questa non è solo una questione morale, ma anche legale. Il tifo biancorosso vuole giustizia!

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Passano i giorni ma non si placano le umiliazioni che stanno caratterizzando l’80esimo anno della Turris. Mentre la squadra viene smantellata, il campionato trasformato in una formalità e il Liguori svuotato di ogni speranza, c’è una categoria di persone che rivendica il diritto a pretendere rispetto e giustizia: il tifo biancorosso, in particolar modo gli abbonati.

Chi ha sottoscritto l’abbonamento, lo ha fatto sulla base di una promessa chiara e inequivocabile da parte della società: investimenti, calciatori di alto profilo, un progetto ambizioso per la stagione 2024/2025 (“La società per il suo rilancio ha la necessità del pieno sostegno di tutti i suoi tifosi in quanto per la stagione sportiva 2024/2025 sono stati fatti notevoli investimenti economici per far arrivare alla Turris calciatori di alto profilo e garantire un’esperienza unica. Il contributo dei tifosi e dei simpatizzanti, sotto forma di abbonamento, serve a contribuire al progetto di sviluppo della squadra. Una città di circa 85.000 abitanti può fare tanto per la squadra cittadina, l’uno percento della popolazione corrisponde ad 850 abbonamenti…“). 

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Oggi, invece, l’abbonato si ritrova a vedere una squadra ridotta all’osso, con i giocatori più rappresentativi scappati via, una penalizzazione record di -11 in classifica e un club che pensa solo a tagliare i costi, magari con l’unico fine di recuperare la fideiussione a fine stagione. Insomma, dove sarebbe l’esperienza unica garantita agli abbonati?

Di fronte a questa situazione, alcuni tifosi starebbero pensando anche ad una class action contro l’attuale società, dato che sembrano effettivamente esserci gli estremi legali per chiedere un risarcimento danni. Ecco perché:

Inadempienza contrattuale – L’abbonamento è sicuramente un atto di fede e, nel momento in cui lo sottoscrive, il tifoso sa bene che non è garanzia di raggiungimento degli obiettivi sportivi prefissati. Tuttavia, in questo caso non si è materializzato un rischio negativo potenziale e quindi concretizzato. Al contrario, c’è stata una mala gestio che si è innestata sulla promessa di ingenti investimenti fatti e che, invece, ha portato allo smantellamento della squadra e ad una serie di inadempienze economiche che hanno compromesso il raggiungimento della salvezza. Pertanto, in virtù di questo mala gestio, gli abbonati avrebbero il diritto di chiedere un risarcimento del danno. Questa situazione rappresenta sicuramente un’inadempienza contrattuale imputabile alla società, che ha leso il valore dell’abbonamento e non ha rispettato quanto stipulato.

Passione oltraggiata e censura ingiustificata – A questo si aggiunge un ulteriore elemento, ancora più grave. Sono tanti i tifosi che denunciano di essere stati bannati dai social ufficiali della Turris senza alcuna motivazione valida, semplicemente per aver espresso critiche in modo civile e argomentato. Si tratta di una forma di censura inaccettabile, un’ulteriore prova di come questa società si rifiuti di assumersi qualsiasi responsabilità davanti ai suoi stessi sostenitori. In questo caso, ci sarebbero gli estremi per parlare di “danno alla passione”, un concetto che, in ambito legale, potrebbe rientrare nel danno morale subito da chi è stato deliberatamente escluso e privato del diritto di espressione nei confronti della propria squadra del cuore.

Questa non è solo una questione morale, ma anche legale. La proprietà ha tradito la fiducia dei suoi tifosi ed oggi gli abbonati valutano ogni strada per far valere i propri diritti: chi ha pagato per un sogno infranto e chi è stato ridotto al silenzio ha il diritto di chiedere giustizia!

Tra l’altro, non sarebbe la prima volta che i tifosi chiedono giustizia per una società che ha tradito le proprie promesse. Dai casi del Palermo e della Sampdoria, fino al Real Zaragoza: in passato, si sono già verificati episodi in cui i sostenitori hanno cercato risarcimenti. La situazione della Turris, con il progetto sportivo crollato a pochi mesi dall’abbonamento, rientrerebbe perfettamente in questa casistica.





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