quasi smesso di bere. L’idea, ha spiegato a Gala, nasce dal fatto che a volte non possiamo bere alcolici, a volte non abbiamo nemmeno voglia di alcol ma lo vogliamo comunque in un contesto sociale festoso. Goderci qualcosa che brilli e che porti un po’ altrove, senza l’effetto dell’alcol, � un indubbio vantaggio, anche se l’alcol regala sensazioni meravigliose. Bere questo spumante dona sostanza alla serata e una vitalit� che l’acqua minerale ha un po’ meno. �Questo � quello che mi piace di L’Excessive – ha detto ancora nell’intervista -: nonostante sia uno spumante, non contiene quella cosa artificiale che a volte ci d� una gioia artificiale�. Tuttavia eccessivo a lei riferito in quanto donna � un aggettivo che le appartiene: �Spero di poter sperimentare in un’altra vita serenit� e moderazione. Per ora � vero che in questa vita vibro in un luogo abbastanza forte e quell’eccesso mi accompagna. Sono eccessiva in tutte le aree. Perch� essere eccessivi non dipende tanto da ci� che fai, ma piuttosto da come lo fai. Sono eccessiva nello sport, sono eccessiva nel parlare, sono eccessiva nel mangiare, � eccessivo il modo di fare le cose ma non tanto quello che faccio, credo�.
Sarkozy assaggia e basta: � astemio
In un mondo o nell’altro Carla Bruni lavora comunque ad altri progetti vinicoli. A Le Figaro nel 2023 raccont� che l’azienda con i suoi soci ha stretto una partnership con il castello di Beaulieu, a Rognes, che conta pi� di 150 ha di vigneto e nello stesso periodo partecipa alla tenuta Cantarelle e ai suoi 145 ha di vigneto a Brue-Auriac. I Sarkozy contano su un team di professionisti, spiegava in un’altra intervista a Gala, ma sono parte integrante di tutto il processo di creazione. �L’enologa Ana�s Maillet (che aveva progettato il Roseblood ros�, ndr) fa il vino e noi la assistiamo, principalmente nella parte creativa. Per quanto riguarda l’assemblaggio, ovviamente, abbiamo la nostra voce in capitolo, ma � relativo. Diamo le nostre impressioni�, ha spiegato la Bruni. Suo marito per� � astemio. Si limita a pochi passaggi: �Lo annusa, lo assaggia e lo sputa. Gli piace solo il profumo del vino, non gli piace il gusto�, ha spiegato la Bruni sempre al magazine, �credo che a lui non piaccia lasciarsi andare. Forse � una buona cosa. Mio marito � cos� vivace che se amasse bere, non so dove saremmo oggi�.
26 gennaio 2025 (modifica il 26 gennaio 2025 | 09:12)
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