Giornata Mondiale delle Zone Umide 2025: focus Legambiente sulla crisi climatica

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L’associazione ambientalista italiana, in occasione della Giornata Mondiale delle Zone Umide, ha organizzato una serie di escursioni, visite guidate e incontri in diciassette regioni del nostro Paese, per promuovere la biodiversità territoriale e informare i cittadini sul tema

In occasione della Giornata Mondiale delle Zone Umide, il 2 febbraio, Legambiente presenta il focus “Ecosistemi acquatici 2025”. Dal 1° a 9 febbraio, in 17 regioni italiane, verranno organizzati oltre 70 appuntamenti (tra cui escursioni, visite guidate e incontri), promossi da circa 70 Circoli e Regionali della stessa Legambiente, per sensibilizzare al tema e valorizzare il territorio italiano.

Al giorno d’oggi la crisi climatica minaccia il futuro delle zone umide e degli ecosistemi acquatici – case della biodiversità. A contribuire, l’innalzamento del livello del Mediterraneo, che potrebbe portare alla sparizione di ampi tratti di costa che ospitano zone umide (come le lagune costiere alto-adriatiche, il Golfo di Cagliari, la costa fra Manfredonia e Margherita di Savoia) e l’aumento sia di frequenza sia di intensità dei periodi di siccità, che nel 2024 hanno colpito soprattutto il sud Italia, la Pianura Padana e diverse aree fra Toscana, Umbria e Marche. Si tratta di una minaccia importante per l’Italia, che ospita 57 zone umide d’importanza internazionale, distribuite in 15 Regioni. Secondo uno studio, pubblicato sulla rivista “Nature”, negli ultimi 300 anni (dal 1700 al 2000) il nostro Paese avrebbe già perso il 75% delle zone umide.

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La richiesta al Governo

Legambiente esorta il Governo a impegnarsi non solo nella messa a punto di risorse economiche e interventi su prevenzione, mitigazione e adattamento alla crisi climatica, ma anche nella protezione e nel ripristino degli ecosistemi acquatici e delle zone umide. “Il Governo, rispettando gli impegni della Strategia dell’UE sulla Biodiversità per il 2030 e della Nature Restoration Law, intervenga tutelando il 30% degli ecosistemi acquatici e zone umide, proteggendone il 10% in maniera integrale entro il 2030 e ripristinando il 20% di quelli degradati.  Non sprechi l’occasione del “secondo tempo” della COP 16 (a Roma dal 25 al 27 febbraio) per un accordo comunitario sul finanziamento della protezione della natura nei Paesi poveri e le risorse per la biodiversità”. Tra le priorità individuate: la tutela del 30% degli ecosistemi acquatici e delle zone umide e protezione del 10% in maniera rigida entro il 2030; la gestione unitaria tra le aree naturali protette e la rete Natura 2000; il ripristino almeno del 20% degli ecosistemi acquatici degradati.




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Il report IPBES

A livello globale, il report IPBES (Piattaforma intergovernativa sulla biodiversità e i servizi ecosistemici) stima che l’85% delle zone umide attualmente è a rischio scomparsa e, con esse, 4.294 specie su 23.496 animali d’acqua dolce iscritti nella Lista Rossa IUCN, tra cui il 30% dei crostacei decapodi (gamberi, granchi, gamberetti), il 26% dei pesci d’acqua dolce e il 16% degli odonati (libellule e damigelle).

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Foto di Dietrich Steinmetz

Alcuni appuntamenti

Sabato 1° febbraio, nel Lazio, a Sabaudia (LT), è programmata un’escursione con birdwatching alla scoperta delle zone umide del Parco nazionale del Circeo. In Sardegna, ad Assemini (CA), ci sarà una visita guidata alla scoperta delle bellezze archeologiche e naturalistiche delle Nuraghe Cuccuru Ibba nella Laguna di Santa Gilla. Domenica 2 febbraio, in Lombardia, è organizzata una passeggiata alla Riserva Pian di Spagna e Lago Mezzola; mentre, a Monte Marenzo (LC), una visita guidata (accompagnata da ornitologi e botanici) e un’attività di pulizia della Palude di Brivi. In Sicilia sono state organizzate 3 escursioni, a Palermo e provincia, nella valle del fiume Oreto. In Umbria, a Cerreto di Spoleto (PG), il monitoraggio scientifico del fiume Nera e Corno e dei nidi di riproduzione della trota mediterranea. Infine, domenica 9 febbraio, in Emilia-Romagna, Legambiente Delta del Po organizza una visita guidata a Codigoro (FE) alla scoperta della Valle Porticino-Canneviè.



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