Migranti in Albania, cosa è successo e perché devono tornare in Italia

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È caos sul trasferimento di migranti in Albania e ancora una volta va in scena lo scontro tra la maggioranza e la magistratura. Questa volta è stata la decisione della Corte d’Appello di Roma a innescare un cortocircuito che ha costretto a riportare indietro in Italia i 43 migranti trasferiti in Albania venerdì 31 gennaio.

Migranti in Albania, cosa ha deciso la Corte d’Appello di Roma

La Corte d’Appello di Roma, Sezione Persona, Famiglia, Minorenni e Protezione Internazionale, ha sospeso il giudizio di convalida dei trattenimenti dei 43 migranti portati in Albania. La Corte, inoltre, ha rimesso “gli atti alla Corte di Giustizia dell’Unione europea ai sensi degli artt. 267 TFUE, 105 e ss. del Regolamento di procedura e 23 bis dello Statuto della Corte”, si legge nelle 25 pagine di sentenza. I migranti, rimasti nel centro di permanenza per il rimpatrio di Gjader, provenienti da Bangladesh ed Egitto, avevano fatto domanda di asilo. Dopo la mancata convalida dei trattenimenti da parte dei giudici della Corte d’Appello, è previsto il rientro in Italia domenica 2 febbraio (sei – tra loro quattro minori – erano già stati ricondotti nel nostro Paese nei giorni scorsi).

Palazzo Chigi: al lavoro per superare anche questo ostacolo

«Al lavoro per superare anche questo ostacolo», hanno riferito fonti di Palazzo Chigi, dopo la mancata convalida da parte dei giudici della Corte d’appello di Roma dei trattenimenti dei 43 migranti. 

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Il nuovo scontro tra la maggioranza e la magistratura

«Con la sospensione di parte degli immigrati trasferiti in Albania, si assiste a un atteggiamento di resistenza da parte di un pezzo della magistratura italiana nei confronti delle misure adottate per garantire la sicurezza e contrastare l’immigrazione irregolare. Ancora una volta ci troviamo di fronte a una presa di posizione che sembra andare oltre l’ambito giuridico, assumendo una connotazione politica e ostacolando l’azione del governo Meloni. Il centrodestra guidato da Fratelli d’Italia non si lascerà intimidire e proseguirà il percorso intrapreso che è ben chiaro agli italiani e non può essere fermato da chi cerca di bloccare, con pretesti giudiziari, interventi necessari per il bene della nazione», ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Galeazzo Bignami.

Schlein all’attacco di Meloni “soldi italiani buttati”

«Giorgia Meloni si rassegni, i centri in Albania non funzionano e non funzioneranno, sono un clamoroso fallimento. Aumentano a dismisura le risorse pubbliche sprecate a causa dell’ostinata volontà del governo di non rispettare le leggi e le sentenze europee. I diritti non possono essere modificati con stratagemmi come quello di spostare i giudizi dai tribunali per l’immigrazione alle corti d’appello, nel tentativo del governo di scegliersi i giudici», ha dichiarato la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein. «La legge era ed è chiara e per questa ostinazione nello spreco di risorse pubbliche si configura il rischio del danno erariale. Chiederemo di avere il resoconto di tutti i costi sostenuti dallo Stato in questa missione. Il governo continua a perpetuare politiche fallimentari che violano i diritti umani delle persone, come queste 44 persone innocenti sbalzate da una parte all’altra del Mediterraneo per la loro propaganda.

Secondo le nostre stime, siamo ormai a oltre un miliardo di euro che poteva essere investito per assumere infermieri e medici nei reparti svuotati della sanità pubblica. Per non parlare degli esponenti delle forze dell’ordine costretti a badare una prigione vuota mentre manca organico in tutto il Paese».

M5s, su Albania gioco dell’oca a spese dei contribuenti

«Errare è umano, perseverare è una prerogativa del governo Meloni. Hanno partorito un decreto flussi, un decreto paesi sicuri, hanno spostato la competenza dai giudici di Tribunale ‘politicizzati e di sinistra’ verso i giudici di Corte d’Appello, hanno riportato in Libia il ricercato Almasri con l’aereo di Stato e la bandiera italiana piegati al ricatto migratorio della Libia, ci hanno subissati di annunci vuoti utili solo alla propaganda di governo. L’unica costante sono i fallimenti del governo di FdI, Lega e FI che si ostinano a non voler rispettare la Costituzione e le regole europee. Pensavano forse di aggirare le norme spostando la competenza dai tribunali alle Corti d’appello? Con la mancata convalida del trattenimento dei 43 migranti trasportati in Albania che ora dovranno salpare in direzione Italia, riparte l’assurdo gioco dell’oca del governo Meloni a spese dei contribuenti italiani», hanno sottolineato i capigruppo del M5s nelle Commissioni Affari Costituzionali di Camera e Senato, Alfonso Colucci e Alessandra Maiorino.

Renzi: Meloni dovrà pagare di tasca propria lo spreco di soldi

«L’Italia sta sprecando milioni in Albania per una scelta irragionevole, illogica, illegale di Giorgia Meloni. Immagino che la sorella d’Italia sappia che dovrà pagare di tasca propria per questo assurdo spreco di soldi pubblici“, ha affermato in una nota il leader di Italia viva Matteo Renzi.

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