di Mauro Bonciani
Centinaia i fiorentini che sabato hanno partecipato al taglio del nastro della Vacs
«Io c’ero, era il 14 febbraio del 2010. Poi ho fatto tutte le inaugurazioni. E questa volta faccio anche video, di andata e ritorno: come le foto, sono documenti che tra qualche decennio saranno storici e le lascerò ai miei figli e nipoti». Maria Cristina, elegante, telefonino alla mano, non si è persa un momento dell’inaugurazione, né del primo viaggio San Marco-Peretola, né del ritorno, Peretola San Marco, interrotto però in viale Lavagnini alle 17 perché in zona c’era una manifestazione.
Maria Cristina è una delle centinaia di fiorentini che sabato hanno partecipato al taglio del nastro della Vacs, hanno atteso prima in piazza della Libertà sotto l’arco dei Lorena, poi in San Marco e infine si sono tolti la soddisfazione di fare il primo giro in tramvia, nel nuovo tratto di poco più di due chilometri tra il centro e la Fortezza, dove la Vacs intercetta la T2 che prosegue fino al Vespucci. Il 14 febbraio 2010 il servizio cominciò all’alba e la giornata era bella e fredda, il 16 luglio 2018 la T1 arrivò fino a Careggi, nel febbraio 2019 fu inaugurata al T2 piazza dell’’Unità—Peretola alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e ieri un pomeriggio primaverile ha salutato i primi viaggi dei Sirio. Qualcuno era alle fermate già la mattina, per dare un occhio, e in piazza delle Libertà in decine facevano foto al Sirio fermo mezz’ora prima che si mettesse in moto, con le musiche della banda in sottofondo e altri chiedevano a che ora sarebbe iniziato il servizio.
«Credevo ci fosse meno gente… In fondo ormai la tramvia c’è da anni», dice un uomo al suo amico, e Gest aveva preparato due Sirio per portare tutti in San Marco e meno male perché i due tram sono partiti strapieni, con la banda che dentro il vagone ha suonata Je so’ pazzo di Pino Daniele. Molti gli addetti di Gest, i dirigenti e funzionari del Comune e di Rapt, il colosso francese che controlla la tramvia, quasi defilato, nonostante l’altezza e la mole, il presidente di Tram spa, Fabrizio Bartaloni che poi in San Marco si è tolto qualche sassolino dalla scarpa — «La libertà è la tramvia, non stare in auto in coda… é inammissibile che ci sia ancora chi vuole ritardare o fermare le linee» — ma soprattutto c’erano fiorentini di ogni età, con gli immancabili selfie con sfondo tramvia.
Poi tutti a bordo sui due convogli e appena passate le 15 ecco sbucare piazza San Marco. Sul primo, dove c’era la sindaca, alla guida Francesca Laurini, 39 anni, toscana di Chiusi. «Lavoro in Gest da giugno 2021. Ho scelto questo lavoro perché per 15 anni ho fatto la barman mi piaceva tantissimo ma a lungo andare non mi appassionava più — racconta — Abitavo a Firenze nella zona dello Statuto e vedevo sempre passare il tram…». Al volante del secondo Sirio, Diego D’Antone, 39 anni di Messina: «Anche io sono in Gest dal 2021, prima facevo l’autista dei bus granturismo in Sicilia. Sono venuto qui quando si è fermato il turismo a causa pandemia e poi mi sono fermato. Sono stato uno degli autisti a fare prove tecniche — aggiunge — ed è bello essere uno degli autisti del “via” alla linea».
Poco dopo le 15, l’arrivo in piazza San Marco, con tante persone assiepate a caccia di foto storiche con tanto di Gonfalone — certo non la folla oceanica che prese d’assalto il tram nel giorno di San Valentino di 15 anni fa — e per ascoltare i discorsi istituzionali. L’applauso più forte e lungo è andato all’ex assessore alla mobilità e grandi opere, mister tramvia per tutti, Stefano Giorgetti. «È una soddisfazione quando parte un nuovo servizio per i cittadini e ricordo benissimo tutte le riunioni del mercoledì, per ascoltare le esigenze di tutti, anche più piccole — dice Giorgetti — Conosco bene le difficoltà per fare questa opera, il momento più difficile è stata la fuga di gas in piazza della Libertà, ed è una soddisfazione vedere oggi questa festa».
Poi gli irriducibili salgono sul tram che verso le 15.45 si muove verso l’aeroporto, studiando la mappa delle fermate e spiegando a chi sale quasi per caso che la corsa è gratis, come lo sarà per due settimane. E nel viaggio di ritorno Maria Cristina confessa: «Sono qui per fare foto storiche, ma anche e soprattutto come cittadina. È giusto partecipare alla vita della tua città».
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