Storia e protagonisti del Movimento Popolare in Piemonte

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In Piemonte il Movimento Popolare ha cominciato a operare dalla fine degli anni Settanta. Il primo responsabile è stato Luigi Patania, cui poi è succeduto Mauro Battuello.

Il punto di origine è stato il 1975 con le elezioni comunali di Torino, nelle quali un giovane Giampiero Leo si era candidato nelle file della Democrazia cristiana e fu eletto grazie a una mobilitazione di studenti liceali e universitari. Negli anni seguenti i giovani supporter della campagna per le comunali di Giampiero Leo si sono impegnati soprattutto nelle scuole e nelle università costituendo liste per gli organi collegiali con le quali si favoriva la convergenza con altre espressioni cattoliche e col movimento giovanile della Dc.

Una rete di cristiani

Questo è stato il retroterra da cui è nato il Movimento Popolare in Piemonte, che ha cominciato a svilupparsi organizzativamente come una rete di rapporti tra persone che condividevano l’idea di una presenza pubblica che desse ragione della esperienza cristiana. La caratteristica principale della realtà piemontese, anche a motivo del contesto fortemente impregnato di una cultura di sinistra, è stata quella di essere inclusivo, cercando di coinvolgere realtà cattoliche e gettando ponti anche verso esponenti delle aree culturali socialiste e laiche.

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Oltre agli appuntamenti elettorali amministrativi del 1975, del 1980 e del 1985, a partire dagli anni Ottanta hanno cominciato a delinearsi, soprattutto a Torino, alcune iniziative di costruzione di una rete con altre realtà cattoliche. Tre in particolare sono state particolarmente significative:

  • La creazione, su proposta di Mp, di un “Coordinamento dei cattolici” nel quale erano coinvolte anche altre realtà del mondo cattolico, a partire dal Movimento cristiano dei Lavoratori (Mcl) e dal Centro italiano femminile (Cif). Tale coordinamento rafforzò un fronte cattolico capace di opporsi alla egemonia culturale della sinistra marxista che nel 1975 vinse le elezioni in Piemonte a tutti i livelli (Comune, Provincia e Regione); tale esperienza seppe esprimersi sia a livello politico che a livello culturale generando altre iniziative simili nelle province.
  • La nascita del Centro culturale Pier Giorgio Frassati, che ha proposto in quegli anni appuntamenti culturali e incontri con personalità del mondo della cultura.
  • L’azione culturale politica a sostegno dei diritti umani attraverso la concessione della cittadinanza onoraria ad Andrej Sacharov e a Lech Walesa e la promozione di convegni e incontri a livello cittadino. Di particolare rilievo è stata inoltre l’organizzazione a Torino di due convegni internazionali: “L’identità culturale dell’Europa e le vie della pace” a cura del Centro Frassati e “La vicenda del popolo afghano” a cura del Comitato per l’Afghanistan. A entrambi gli eventi parteciparono esponenti di grande rilievo internazionale: i filosofi Emmanuel Lévinas, Rémi Brague, Jean-Luc Marion e Rocco Buttiglione, politici come l’allora presidente del Senato Francesco Cossiga e i giovani esponenti dei movimenti giovanili della Dc e del Pci Renzo Lusetti e Pietro Folena. Tali incontri furono resi possibili dall’impegno nelle istituzioni di Giampiero Leo.

Infine fu particolarmente decisiva la campagna elettorale per le elezioni europee del 1984. Tale campagna rappresentò l’occasione per rinsaldare i legami e stabilizzare la rete dei riferimenti a livello territoriale in tutte le province del Piemonte.

I protagonisti e gli alleati

Fra i nomi che vanno ricordati della storia di Mp in Piemonte, oltre al già citato Giampiero Leo, c’è quello di Mauro Battuello, che fu l’altro protagonista degli inizi e dello sviluppo in regione. Oltre a essere il segretario del Centro Frassati Battuello si assunse la responsabilità di coordinare e promuovere la rete dei rapporti in tutto il Piemonte.

Tra le persone che agli inizi si sono coinvolte in questa avventura, accanto a giovani neolaureati come Domenico Zeni, Nino Laface, Elvio Michelis e Massimo Carraro, vanno ricordati il sindacalista Giovanni Pirulli, il dirigente Rai Luigi Patania, il docente universitario Dino Aquilano, il filosofo Aldo Rizza allievo di Augusto del Noce, l’avvocato Alessandro Rosboch. Nelle altre province del Piemonte troviamo ad Alessandria il professore della Università Cattolica Felice Crema, a Biella il giornalista Marco Berchi e Costante Giacobbe, a Cuneo Beppe Tonello, consigliere comunale, e i fratelli Delfino, a Casale Monferrato Fiorenzo Pivetta, ad Aosta Tonino Fosson e Rudy Marguerettaz.

Nell’ambito del convegno ecclesiale “Evangelizzazione e promozione umana” del 1976 venne approvato a larga maggioranza, in ambito piemontese, un documento promosso dal Movimento Popolare in cui si stabiliva che per quanto riguardava le elezioni scolastiche e universitarie fossero favorite aggregazioni di unità cattolica.

Assieme alla Cisl torinese il Movimento Popolare condusse la campagna di solidarietà a Solidarnosc, fino alla concessione della cittadinanza onoraria della Città di Torino a Lech Walesa.

Al di là delle adesioni di alcune personalità che non provenivano da Cl, ci fu una forte simpatia e attenzione verso Mp da parte della cosiddetta sinistra sociale della Democrazia cristiana facente capo a Carlo Donat Cattin e a Guido Bodrato, oltre che da due giovani democristiani come Beppe Gatti, esponente della sinistra, e Claudio Artusi, esponente della area moderata. Particolarmente stretto fu il rapporto con il Movimento cristiano dei Lavoratori, e in particolare con il presidente comunale Attilio Gaboardi, con il presidente regionale Aldo Mola e con il “padre nobile” Armando Sabatini, ex sindacalista e deputato, che si spese personalmente nella campagna per le elezioni europee del 1984.

Gli avversari e le responsabilità

Mp in Piemonte ebbe avversari molto decisi e in alcuni casi pericolosi. Giampiero Leo fu individuato come uno degli obiettivi di Prima Linea, secondo quanto afferma il terrorista pentito Patrizio Peci nelle sue dichiarazioni. Accanto a questi vanno segnalate le frange della sinistra extraparlamentare che osteggiavano pesantemente i giovani di Cl e di Mp in università e nelle piazze anche in modo violento. Dal punto di vista culturale ed ecclesiale Mp incontrò avversione e opposizione negli ambienti catto-comunisti.

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Alcune opere nate in quegli anni sono giunte fino a oggi, e alcuni dei protagonisti di quegli anni hanno svolto in seguito ruoli di rilievo nelle istituzioni. Per quanto riguarda le opere, vale la pena segnalare i Centri di Solidarietà iniziati con l’aiuto del milanese Ivan Guizzardi e il Centro culturale Pier Giorgio Frassati.

Per quanto riguarda le carriere politiche, Giampiero Leo, dopo tre mandati in Comune in cui è stato il primo assessore alla Gioventù in Italia, ha ricoperto la carica di assessore regionale alla Cultura nella Regione Piemonte promuovendo la legge per il buono scuola e portando il principio di sussidiarietà alla base dell’agire politico; Mauro Battuello, dopo tre mandati come consigliere comunale a Torino, ora è vicepresidente nazionale della Compagnia delle Opere sociali e membro del coordinamento nazionale del Forum del Terzo settore; Tonino Fosson è stato eletto in Parlamento e poi ha ricoperto cariche istituzionali nella Regione Valle d’Aosta come assessore alla Sanità e come presidente della Regione; Rudy Marguerettaz è stato eletto in Parlamento e poi in Consiglio regionale.

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