La proposta arriva dalla Fondazione Antisura La Scialuppa Crt e dal suo presidente Ernesto Ramojno nel corso del convegno “Giornata della Consapevolezza del debito” che si è tenuto a Torino giovedì 30 gennaio 2025 : “Il 31 gennaio come data simbolo: rappresenta un momento di riflessione, quando le famiglie, passate le festività natalizie, possono fare il punto sulle proprie finanze e pianificare le spese per l’anno nuovo. Per questa ragione, vogliamo istituire la Giornata del Debito Consapevole“. Il perché è apparso evidente dai dati presentati: in Italia dopo un calo negli anni della pandemia, il sovraindebitamento è riesploso, con oltre due milioni di famiglie in situazione di difficoltà per un carico eccessivo.
Complessivamente il quadro è questo: il numero di famiglie intrappolate in una situazione di indebitamento senza via d’uscita era cresciuto drammaticamente dal 2007, anno della Grande Crisi, al 2017, passando da circa 1.280.000 famiglie a 1.960.000 (dati tratti da un’analisi de L’Osservatore Romano, 3 settembre 2024). Un aumento del 52% delle famiglie “tecnicamente” sovraindebitate, cioè in condizioni di fallimento economico. Durante la pandemia del 2020-2021, grazie alle misure straordinarie come gli aiuti statali, la sospensione delle procedure esecutive, il divieto di licenziamenti e le moratorie su tasse e mutui, si era registrato un calo temporaneo del numero di famiglie in difficoltà economica, sceso a circa 1.175.000. Ma esaurita la fase di solidarietà eccezionale legata al Covid, il fenomeno è rapidamente riesploso. A fine 2023, il numero di famiglie sovraindebitate ha superato nuovamente i 2 milioni, con un incremento di circa 100.000 nuovi casi per ogni punto percentuale di inflazione.
In PIemonte un recente studio condotto da Libera con 412 operatori economici (“Linea Libera. Estorsione, usura e corruzione. Conoscere per contrastarle”, 2024) ha messo in luce il peso crescente della paura e della vergogna. È infatti il timore di ritorsioni o di un’esposizione pubblica a spingere molte vittime di usura a non chiedere aiuto, alimentando il sommerso e rendendo estremamente difficile una fotografia precisa del fenomeno. Secondo i dati raccolti, sebbene solo il 3,21% dei torinesi consideri l’usura un problema “molto grave”, il 10,55% dei rispondenti dichiara di conoscere vittime di usura, segno di una diffusa sottovalutazione del fenomeno o reticenza nel denunciarlo. La paura di ritorsioni rimane il principale ostacolo alla denuncia, citata dal 54,61% del campione nazionale, seguita dalla sfiducia nelle istituzioni (17,71%). A Torino, l’usura spesso si presenta come un’alternativa al credito legale per le piccole imprese in difficoltà, in particolare in un contesto di crescente inflazione e crisi economica.
Un altro elemento che alimenta il terreno fertile per il sovraindebitamento è la povertà, che spinge molte famiglie a ricorrere a prestiti per far fronte alle spese quotidiane, spesso senza le necessarie garanzie finanziarie. Secondo dati recenti dell’Annuario statistico regionale del Piemonte, elaborato dall’Ufficio statistica della Regione con l’Istat territorial,, nel 2023 l’11,7% degli individui in Piemonte viveva in famiglie in povertà relativa, un dato stabile rispetto al 2022 ma in aumento rispetto al 10% registrato nel 2021.
Il numero di casi seguiti dalla Scialuppa CRT negli ultimi 25 anni, oltre 18.000, rappresenta solo la punta dell’iceberg di un fenomeno molto più ampio e radicato. In questi anni la Fondazione Antisura La Scialuppa Crt ha erogato oltre 47 milioni di finanziamenti bancari assistiti da garanzia gratuita. Il presidente Ramojno ha sottolineato che La Scialuppa Crt si trova “quotidianamente di fronte a famiglie e persone che non riescono più a sostenere i prestiti contratti e si trovano seriamente a rischio usura. Al di là dei numeri ufficiali, il nostro Osservatorio evidenzia come molte famiglie, per scarsa conoscenza o per decisioni impulsive, contraggono debiti che poi non riescono a gestire. Al di là degli istituti bancari e delle società serie, che applicano criteri rigorosi basati sulla capacità di indebitamento, c’è una galassia di realtà – dalle zone grigie della legalità fino a veri e propri usurai – che non si curano della reale situazione economica dei clienti, sfruttandone anzi le difficoltà. E questi casi spesso sfuggono a ogni analisi”.
La capacità di indebitarsi in modo responsabile può essere un motore positivo per l’economia. Il problema nasce quando si passa da finanziamenti necessari a debiti contratti per spese non essenziali o troppo onerosi, che, sommati ad altri impegni finanziari, mettono famiglie e individui in grave difficoltà. È dunque fondamentale investire tempo nell’educazione finanziaria e mantenere un atteggiamento critico verso le proprie decisioni di spesa. “La lotta all’usura ha diversi alleati: la diffusione di una cultura del risparmio, la consapevolezza dei rischi legati al sovraindebitamento, la collaborazione sinergica delle realtà che operano sul territorio per contrastare le diverse forme di povertà”, ha sottolineato la presidente di Fondazione Crt Anna Maria Poggi.
Al convegno, dopo i saluti di Poggi e Ramojno, sono intervenuti Lanfranco Suardo, direttore Banca d’Italia – Sede di Torino, Enrico Marello, professore ordinario Dipartimento Giurisprudenza dell’Università di Torino, don Luigi Ciotti, Fondatore Gruppo Abele e Associazione Libera Andrea Tortora, responsabile risorse umane e Qase del Gruppo Torinese Trasporti, Pierpaolo Rivello, procuratore generale emerito della Corte di Cassazione, Giovanna Paladino, direttrice e curatrice del Museo del Risparmio di Torino e Luciana Malatesta, consigliere delegato della Fondazione La Scialuppa Crt.
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