Conti correnti sparsi per l’Europa, bitcoin, droga dalla California: così uno studente di economia è diventato narcotrafficante

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di
Nicolò Delvecchio

Il 23enne Alberto Garrappa, di Monopoli, è stato arrestato dalla guardia di finanza a Fiumicino. La scalata nel mondo del traffico di droga

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Il metodo studiato da Alberto Garrappa, studente 23enne di Monopoli, per guadagnare in poco tempo oltre 110mila euro era, sulla carta, allo stesso tempo semplice e ingegnoso. Semplice perché, al di là delle modalità, il giovane avrebbe guadagnato tutti quei soldi trafficando droga, da sempre un affare molto redditizio per chi lo mette in pratica. 

Gli stupefacenti acquistati dalla California

Ma non lo faceva nelle modalità classiche, per strada: gli stupefacenti (soprattutto marijuana, ma anche altre sostanze come la «cocaina rosa», una droga sintetica molto diversa dalla «bianca», e il farmaco adderall) venivano comprati in bitcoin da un fornitore californiano che li spediva in Italia. La droga, poi, veniva venduta sui canali Telegram di Garrappa, grazie all’aiuto di una complice che si occupava della logistica. 




















































I soldi guadagnati con la droga, quindi, venivano sparsi tra i vari conti che Garrappa aveva aperto con alcuni prestanome – che, ascoltati dagli inquirenti, hanno detto di aver «solamente» prestato i documenti al 23enne per permettergli di aprire conti online per le scommesse – anche usando carte bulgare e lituane.

I soldi giustificati come vinti alle scommesse

Un intreccio che corre online e che riguarda anche le scommesse. Perché Garrappa – come ricostruito dalla guardia di finanza – avrebbe sfruttato la complicità dei gestori di due centri scommesse per farsi dare schedine vincenti con cui giustificare i guadagni. E infatti il 15 marzo 2024, quando fu arrestato in flagranza, dopo aver ricevuto un pacco con 4,4 chili di marijuana, giustificò i 15mila euro in contanti trovati dai finanzieri come frutto di importanti vincite al gioco. Documentate, appunto, dalle schedine.

Quanto alla droga, invece, Garrappa disse di essere stato soltanto l’intermediario di un contatto conosciuto su Telegram, al quale avrebbe dovuto spedire la droga dopo averne trattenuta un po’ per sé. Per questo, nel giro di pochi giorni, fu rimesso in libertà. Ma le indagini successive avrebbero dimostrato una realtà del tutto diversa.

Per questo, un fino ad ora anonimo studente universitario di economia aziendale, con un lavoro precario da aiuto cuoco (per il quale, tra il 2019 e il 2024, avrebbe dichiarato al fisco guadagni per 9mila euro) è finito in carcere con l’accusa di traffico di stupefacenti e di aver messo in piedi un sistema ben rodato per guadagnare illecitamente e «ripulire» i soldi con le schedine. 

Anche il meccanismo di consegna della droga era studiato bene: il mittente californiano – che Garrappa aveva conosciuto personalmente durante un viaggio di circa 20 giorni negli Stati Uniti – spediva il pacco indicando un mittente e un destinatario inesistenti. Quando il corriere italiano, ricevuto il pacco, non riusciva a trovare l’indirizzo indicato, chiamava il numero di cellulare indicato e Garrappa, in quel modo, si organizzava per la consegna. Indicando, di volta in volta, un posto diverso.

A far scattare gli arresti di marzo fu una segnalazione della guardia di finanza dell’aeroporto di Fiumicino, che indicò ai colleghi di Monopoli come quella consegna tra stesso mittente e stesso destinatario (appunto, inesistenti) fosse l’ennesima nel giro di poco tempo. Dopo aver trattenuto il pacco in aeroporto per un po’ – causando forte ansia in Garrappa, preoccupato per la mancata consegna –, furono gli stessi finanzieri a presentarsi al 23enne con il pacco e ad arrestarlo. 

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A lui furono sequestrati vari telefoni dai quali emerse il suo sistema. Tornato in carcere a fine gennaio, in sede di interrogatorio Garrappa ha detto di aver smesso di trafficare sostanze sin dal momento del suo arresto. Anzi, dopo quel 15 marzo si sarebbe rimesso a studiare – dando cinque esami all’università – e avrebbe ripreso a lavorare.

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3 febbraio 2025 ( modifica il 3 febbraio 2025 | 11:54)

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