Quasi 97mila turisti a Forlì nel 2023, ma è boom di pernottamenti. La panoramica nel territorio

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Non si arresta la crescita del turismo nella provincia di Forlì-Cesena. Sono confortanti i dati in arrivo dall’Istat ed elaboratori dall’ufficio statistica della Regione Emilia Romagna. Il 2023 si è chiuso con 1.182.930 arrivi (+2,6% sul 2023 e +3,4% sul 2019) e 5.712.031 pernottamenti che equivalgono a un +3,7 sul 2023 e un 5,1% sul 2019. Facendo una panoramica del territorio Forlivese, la città ha chiuso con 96.950, con una flessione dell’1,1% sul 2023 e -11,6% sul 2019. Sul dato pesa il calo turisti italiani, 79.579, -1,5% rispetto al 2023 e -13,6% sul 2019. Gli stranieri sono stati 17.371, in lieve aumento rispetto allo scorso anno (+0,7). Il mese con più arrivi è stato quello di marzo con 9.356, seguito da ottobre con 9.048 e giugno con 9.018.

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Il confronto con Cesena

Se guardiamo alla vicina Cesena, la città malatestiana ha numeri inferiori rispetto a Forlì con 82.812 arrivi, ma registra un +0,6% sul 2023 e +2,9% sul 2019. Forlì si può consolare con un boom di pernottamenti, ben 276.576, con un incremento del 2,3% sul 2023 e del 24,3% sul 2019 (a Cesena sono stati 167.333 pernottamenti, -2% rispetto al 2023 +13% rispetto al 2019). Di questi 78.549 sono stati stranieri, con un balzo del 13,9% sul 2023 e del 47,3% sul 2019. Il mese con più pernottamenti nella città mercuriale è stato quello di ottobre con 25.866, seguito da maggio con 25.047 e marzo con 25.002. 

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Il resto del territorio

Cresce il turismo nell’Appennino Forlivese con 17.568 arrivi, più della metà rispetto al 2023 condizionato dall’alluvione (+47%). Il dato è decisamente positivo anche rispetto al periodo pre-covid, con un +41% sul 2019. I pernottamenti sono stati 46.878 (+17% sul 2023 e +11,8% sul 2019). Bene anche i comuni collinari, con 20.574 arrivi e 50.471 pernottamenti. A Bertinoro i turisti sono stati 13.931, in flessione dello 0,5% sul 2023 e del 45,6% sul 2019. Sul ‘Colle’ pesa la chiusura delle terme della Fratta. I pernottamenti sono stati comunque 49.686, in crescita del 17,4% rispetto all’anno precedente. Dati in chiaro scuro per Castrocaro, con una flessione del 4,4% sul 2023: i turisti sono stati 16.441, mentre i pernottamenti 59.816, in aumento del 17,6% (12.790 stranieri, con un aumento del 61,3).. Altro dato è quello di Santa Sofia, con 9.189 turisti (+10,4%) e 22.513 pernottamenti (+14%). 

Il dato emiliano romagnolo

In Emilia Romagna si contano oltre 40,5 milioni di presenze, in aumento del +3,6% rispetto al 2023, mentre gli arrivi sfiorano gli 11,8 milioni, pari al +2,7%, sempre sull’anno scorso. Una crescita trainata in particolare dall’aumento dei turisti stranieri che fanno segnare un +9,2% degli arrivi (3.537.387) e un +9,8% dei pernottamenti (12.171.605). Aumenti più contenuti per quelli italiani, che rappresentano comunque il 70% del movimento turistico complessivo: +0,2% gli arrivi, +1,1% le presenze.  

“Questi dati descrivono il potenziale e l’attrattività dell’Emilia-Romagna, frutto di una strategia integrata pubblico-privato – affermano il presidente, Michele de Pascale, e l’assessora regionale al Turismo, commercio e sport, Roberta Frisoni -. Un risultato positivo che va ricondotto alla qualità dell’offerta complessiva, alla professionalità degli operatori, alla capacità di investire per innovare e qualificare, alla collaborazione con i territori. È chiaro però che questi dati non riflettono le difficoltà di un settore alle prese con inflazione, aumento dei costi delle materie prime ed energetiche, la redditività stesse delle imprese. Temi che abbiamo ben presente e che vogliamo affrontare insieme, lavorando al fianco degli operatori, delle Destinazioni turistiche, di Apt e di tutti gli enti pubblici e privati. Così come vogliamo continuare a promuovere la destagionalizzazione e implementare l’accessibilità del nostro territorio dai mercati internazionali, sia quelli consolidati, sia quelli che stanno dimostrando di avere sempre più interesse nella nostra destinazione. Da qui la necessità, più volte richiamata, di ragionare anche su una strategia integrata del nostro sistema aeroportuale regionale e sul potenziamento dei collegamenti ferroviari”.

Le destinazioni

Bene il turismo nelle località costiere, con la Riviera emiliano-romagnola che si conferma di gran lunga la meta più gettonata con quasi 6 milioni di arrivi (+2,3% sul 2023) e 27,4 milioni di presenze (+2,8 sempre sul 2023). Significativi i numeri anche delle città d’arte con 3,7 milioni di arrivi (+2,9%) e 8 milioni di presenze (+6,8%). Il 2024 conferma l’attrattività delle località collinari (+7,8% gli arrivi e + 5,5 % le presenze sul 2023) e appenniniche (+4,3%, + 2,3%). In ripresa sullo scorso anno le località termali con +2,1% gli arrivi e +5,2% le presenze. In buona salute il turismo nelle altre località: +2,8% e +1,3%.

I dati sul turismo dall’estero

Sempre più turisti stranieri scelgono l’Emilia-Romagna. Il bilancio del 2024 sul 2023 lo evidenzia per tutte le destinazioni, a partire dalle località collinari e appenniniche (+12,7% e +2,2% gli arrivi; +12,8% e +10% le presenze). Molto bene anche le città d’arte (+8,6% gli arrivi, +13,3% le presenze), la Riviera (+8,3% e +7,8%) e le località termali (+8,7% e +11,1%). Non fanno eccezioni le altre località: +13,4% gli arrivi e +10% le presenze.

Il confronto con il 2019

Un bilancio positivo, come si è detto, anche rispetto al periodo precedente la pandemia (+1,6% gli arrivi e +0,5% le presenze). Rispetto al 2019, anno record del turismo emiliano-romagnolo, da sottolineare la fortissima crescita del turismo dall’estero: +13,3% e +14,7% arrivi e presenze. Così come il successo delle città d’arte (+5,6% gli arrivi e +16,9% le presenze) e delle località collinari (+19,5% e + 14,1%). Mentre resta negativo il bilancio pre-pandemico (-5,5% gli arrivi, -2,2% le presenze) per l’Appennino e le località termali (-13,5% gli arrivi, -13,8% le presenze).

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