Sale la polemica sull’assegnazione del servizio di educativa scolastica alla Cooperativa ‘Progetto A’ di Bergamo che ha vinto il bando di gara indetto dal Comune di Cremona e che avrà effetto tra un mese, il 1° marzo, rischiando di interrompere rapporti costruiti nell’arco di un ventennio tra educatori, famiglie e scuole in un’area particolarmente delicata come quella della disabilità.
Preoccupate le cooperative (sia quelle aderenti a Confcooperative che a Legacoop) che finora hanno assicurato il servizio, e sale la polemica politica, con Fratelli d’Italia che ha già presentato una richiesta di chiarimenti al Comune con un’interrogazione di Matteo Carotti.
Il Comune intanto fa sapere che proprio la rete delle cooperative locali tuttora affidataria del servizio aveva aperto fin dalla scorsa primavera un confronto con il Comune di Cremona evidenziando le proprie difficoltà a sostenerne i costi, aumentati a seguito dell’entrata in vigore del nuovo contratto collettivo nazionale delle cooperative sociali. Non potendo procedere alla revisione dei prezzi nell’ambito di una procedura alla quale si applicavano le regole del vecchio codice degli appalti, ma comprendendo le difficoltà rappresentate, la nuova Amministrazione ha concordato insieme al sistema cooperativo locale di procedere alla risoluzione consensuale del contratto la cui naturale scadenza era fissata al 31/08/2025 e all’indizione di una nuova gara.
“Tenuto conto del considerevole importo dell’affidamento, di più di tre milioni di euro per il biennio – fanno sapere dall’ amministrazione – è stato ritenuto opportuno, come peraltro era già stato fatto in occasione del precedente, procedere all’indizione di una nuova gara. Naturalmente ora è alta l’attenzione per le possibili ricadute dell’esito della procedura sul sistema cooperativo locale, sulla relazione con le famiglie coinvolte e sul sistema scolastico territoriale.
“L’Amministrazione, ben comprendendo le preoccupazioni espresse in questi giorni, ritiene in questo momento prioritario rassicurare con forza sia tutti gli operatori impiegati dal sistema cooperativo locale nell’ambito del servizio sia tutte le famiglie interessate rispetto alla continuità organizzativa e occupazionale che, come previsto anche dalla procedura, verrà garantita dal nuovo aggiudicatario. La Cooperativa Progetto A, con la quale l’Amministrazione, preso atto dell’esito della procedura, ha preso immediatamente contatti per rappresentare la delicatezza del momento, si é infatti impegnata a garantire il proseguimento dei contratti ai lavoratori garantendo stabilità alle relazioni che gli utenti del servizio hanno costruito negli anni con loro”, dichiara l’assessora alle Politiche Sociali e Fragilità del Comune di Cremona, Marina Della Giovanna, che inoltre sottolinea “il Comune di Cremona ha sempre lavorato in questi anni nell’esclusivo e supremo interesse dei minori e giovani adulti con disabilità che affrontano il mondo della scuola e che necessitano di un sistema integrato dei servizi, capace anche di innovazione per meglio rispondere ai loro bisogni sempre più complessi”.
“Trattandosi di un servizio strategico essenziale – continua la nota dell’amministrazione comunale – la procedura ha messo in evidenza proprio il miglioramento dei servizi e l’importanza di sviluppare innovazione, con particolare riferimento al modello organizzativo dell’educativa di plesso sperimentato nell’ultimo biennio, attribuendo più valore alla qualità progettuale. Nel bando, infatti, è stato dato maggior peso alla qualità progettuale, declinata attraverso diversi parametri, rispetto all’offerta economica. Per l’espletamento della procedura è stata individuata una commissione di valutazione altamente qualificata, composta da un profilo esterno all’ente con rilevante esperienza universitaria e due figure dirigenziali interne all’Amministrazione, che ha valutato con estrema attenzione le tre offerte pervenute applicando in maniera puntuale le regole imposte dalla normativa sugli appalti.
L’Amministrazione è naturalmente disponibile a condividere in tutte le sedi il percorso intrapreso in coerenza con il principio di trasparenza che deve caratterizzarla rispetto ai servizi che mettono al centro le situazioni di fragilità”.
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