Africa 2025, l’Italia sulla strada giusta

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Contributi per le imprese

 


di: Celine Camoin | 29 Gennaio 2025

Nonostante le molte difficoltà, crisi interne e crisi internazionali, l’Africa resta una delle zone più interessanti per gli investimenti, e l’Italia, come sistema Paese, sembra aver imboccato una strada incoraggiante, innovativa e benefica per i vari soggetti coinvolti nelle partnership per lo sviluppo, siano essi africani e italiani, istituzionali o privati.

Lo hanno evidenziato i vari relatori intervenuti ieri alla consueta conferenza di presentazione romana del primo numero dell’anno del mensile Africa e Affari, centrato sul bilancio dell’anno appena trascorso e le prospettive per l’anno che sta iniziando. Sulla carta, quasi tutti gli indicatori sono nel verde. A cominciare da una crescita macroeconomica africana di circa il 3,6% per il 2024 (nel 2023 era stata del 3,1%) e per il 2025 una previsione di crescita intorno al 4,2%.

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È sempre più concreto l’interesse dell’Italia, organizzato in sistema Paese, nei confronti dell’Africa, che a sua volta reagisce con interesse alle proposte italiane. Fabrizio Lobasso, Direttore centrale per l’internazionalizzazione economica presso il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, lo ha testimoniato con soddisfazione – nelle sue parole si poteva percepire un sentimento di sollievo – evidenziando l’interconnessione, benefica, tra il pubblico e il privato, nonché l’emergenza di un soggetto Italia comprensivo di tutte le sue sfaccettature: istituzionale, governativo, semi-istituzionale, imprenditoriale, associativo, cooperativo, persino individuale. Cooperazione internazionale e internazionalizzazione d’impresa hanno smesso di guardarsi in cagnesco e due dimensioni in passato opposte ora stanno dialogando, si sono avvicinati, a piccoli passi, ma in un trend positivo. È rilevante, infine, l’attenzione ai valori, con la consapevolezza delle diversità del continente, delle risorse dei suoi giovani talenti e imprenditori. “Si va verso una base di parità e di ascolto, di inclusività che inizia sin dalla fase di progettazione, e che lascia alle spalle l’approccio paternalistico”.

Dopo una fase iniziale che aveva lasciato spazio a non poche riserve, sembra decollare anche il Piano Mattei, ora in possesso degli strumenti normativo e finanziario multilaterale necessari per l’attuazione dei progetti. “Il 2025 sarà decisamente l’anno dell’accelerazione del Piano Mattei”, ha affermato Fabio Massimo Ballerini, della struttura di missione per l’attuazione di questo ampio strumento della politica estera italiana focalizzato sull’Africa. A un anno dal lancio del Piano nel corso del Vertice Italia-Africa, Ballerini presenta un bilancio positivo. “Uno dei grandi pregi del Piano è stato imprimere la trazione e l’attrazione” verso l’Africa, ha detto Ballerini. “È bello vedere che la comunità di persone che si occupano di Africa si incontrano sempre più spesso e che nascono nuove progettualità. Vedere che l’Italia agisce come soggetto unico”, ha sottolineato. Notevole è il credito che i soggetti africani danno al Piano Mattei dell’Italia. “Un aspetto che non mi sorprende, perché il rapporto con i capi missione dei Paesi focus è continuo, perché c’è un dato innovativo, quello dell’ascolto”, ha precisato Ballerini.

Massimo Schirò di Sace (Servizi assicurativi del Commercio Estero) conferma tendenze e interesse in crescita sull’Africa: nel 2024 il gruppo finanziario e assicurativo ha avuto un’esposizione di due miliardi di euro sull’Africa, e per il 2025 sta già lavorando su nove miliardi, di cui sei nei Paesi inseriti nel Piano Mattei.

Francesca Alicata di Simest, società del Gruppo Cdp che sostiene la crescita delle imprese italiane attraverso l’internazionalizzazione della loro attività, ha presentato un nuovo strumento di finanziamento agevolato per le aziende, con, tra l’altro, tasso d’interesse agevolato, percentuale a fondo perduto, possibilità di finanziare la consulenza per presentare domanda, inclusione delle spese di formazione del personale come spesa finanziabile. La Simest ha inoltre aperta una seconda sede in Africa, a Rabat, dopo il Cairo.

Rita Ricciardi, esperta di finanza e consulenza strategica all’internazionalizzazione, tra i fondatori di Bergs & More, porta l’attenzione sul “red flag” rappresentato dalle nuove soglie di concessionalità di prestiti da parte dei grandi istituti finanziari internazionali come Banca Mondiale e Fmi. Per i Paesi, sempre più indebitati, diventa sempre più difficile avere accesso ai finanziamenti. In questo contesto, una delle soluzioni più pragmatiche evidenziate dall’esperta è il ricorso ai partenariati pubblico-privati, “strada obbligata da seguire”, come spiega più dettagliatamente nella sua rubrica a pagina 9 del numero di gennaio di Africa e Affari.

La conferenza Africa 2025, prospettive politiche ed economiche, a Roma presso il Palazzetto Mattei in Villa Celimontana è stata organizzata da Africa e Affari, dal Centro relazioni con l’Africa della Società geografica italiana e da Codeway Expo, con il sostegno di Ethiopian Airlines. Hanno partecipato anche, tra i relatori, Désirée Grech di Ethiopian Airlines, la prima compagnia aerea africana, presente in Italia ininterrottamente da 60 anni, e Luisa Ridori di Fiera di Roma, per presentare l’edizione 2025 di Codeway, centrata su “La cooperazione internazionale e il profit”.



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