Antonio Spignolo è stato confermato alla guida della Federazione dei lavoratori bancari, assicurativi e del credito della Cisl di Messina. L’elezione è avvenuta nel corso del Congresso provinciale che si è tenuto alla presenza del segretario generale della Cisl Messina Antonino Alibrandi e del segretario regionale della First Cisl Fabrizio Greco.
I delegati hanno eletto anche Maria Rosaria Tripodo come segretaria aggiunta e Maria Pina Calabrese come componente di segreteria.
Durante la relazione, Spignolo ha disegnato un quadro completo e preciso della situazione del credito e del finanziamento in provincia di Messina.
«In Sicilia – ha sottolineato Antonio Spignolo nella sua relazione ai lavori – abbiamo registrato un arretramento rispetto al 2023 sia in termini di occupazione con una diminuzione dei posti di lavoro del circa il – 2%, sia come numero di sportelli con circa il 50% in meno. Oltre la cancellazione di posti di lavoro è preoccupante la riduzione delle agenzie, presidi di legalità indispensabili per il rilancio dell’economia regionale e messinese. Nella nostra provincia si evidenzia una diminuzione con poche assunzioni nel 2024 e molte chiusure di agenzie che hanno accelerato quella che viene considerata desertificazione bancaria, rispetto al territorio nazionale, risultando la più colpita nel panorama siciliano».
Spignolo ha illustrato i dati dell’ultimo report della First Cisl Nazionale che sottolinea come più di 360mila siciliani vivono in una città, borgo o paese senza uno sportello bancario. «Un danno anche per gli imprenditori, in quanto 19mila aziende sono in territori senza sportelli e altre 27mila ne hanno uno solo. In totale le agenzie si sono ridotte da circa 1.100 del 2021 a circa 1.250 per la fine del 2024 e quest’anno l’emorragia è continuata. Nell’interno dell’Isola, dove c’è anche il record di strade provinciali e statali chiuse per frane, ignari clienti si sono visti trasferire il conto in filiali anche fuori provincia per la chiusura della propria».
Per la First Cisl l’utilizzo dei servizi bancari con ausili informatici non può essere considerato compensativo visto che soltanto un siciliano su tre utilizza l’internet banking, quindi app o home banking on-line. «Gli effetti nella nostra provincia hanno un impatto ancor più forte rispetto ad altre parti d’Italia. Scontiamo già carenze infrastrutturali che incidono sulla vita ei lavoratori e della clientela costretta, in alcuni casi, a spostarsi in altri comuni per avere accesso ai servizi bancari. Una situazione che rappresenta un ulteriore freno per l’economia e lo sviluppo che non garantisce più a tutti l’accesso al credito, poiché strategicamente quando parliamo di accesso al credito ci riferiamo alla possibilità, per una persona fisica o per un soggetto giuridico, di richiedere un finanziamento o un affidamento ad un istituto di credito, cosa sempre più difficile che può risultare più o meno agevole e i motivi sono molteplici e sono legati alla tipologia del finanziamento o dell’affidamento al quale si vuole ricorrere».
Spignolo ha proseguito, quindi, nell’illustrazione del report: «Nel 2024 i criteri dell’accesso al credito e di offerta sui prestiti alle imprese sono stati lievemente allentati per l’effetto positivo della pressione concorrenziale. I termini e le condizioni generali per i finanziamenti alle imprese sono stati resi più favorevoli mediante una riduzione dei tassi di interesse praticati, anche a seguito dei minori margini applicati dalle banche. Nel 2024 e per la prima volta dalla fine del 2022, la domanda di prestiti da parte delle imprese è aumentata, riflettendo il maggiore fabbisogno di finanziamenti per investimenti fissi, scorte e capitale circolante, nonché il più basso livello dei tassi di interesse. La richiesta di prestiti da parte delle famiglie per l’acquisto di abitazioni ha registrato un nuovo marcato incremento; per il credito al consumo invece l’aumento è stato più moderato. Nell’ultimo periodo le condizioni di accesso al finanziamento delle banche sono migliorate, principalmente con riferimento ai depositi sia a breve sia a lungo termine e ai titoli di debito a medio-lungo termine».
«Abbiamo avuto la conferma che è un momento complesso perché le banche stanno gradualmente abbandonando il territorio, complice anche l’utilizzo del digitale. Occorre quindi costruire una tutela per i lavoratori che saranno interessati dalle riorganizzazioni aziendali. Bisogna evitare lo smantellamento complessivo, le banche devono tornare ad essere un punto di supporto sociale ed economico delle comunità e del territorio. È importante lavorare in sinergia, con il livello regionale e nazionale, perché questi processi ovviamente partono dai livelli centrali. Meno sportelli sul territorio – aggiunge – significa meno opportunità per i cittadini di accesso al credito e meno occupazione e dai bisogni fattivi delle fasce medie della popolazione».
«Come Federazione regionale – ha detto il segretario della First Sicilia, Fabrizio Greco – abbiamo costituito un osservatorio sulla desertificazione bancaria e porteremo i dati, assieme alla nostra Confederazione, all’assemblea regionale. Cercheremo di attenzionare sempre di più questo fenomeno che purtroppo aumenta anno dopo anno. Basti pensare che nel 2024 altri 11.000 comuni sono rimasti senza alcun sportello bancario».
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