Una giornalista appassionata di trail racconta una corsa invernale, al buio, sulle Alpi francesi: un’esperienza indimenticabile
Immaginatevi immersi nella musica a tutto volume, circondati da centinaia di persone che saltano agitando le mani in aria. Vi viene in mente una discoteca o un festival musicale estivo? Nulla di tutto questo: una situazione del genere potete viverla alle 18 di una giornata di metà gennaio, con una temperatura di quattro gradi, la neve sotto ai piedi e le stelle che già brillano nel cielo.
Mi è capitato di rimanere in attesa, insieme ad altri 500 corridori, alla linea di partenza della prima edizione del Trails des Gets Hiver, una corsa invernale attraverso colline innevate e lussureggianti foreste alpine. Les Gets si trova a circa un’ora di auto dall’aeroporto di Ginevra, nella regione dell’Alta Savoia e fa parte del comprensorio sciistico delle Portes du Soleil. È una località francese con tradizionali chalet alpini, piccoli hotel e due strade parallele piene di bar, ristoranti e negozi di sci.
Abbiamo soggiornato nell’incantevole Chalet Bluebell. I proprietari ci hanno preparato per la gara con un’accoglienza calorosa e cibo abbondante, dandoci anche un passaggio fino alla linea di partenza e facendo il tifo per noi lungo il percorso. È questo tipo di ospitalità che ti fa sentire parte di una comunità durante una vacanza sportiva.
Com’è stato correre sulle piste da sci deserte di Les Gets di notte
Il dress code per la serata era, diciamo, eclettico. Circondati da uomini in pantaloncini e donne che stringevano i bastoncini, il mio compagno di corsa e io abbiamo avuto appena il tempo di indossare le nostre manopole da ghiaccio appena comprate prima che iniziasse il conto alla rovescia. Trois, Deux, Un! 500 torce elettriche hanno illuminato il cielo notturno e siamo partiti, in mezzo a un gruppo di cappelli e strisce fosforescenti.
Il percorso di 10 km iniziava nel centro di Les Gets e passava sotto la cabinovia e la seggiovia di Chavannes prima di risalire la pista blu su cui ho sciato molte volte nel corso degli anni. Ho avuto un momento di sconforto: stavo davvero correndo su una pista da sci di notte, al buio?
“Il sentiero innevato e il buio pesto ci circondavano”
Adoro le gare di corsa stravaganti. Qualche estate fa, mi sono unita a centinaia di persone che stavano sfidando la marea su una strada rialzata tra la terraferma francese e l’isola di Noirmoutier. Mi è piaciuto anche un festival di corsa per sole donne organizzato in Austria in autunno. Ma questa volta ho deciso di provare l’inverno in piena stazione sulle Alpi.
La nostra folla luminosa si è mossa lungo il pendio della collina. Presto il sentiero si è fatto più stretto ed è stato necessario procedere in fila indiana. Così, i più veloci hanno colto l’occasione per avanzare. La neve era dura ma ci sentivamo assolutamente sicuri con le nostre nuove manopole da ghiaccio. Dopo il primo chilometro, il sentiero si è allargato fino a prendere la forma di una strada innevata che ci ha condotti attraverso gli abeti prima di tornare a salire. Davanti a noi, abbiamo seguito i puntini luminosi dei più rapidi che si arrampicavano sul fianco della collina. Il percorso era duro ma costante; di tanto in tanto il tracciato spianava per poi risalire.
Dopo 5 km di ascesa, le nostre gambe ha no cominciato a farsi sentire, e abbiamo scherzato sulla possibilità di farci dare un un passaggio da un gatto delle nevi nelle vicinanze: l’unico segno di vita sulla montagna fredda e buia. “A Les Gets si vedono sempre più lupi”, ci aveva detto il nostro albergatore durante la cena della sera prima. Ma non c’era da preoccuparsi: il gatto delle nevi era l’unica “bestia” che abbiamo incontrato quella sera.
Allungare il passo per raggiungere il traguardo
Il percorso era segnalato da targhette catarifrangenti poste su picchetti lungo il sentiero e i commissari di gara ci hanno accolti al grido di “Allez, allez, bravo!” per darci la carica. Al settimo chilometro, il leader della gara ci ha doppiati, prima che un commissario ci segnalasse l’uscita dal percorso su una salita ripida e con neve fino alle ginocchia, che ha prosciugato le nostre ultime riserve di energia. Il ritorno al velluto di una pista perfetta è stato il benvenuto, e ci ha riportato in discesa verso la città. “Abbiamo sempre saputo di essere epici”, abbiamo urlato io e il mio amico mentre tagliavamo il traguardo con le mani in alto, “ma ora ne abbiamo la prova!”.
Il festeggiamento a base di tartiflette e birra
Con le medaglie di legno e le borsette regalo in mano, ci siamo uniti ai nostri compagni di corsa per il cibo e la premiazione nella sala eventi di Les Gets. La cena era inclusa nel prezzo d’iscrizione alla gara, 35 euro, e anche chi non ha partecipato alla corsa è stato invitato a unirsi a noi.
Nel tipico stile francese, l’organizzazione è stata impeccabile e il cibo di alta qualità. Dopo un abbondante piatto di tartiflette, insalata e vinaigrette, con birra e torta a seguire, siamo tornati al nostro chalet per il bicchiere della staffa prima di andare a dormire.
Riprendersi in una vasca idromassaggio
La mattina dopo c’era il sole e avevamo ancora abbastanza energia per una passeggiata di recupero nel paesaggio invernale, dalla cima della télécabine del Mont Chéry al Mont Caly e ritorno. Abbiamo goduto di un’indimenticabile vista sul Monte Bianco e sulla valle mentre percorrevamo i sentieri innevati e deserti. Dopo pranzo, ci siamo rilassati alle terme municipali di Les Gets, Les Sources du Chéry, immergendoci in saune, bagni di vapore e piscine fredde.
Nella vasca idromassaggio abbiamo riflettuto sul motivo per cui il trail run era stato così fantastico. Era proprio il giusto livello di comfort per due corridori britannici esperti ma dilettanti. Abbiamo fatto gare molto più lunghe in passato, ma questa 10 km, con i suoi 400 metri di dislivello, ci è sembrata altrettanto impegnativa (e soddisfacente) di una qualsiasi mezza maratona o maratona su strada.
Per via del clima mite del Regno Unito, non avevamo mai corso sulla neve in montagna al buio, quindi il Trail Des Gets Hiver ci è sembrato un’avventura rigenerante, pur essendo fattibile e non richiedendo alcun allenamento specifico.
Pubbliredazionale: Rachel Ifans è stata ospite dello Chalet Bluebell.
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