Valorizzazione e promozione del sito archeologico di Valesio: convegno

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TORCHIAROLO – Domenica 2 febbraio prossimo alle ore 9 presso la sala convegni “Valesio” del Comune di Torchiarolo si svolgerà il convegno “Valorizzazione e promozione del sito archeologico di Valesio”, si parlerà del sito archeologico in un’ottica di recupero e di salvaguardia. L’importante momento culturale sarà realizzato attraverso la collaborazione del Rotary Club di Brindisi “Valesio”, del Lions Club San Pietro Vernotico e della Fondazione Internazionale Città Murate Lions.

L’evento porrà l’attenzione su un sito archeologico in parte dimenticato grazie anche alla partecipazione dell’Amministrazione comunale di Torchiarolo e dell’Amministrazione comunale di San Pietro Vernotico, al benestare della Provincia di Brindisi, della Regione Puglia e del Ministero della Cultura oltre a quello di diverse associazioni. L’iniziativa ha lo scopo di servire da volano alla riscoperta dell’antica città e a favorire la ripresa degli scavi dal teatro ancora del tutto sepolto. Altra finalità importante sarà quella di interessare le Università nazionali ee internazionali, alla storia del sito puntando a stimolare la partecipazione degli studenti mediante un concorso a premi.

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Nonostante molti reperti ne indichino la nascita in periodo preistorico solo tremila anni fa, circa, nasceva l’insediamento di Valesio con le prime capanne e i suoi primi abitanti: i Messapi. Il sito archeologico messapico situato tra i comuni di San Pietro Vernotico e Torchiarolo copre un territorio di circa ottantaquattro ettari completamente recintati da possenti mura. Nei testi classici viene citata come Baletium oppure Valesium, nel dialetto locale è detta Valisu. Le indagini archeologiche hanno dimostrato che l’abitato di Valesio (città messapica) si è sviluppato nei pressi di un corso d’acqua dolce, che nel dialetto locale è detta Canale Infocaciucci, all’epoca il corso d’acqua, citato anche dallo scrittore Antonio Galateo, era navigabile e attraversava l’abitato collegandolo al mare Adriatico nei pressi dell’attuale spiaggia di Lendinuso. I vigneti e gli uliveti hanno da sempre fortemente caratterizzato il territorio ed è grazie a questo tipo di colture che i Messapi, esportando i loro prodotti, lo rendono ricco: “mandrie di asini sono di norma possedute dai mercanti, come quelli che dalla regione di Brundisium e dall’Apulia che trasportano al mare olio o vino o ancora grano o altri prodotti con asini da soma”. 

Al pellegrino di Bordeaux appare ormai in condizioni di quasi abbandono, ridotta a una semplice mutatio “cambio di cavalli” tanto che si parla di Valetium come casale o semplice “Mutatio Valentia”. Durante il regno di Costantino Magno, nella descrizione di un viaggio in Terra Santa, nell’itinerario di Bordeaux, il luogo è denominato Valentia; la parola è un aggettivo connesso con il sostantivo mutatio, il che sta a indicare una stazione viaria. Tra due mansiones, dove sono situate le mutationes. Βαλετία è la località a sud di Brundisium citata da Strabone, in cui sorgono un vasto insediamento messapico e una grande fonte di acqua dolce. Plinio parla della rigogliosa fonte di Baletium nella sua opera Naturalis Historia. Infatti, è certa la presenza sul territorio di falde acquifere dolci a pochi metri dalla superficie. Si tratta di falde sotterranee, che attraversano il sottosuolo di Valesio a diversi livelli di profondità, indipendenti fra essi. La Fonte di Valesio è frutto di un’opera di scavo che fungeva da pozzo e raccolta delle acque piovane provenienti dai terreni limitrofi.

Da Brindisi a Otranto, lungo la Via Traiana Calabra, il percorso ricalca in buona parte il tracciato della via romana toccandone i punti principali tra cui Lecce e l’area archeologica di Valesio. La città romana, indicata nella Tabula Peutingeriana con il nome Baletium e anche come Mutatio Valentia nell’Itinerarium Burdigalense del IV secolo, raggiunse la massima estensione quando diventò luogo del servizio postale imperiale e stazione di “mutatio” (cambio dei cavalli) sul percorso della via Traiana Calabra. Qualche secolo prima della nascita di Cristo il sito è descritto come un agglomerato urbano esteso svariati ettari e cinto da qualche chilometro di mura alte quattro metri. L’imponente cinta muraria che circonda l’agglomerato urbano ha almeno quattro porte d’accesso. La prima versoBrundisium, a nord del sito, sulla strada romana Trajana Calabra, la seconda sulla stessa strada verso sud che apre l’accesso verso Lupiae, un’altra si dirigeva verso l’attracco sul mar Adriatico in prossimità della spiaggia di Torre San Gennaro e un’altra ancora verso Taras.

Francesco Serinelli, presidente del Rotary Club di Brindisi “Valesio” insieme a Angelo Palma, presidente del Lions Club San Pietro Vernotico, a Maria Lucia Argentieri, sindaca del Comune di San Pietro Vernotico, ed a Elio Ciccarese, sindaco del Comune di Torchiarolo, invitano alla partecipazione tutti i cittadini che amano il proprio territorio. I volontari dell’associazione ambientalista “Eterea, l’albero della vita”, inoltre, doneranno e pianteranno due alberi nei pressi di Masseria Grande a Valesio.

Per ulteriori informazioni è possibile contattare l’indirizzo mail maperrone@libero.it o Mino Stefanelli al numero 3806889651.



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