Sicilia cuore della transizione energetica del Med

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Nel panorama energetico globale, la Sicilia e il Mediterraneo stanno emergendo come fulcro strategico per affrontare le sfide della transizione energetica e della sicurezza energetica europea. La loro posizione geografica e il potenziale delle risorse rinnovabili fanno di quest’area un laboratorio naturale per nuove soluzioni energetiche sostenibili. Un ruolo che è evidenziato anche nel sesto “Med & Italian energy report” presentato da Srm di Intesa San Paolo e Esl@Energycenter del Politecnico di Torino. A livello continentale l’UE resta troppo dipendente da importazioni energetiche (58,3%) a fronte di una dipendenza cinese del 20% e di una totale autosufficienza degli Stati Uniti. Su questo elemento, più che in passato, si giocherà la competitività globale e fondamentale procedere nel dialogo energetico tra Europa e Nord Africa anche per la produzione di rinnovabili e idrogeno verde. Uno scenario nel quale la Sicilia si trova a svolgere un ruolo centrale proprio per la sua posizione da sfruttare con incentivi mirati su portualità e infrastrutture. Ancora: secondo i dati dell’ultimo Solar report del Cnr redatto da Mario Pagliaro il 2024 è stato un anno eccezionale per le fonti rinnovabili e le nuove tecnologie dell’energia in Sicilia. Il numero di impianti fotovoltaici è cresciuto di oltre 23mila unità ed ha raggiunto alla fine di Novembre una potenza nominale complessiva installata di 2637 MW, mentre quello dei parchi eolici è cresciuto di 11 unità superando nel complesso la potenza di 2462 MW. Mentre la crescita dei sistemi di accumulo basati sulle batterie al litio a servizio degli impianti di generazione da fonte rinnovabile che alla stessa data era pari a 47.940.

La Sicilia: Ponte Energetico tra Europa e Africa

I suoi porti, come quelli di Augusta e Milazzo, svolgono un ruolo fondamentale nel commercio di petrolio e derivati, ma stanno rapidamente evolvendo per supportare la transizione verso un modello energetico sostenibile. La vicinanza della Sicilia alle coste del Nord Africa, ricche di risorse rinnovabili come l’energia solare ed eolica, la rende un punto nevralgico per progetti di interconnessione energetica. Le infrastrutture portuali siciliane sono destinate a diventare veri e propri hub della transizione energetica, in grado di ospitare terminali di gas naturale liquefatto (GNL) e impianti per la produzione e lo stoccaggio di idrogeno verde. Questo processo non solo rafforzerà la posizione strategica della Sicilia, ma contribuirà anche a creare nuove opportunità economiche e occupazionali nella regione. Secondo le stime Le dell’ESPO (European Sea Port Organization) la sostenibilità sarà il driver strategico degli investimenti dei porti europei nei prossimi 10 anni; una survey condotta su 173 autorità portuali in 85 Paesi ha mostrato come oltre il 90% dei porti abbiano piani di investimento in infrastrutture e in sostenibilità. Inoltre, circa un terzo dei porti analizzati destinerà spazi alla produzione di energia rinnovabile, mentre il 13% espanderà gli impianti di produzione energetica esistenti.

Il Mediterraneo: Crocevia Energetico Globale

I paesi della sponda sud, come Algeria, Egitto e Libia, detengono la maggior parte delle riserve di gas naturale e petrolio della regione, mentre quelli della sponda nord sono i principali consumatori. Questa complementarietà offre un’enorme opportunità per sviluppare un “ponte verde” che colleghi le due sponde attraverso infrastrutture avanzate e sostenibili. Secondo i calcoli basterebbe che meno dell’1% della superficie costiera meno dell’1% della superficie dei paesi della costa meridionale per generare elettricità sufficiente non solo a soddisfare la loro futura domanda di energia elettrica, ma anche per produrre elettricità in eccesso che potrebbe essere esportata verso le altre due sponde. La maggior parte della capacità installata di energie rinnovabili è attualmente concentrata nella costa europea del Mediterraneo: su un totale di 112,5 GW di capacità fotovoltaica installata nel 2023, l’81,9% è localizzato nella costa settentrionale, mentre solo il 2,8% in quella del Nord Africa; per quanto riguarda l’eolico, su un totale di 92,6 GW, l’82,5% è localizzato nella costa settentrionale e solo il 4,3% in Nord Africa.

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Uno degli sviluppi più significativi è rappresentato anche dal crescente ruolo del GNL, che garantisce una maggiore diversificazione delle fonti energetiche. L’Italia, grazie ai suoi terminali di rigassificazione, sta assumendo un ruolo di leadership in questa transizione. Nel frattempo, il progetto SoutH2 Corridor mira a creare una rete di gasdotti dedicata al trasporto di idrogeno verde tra Europa e Africa, con un potenziale significativo per soddisfare gli obiettivi del Piano REPowerEU.

La Sicilia nel Futuro Energetico del Mediterraneo

Il futuro energetico del Mediterraneo non può prescindere dalla Sicilia. Con tre dei principali porti energetici del Mezzogiorno, la regione è ben posizionata per guidare la transizione verso un modello energetico sostenibile. Gli investimenti nelle infrastrutture portuali e nella logistica, insieme alla crescente produzione di energia rinnovabile, possono trasformare la Sicilia in un attore chiave della strategia energetica europea. Oltre alla dimensione infrastrutturale, la Sicilia ha un ruolo cruciale nella diplomazia energetica che ha sempre maggiore importanza nello scacchiere mondiale: si pensi agli ultimi accordi firmati dal governo nazionale il 15 gennaio dalla premier Giorgia Meloni. tra Italia, l’Albania e gli Emirati Arabi Uniti.





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