scoppia la lite tra i banchi di minoranza

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Solo due emendamenti della minoranza approvati  nel dup e “forse per sbaglio” ha sostenuto il capogruppo Pd Piero Giampietro, tra i centinaia compresi i sub-emendamenti presentati, ma un “sì” convinto dai banchi di maggioranza alla mozione del gruppo Pettinari sindaco che impegna la giunta e il sindaco su alcuni temi che erano proprio oggetto, questa la forte critica del centrosinistra, degli emendamenti presentati.

Un metodo da “due pesi e due misure” per i consiglieri del centrosinistra che si sono parecchio irritati. Scoppia la polemica che sfocia però  in uno scontro tra i banchi di minoranza. Uno scontro tra Domenico Pettinari che quella mozione l’ha presentata e il consigliere Pd Francesco Pagnanelli interrotto dal primo a sua volta “infuriato” per la posizione espressa. Qualcuno prova a spiegare le ragioni sottolineando che l’attacco era al centrodestra, ma per Pettinari la diplomazia non basta e così conferma che per quanto lo riguarda a Palazzo di Città ci sono “due opposizioni distinte”.

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Minuti di caos quelli che si sono registrati nella seduta di consiglio che ha portato all’approvazione del dup con il presidente del consiglio comunale Gianni Santilli che fatica non poco a riportare ordine mentre Pettinari inveisce contro Pagnanelli che ha palesato il disagio del centrosinistra di fronte a quella mozione che comunque è stata da tutti sostenuta.

Un problema di metodo dunque che ha acceso gli animi anche tra i banchi di minoranza mostrando che la spaccatura o comunque la coesione, in opposizione non c’è. Una frattura su cui però, questa la posizione espressa quando l’ordine è tornato in aula, fomentata dalla maggioranza ha sostenuto il capogruppo Pd Piero Giampetro.

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È stato l’intervento di Paganelli, come detto, a scaldare gli animi e far scattare Pettinari. Un intervento in cui ha sottolineato come un testo si migliora con gli emendamenti e non con le mozioni chiedendosi perché, da parte del gruppo, assistito alla bocciatura di tutti quelli presentati contenenti gli stessi temi della mozione, “oggi vi fidate facendola approvar dalla maggioranza”. Un attacco che Pettinari ha visto rivolto al suo gruppo dopo che, nonostante la distanza che tiene a ribadire tra la sua di opposizione e quella del centrosinistra, ci fosse comunque stato il sostegno a tutti gli emendamenti dei colleghi affermando anche, dopo quanto avvenuto in aula, che forse è nel centrosinistra che ci sarebbe poca unità.

Una replica la sua arrivata dopo gli altri interventi con cui Paganelli stesso, Giampietro, Marco Presutti (Pd) e Simona Barba (Avs-Radici in Comune) hanno ribadito che la critica era verso la maggioranza con Pagnanelli che ha rimarcato: “per quanto riguarda il contenuto della mozione, condivisibile, potevano essere ugualmente approvati tanti nostri emendamenti che invece non avete approvato solo perché prestanti da noi”.

Nel dirsi “dispiaciuto per il conflitto interno alle minoranze” Giampietro ha a sua volta rimarcato il fatto che “il nostro obiettivo è quello di avere le opposizioni più possibile collaborative” e che “la polemica è con la maggioranza dato che la richiesta di avere finalmente il comitato di gestione della riserva dannunziana (cosa tra quelle richieste dalla mozione del gruppo di Pettinari) era ad esempio in un emendamento di Simona Barba respinto. Non capisco come la maggioranza possa dire in aula che sul merito si è d’accordo dopo aver respinto quell’emendamento. C’è una ipocrisia con cui il centrodestra vuole dividere le opposizioni” o comunque “discrimina sulla base di chi le proposte le presenza e se fosse così sarebbe molto grave”, ha aggiunto auspicando un cambio di atteggiamento con il bilancio.

Quindi la replica di Pettinari che ha tenuto salda la sua posizione e la distanza dall’altra parte dell’opposizione con infine l’intervento di Presutti che a sua volta ha ribadito: “la nostra collera non è rivolta all’opposizione guidata dal consigliere Pettinari, ma verso la maggioranza”. Sebbene “il suo gruppo abbia fatto una scelta che io sul piano istituzionale non comprendo, ma legittima (la mozione), la nostra obiezione è nei confronti della maggioranza che ha votato sistematicamente contro i nostri emendamenti anche sulle stesse materie della mozione perché una cosa è la modifica del documento di programmazione con gli emendamenti è una cosa è un impegno preso con una mozione. Mozioni che, lo dico al collega Pettinari – ha aggiunto – in questo Comune hanno una tradizione: quella tra il faremo e il già fatto cui sfugge il presente. Non accade mai che la cosa si faccia”. Mozioni che dunque restano nei cassetti, mentre con la scelta di dire “no” agli emendamenti e “sì” alla mozione, ha concluso e ribadito, resta “una discriminazione nei nostri confronti e nei confronti della cittadinanza che rappresentiamo”.

Questo il clima con cui lunedì 3 febbraio si tornerà in aula per chiudere con la sessione di bilancio e discutere proprio di quel bilancio su cui potrebbe abbattersi la “tagliola” sulle migliaia di emendamenti presentati e ancora una volta, è facile immaginare, si rischierà il caos.

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