Georgia, timore per la giornalista detenuta Mzia Amaglobeli: in sciopero della fame da due settimane

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 


Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Mzia Amaglobeli è stata accusata di aver aggredito un agente di polizia, ma la sua famiglia e i suoi sostenitori dicono che è stata punita per la sua attività giornalistica

PUBBLICITÀ

In Georgia i sostenitori della giornalista detenuta Mzia Amaglobeli, in sciopero della fame da oltre due settimane, hanno dichiarato che la sua vita è a rischio a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute.

Amaglobeli, fondatrice delle testate giornalistiche georgiane Batumelebi e Netgazeti, è stata arrestata il 12 gennaio per aver schiaffeggiato Irakli Dgebuadze, il capo della polizia di Batumi, la seconda città del Paese situata sulla costa del Mar Nero.

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

Amaglobeli rischia dai quattro ai sette anni per aggressione ad agente di polizia

La giornalista è stata accusata di aver aggredito un agente di polizia e rischia dai quattro ai sette anni di carcere se riconosciuta colpevole. Le è stata negata la libertà su cauzione e la detenzione preventiva può essere applicata anche fino a nove mesi in Georgia.

Le accuse contro Amaglobeli arrivano mentre le autorità georgiane stanno mettendo in atto una repressione delle proteste a livello nazionale, scoppiate per le contestate elezioni di ottobre e per la decisione del partito al governo Sogno georgiano di sospendere i negoziati per l’adesione all’Unione europea lo scorso novembre.

Amaglobeli e i suoi colleghi hanno riferito ampiamente della forza e della violenza usate dalla polizia per reprimere le manifestazioni, che hanno portato all’arresto di centinaia di manifestanti e al ferimento di decine di giornalisti.

“Le accuse contro di me sono il risultato di azioni repressive, infide e violente volte a reprimere le persone, la libertà di parola e di espressione”, ha scritto Amaglobeli in una lettera dal carcere del 20 gennaio, condivisa da giornalisti e attivisti. La giornalista ha scritto di essere in sciopero della fame, affermando che: “La libertà vale più della vita”.

La nipote di Amaglobeli, Iveta Amaglobeli, ha dichiarato a Euronews che la giornalista è in sciopero della fame da almeno due settimane e che la famiglia ha chiesto un certificato medico sulla sua salute. “I familiari sono molto preoccupati per il deterioramento delle condizioni di Mzia”, ha dichiarato.

In una dichiarazione pubblicata lunedì, l’Associazione georgiana dei giovani avvocati (Gyla), una Ong per i diritti umani, ha affermato che la vita di Amaglobeli è in pericolo e ha esortato l’amministrazione carceraria a prendere provvedimenti immediati per garantire la sua salute.

Per Ong e attivisti lo schiaffo dato da Amglobeli all’agente è stato simbolico

Amaglobeli è stata arrestata l’11 gennaio per aver affisso all’ingresso di una stazione di polizia un adesivo con informazioni su un’imminente protesta nazionale.

È stata poi rilasciata nel giro di poche ore ed è stata accolta da alcuni suoi sostenitori fuori dalla stazione di polizia. Ma mentre i presenti conversavano, gli agenti di polizia avrebbero iniziato ad arrestare alcune persone, tra cui due collaboratori di Amaglobeli. La giornalista è stata nuovamente arrestata la sera stessa.

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

Secondo organizzazioni come l’International Press Institute (Ipi) e l’associazione di scrittori Pen International, ciò ha portato a un alterco tra Amaglobeli e Dgebuadze, durante il quale la giornalista è accusato di aver schiaffeggiato il capo della polizia di Batumi.

Le riprese video dell’incidente mostrano che lo schiaffo “è stato simbolico e non ha avuto la forza sufficiente per causare danni”, secondo l’Ong anticorruzione Transparency International Georgia, che ha affermato che un atto “di così scarsa importanza” non costituisce un reato.

La notizia della detenzione di Amaglobeli ha scatenato proteste in tutta la Georgia, con giornalisti a Tbilisi e Batumi che hanno chiesto il suo rilascio immediato.

Amaglobeli ha affermato di essere stata maltrattata da Dgebuadze durante la sua detenzione, accusandolo di averle sputato in faccia e di averle negato l’accesso all’acqua e ai servizi igienici per un lungo periodo, secondo il Gyla, il cui presidente ha visitato la giornalista in carcere.

A seguito di una protesta nazionale, il Servizio investigativo speciale (Sis) della Georgia, che indaga sui crimini commessi dai funzionari, ha dichiarato che il 20 gennaio è stata avviata un’indagine sul trattamento riservato ad Amaglobeli, dopo che il Gyla ha presentato una denuncia.

PUBBLICITÀ

Il caso di Amaglobeli è stato ripreso da oltre 300 giornalisti ed editori georgiani, da almeno una dozzina di organizzazioni internazionali per la libertà dei media (tra cui l’Ipi), dalla giornalista premio Nobel Maria Ressa e dal Consiglio d’Europa (CdE).

Il commissario per i diritti umani del CdE, Michael O’Flaherty, si è recato in Georgia la scorsa settimana e ha visitato Amaglobeli in carcere dopo aver sollevato il suo caso nei suoi incontri con le autorità.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

“Senza pregiudicare qualsiasi decisione futura sul merito delle accuse mosse contro di lei, ritengo che la prosecuzione della sua detenzione preventiva sia ingiustificata e sono molto preoccupato per la sua situazione”, ha dichiarato venerdì scorso O’Flaherty.

Per molti Amaglobeli punita per il suo attivismo

La nipote di Amaglobeli, Iveta, ha dichiarato a Euronews che sua zia è stata “punita dal regime dell’oligarca Bidzina Ivanishvili per il suo giornalismo imparziale e il suo esemplare attivismo civile”.

PUBBLICITÀ

Ivanishvili, ex primo ministro e fondatore e presidente onorario di Sogno georgiano, è ampiamente considerato il leader de facto del Paese. Il miliardario e il suo partito sono stati accusati dai critici di essersi allontanati dall’Occidente e avvicinati alla Russia, rendendo il Paese sempre più repressivo e autoritario.

A dicembre, l’ex amministrazione statunitense guidata dall’allora presidente Joe Biden ha imposto sanzioni a Ivanishvili “per aver minato il futuro democratico ed euro-atlantico della Georgia a vantaggio della Federazione Russa”.

L’anno scorso, Sogno georgiano ha fatto approvare leggi simili a quelle utilizzate dal Cremlino per reprimere i diritti delle persone Lgbtq+ e la libertà di parola, tra cui la controversa legislazione sugli “agenti stranieri” che ha messo sotto pressione sempre più i media e i gruppi della società civile.

Secondo la legge, le Ong e i media indipendenti che ricevono più del 20 per cento dei loro finanziamenti da donatori stranieri devono registrarsi come organizzazioni “portatrici di interessi di una potenza straniera” e sono soggette al monitoraggio del ministero della Giustizia.

Contabilità

Buste paga

 

PUBBLICITÀ

I critici l’hanno chiamata “legge russa” e hanno detto che viene usata per attaccare le libertà civili. “Quando è entrata in vigore la legge sulla Russia, ho chiesto a Mzia: Non hai paura?”, ha detto Iveta Amaglobeli a Euronews.

“Ero molto preoccupata per le violenze e per quello che stava accadendo ai manifestanti. Lei mi ha risposto dicendo che stava protestando e combattendo, in modo che le generazioni future possano avere la libertà di parola”, ha aggiunto la nipote della giornalista.

La violenta repressione del dissenso in Georgia

La Georgia è stata scossa dal caos politico da quando Sogno georgiano ha rivendicato la vittoria nelle elezioni di ottobre, annunciando di aver ottenuto il 54,08 per cento dei voti.

Le forze di opposizione, tra cui rientra l’ex presidente della Georgia Salome Zourabichvili, hanno condannato i risultati come una “totale falsificazione” del voto. Il partito di governo, al potere dal 2012, ha negato qualsiasi illecito.

PUBBLICITÀ

I manifestanti sono scesi in piazza a ottobre per denunciare il risultato delle elezioni e le manifestazioni si sono ulteriormente intensificate a fine novembre, quando Sogno georgiano ha annunciato che avrebbe congelato i colloqui di adesione all’Ue fino al 2028.

Nella violenta repressione dei manifestanti, i gruppi per i diritti affermano che centinaia di persone, tra cui parlamentari dell’opposizione, giornalisti e attivisti, sono state picchiate e arrestate.

Secondo un rapporto pubblicato da Amnesty International a metà dicembre, più di 460 persone sono state arrestate mentre protestavano e circa 300 hanno riportato gravi percosse e altri maltrattamenti.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

All’inizio del mese, il leader dell’opposizione georgiana Giorgi Gakharia è stato ricoverato in ospedale dopo essere stato aggredito in un hotel di Batumi, secondo quanto dichiarato dal suo partito For Georgia.

PUBBLICITÀ

Una portavoce del partito ha dichiarato che l’attacco a Gakharia, ex primo ministro e precedente membro di Sogno georgiano, è stato “politicamente motivato” e ha incolpato il governo. In risposta, alcuni esponenti del partito al potere hanno accusato For Georgia di aver inventato l’aggressione.

La scorsa settimana, il primo ministro Irakli Kobakhidze, ex presidente di Sogno georgiano, ha dichiarato che il 2025 sarebbe stato “di importanza critica per la nostra politica interna”. “Dobbiamo sferrare un colpo decisivo ai radicali del nostro Paese”, ha dichiarato il premier georgiano. “Il radicalismo e il liberal-fascismo devono finire in Georgia”.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Cessione crediti fiscali

procedure celeri