Aumentano i «villoni» in città

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A Lugano aumentano soprattutto i bilocali e i villoni, la pigione mensile media è di 2.030 franchi (ma non a Cureggia, dove si schizza a 3.962, né a Certara, dove si ferma a 1.160), pari a 20,26 franchi al metro quadrato, il 38% delle pigioni in città risulta al di sotto della prigione moderata netta secondo alla definizione di questo concetto che dà Lugano stessa, e sotto i 200.000 franchi di reddito imponibile non esiste iniquità abitativa. Sono cifre, anche sorprendenti, che abbiamo tratto da un studio del Servizio di statistica urbana della Città intitolato «Statistiche sull’ambiente costruito 2023». Non sono le uniche.

Il fruttuoso questionario

Nel presentare la scorsa settimana i nuovi dati demografici di Lugano, il sindaco Michele Foletti aveva annunciato che l’anno corrente sarebbe stato anche quello della statistica pubblica, con l’obiettivo di divulgarla internamente ed esternamente al fine di prendere decisioni in modo più coscienzioso e, per certi versi, provare anche a combattere la tendenza della politica ad agire «di pancia». In questo senso, lo studio di cui tratteremo in questo articolo – 57 pagine risalenti allo scorso settembre – può essere visto in quest’ottica come un antipasto di quello che ci aspetterà. Non è peraltro l’unico, dato che negli scorsi mesi il Servizio statistico ha anche pubblicato ampie analisi sull’occupazione abitativa nel 2023, sugli indicatori economici e sociali e il loro impatto nel 2024 e sul mercato del lavoro a Lugano nel 2022. Tornando a noi, e prima di addentrarci nello studio sull’ambiente costruito, è interessante rimarcare come esso sia in buona parte stato reso possibile grazie ai dati raccolti tramite un’intuizione della Città: il proporre un questionario facoltativo alla persone che arrivano, lasciano o si spostano all’interno di Lugano. Questionario che, a quanto è stato riferito, ha un alto grado di risposta.

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La Lugano più glamour…

Vediamo dunque un po’ meglio alcuni di questi dati (lo studio completo è liberamente consultabile su statistica.lugano.ch) a partire dai trend costruttivi, da cui emerge che negli ultimi anni sul territorio di Lugano si siano costruiti soprattutto bilocali. In percentuale ad aumentare maggiormente sono però stati i villoni, dai 9,5 locali in su (+4,5%). I numeri sono relativamente piccoli – da 155 oggetti di questo tipo nel 2022 ai 162 del 2023 – ma bisogna considerare che altri 18 erano in costruzione – e in buona parte oggi immaginiamo terminati – e altri otto in progettazione. Ciò sembra indicare un aumento della popolazione economicamente abbiente, perché è piuttosto ovviamente per le fasce di reddito alte che questa tipologia di abitazione viene realizzata. Combinando questo dato con altri due – l’affitto medio per quartiere e la media per quartiere del numero di locali per abitante – è anche possibile supporre dove si trovino prevalentemente queste abitazioni: Cureggia, Castagnola e Carona. In situazione più affollate (cioè più densamente abitate), le persone più abbienti abitano probabilmente nei quartieri di Loreto e Gandria. Loreto in particolare è per distacco il luogo più caro se si paragona l’affitto alla grandezza dell’abitazione: oltre 31 franchi al metro quadrato. Il secondo classificato, Castagnola, si fissa a 23,6 (Gandria è a 23, la media cittadina a 20). Per converso, il luogo più conveniente è Bogno in Val Colla (15 ). Più in generale, la sponda destra del Cassarate è in questo senso la più a buon mercato di Lugano, unitamente a Pambio Noranco e a Barbengo.

…e quella più povera

Detto degli indizi per trovare la Lugano più glamour, parliamo di alloggi a pigione sostenibile, per quello che forse è il dato più sorprendente dello studio. Esso conclude infatti che, prendendo come riferimento la definizione di pigione moderata che si trova nel Regolamento sulle prestazioni sociali in ambito comunale, nel 2023 il 38% delle pigioni nette in città vi rientrava. La cifra era peraltro in crescita rispetto all’anno precedente. Più nel dettaglio, vi rientravano il 78% di monolocali, il 46% di bilocali, il 34% di trilocali e il 22% di quadrilocali e oltre. Addirittura, il 19% delle abitazioni rientra nel concetto di pigione vantaggiosa, vale a dire e quelle più basse almeno del 25% rispetto al valore medio dei prezzi d’affitto a Lugano in base al numero di locali. I dati dimostrano oltretutto che «la disponibilità di abitazioni a pigione moderata nel mercato immobiliare secondo la definizione dei regolamenti della Città di Lugano è distribuita in modo eterogeneo sul territorio del comune». Resta comunque vero che è più facile trovare abitazioni piccoli a prezzi favorevoli in centro e quelle più grandi in periferia. In tutto questo la Città, tramite la Cassa pensioni, è proprietaria di 293 unità abitative e delle 283 unità assegnate il 95% nel 203 erano affittate a prezzi inferiori o uguali alla definizione di pigione moderata definita dai Regolamenti della Città, mentre il 41% rientrava anche nel concetto di pigione vantaggiosa. Da notare, infine, che dai dati emerge come in città non ci si iniquità abitativa, a meno di non essere davvero abbienti, cioè nel 20% più ricco della popolazione, ben oltre i centomila franchi di reddito. Fino a lì, tutti hanno pressappoco lo stesso spazio abitativo a disposizioni. Questo perché le famiglie meno abbienti hanno meno figli di quelle a reddito medio e medio-alto, cosa che in sostanza bilancia i metri quadrati pro capite a disposizione.



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