Quanto si cita Gibellina, la mente va subito a quel che successe in quel tragico 1968, quel terremoto che distrusse completamente il piccolo centro trapanese. Al punto che era praticamente impossibile ricostruirlo, così si decise di abbandonare il vecchio sito e ricostruire una città completamente nuova 11 chilometri più a valle, mentre sui resti del vecchio paese l’artista Alberto Burri cementificò tutta l’area diventata un’immensa opera d’arte a cielo aperto che vuole ricordare quel che avvenne.
Una città dedicata all’arte
Il Cretto di Burri è uno dei grandi richiami turistici del territorio, ma Gibellina ha assunto, proprio dopo il sisma, una sua identità artistica ben definita, Fu il sindaco Ludovico Corrao a voler dare alla città una nuova impostazione e al suo richiamo arrivarono i grandi nomi dell’arte tricolore del tempo, da Mario Schifano a Andrea Cascella, da Arnaldo Pomodoro a Mimmo Paladino. Gibellina divenne un grande laboratorio di sperimentazione e ha mantenuto negli anni quell’atmosfera, quel forte legame con l’arte tanto che ci sono ben due musei di arte contemporanea.
Questo contribuisce al suo fascino, ma Gibellina è diventata anche un’importante meta cicloturistica, soprattutto grazie alla progressiva affermazione della Sicily Divide. Ben prima dell’avvento della ciclovia ormai famosa in tutto il mondo, in città aveva però aperto una struttura ricettiva che aveva capito prima di altri le possibilità del nuovo mercato turistico legato alle due ruote. E’ il B&B Le Mille e una Notte.
Una struttura bike friendly
A raccontare la sua esperienza è il titolare Ignazio Rubino: «Il B&B esiste dal 2011 per dare risposta ai tanti turisti che arrivavano ma non trovavano strutture ricettive in città . La nostra è stata la prima, ma nel corso degli anni abbiamo visto che il mercato stava cambiando, che con la Sicily Divide stava sempre più diventando una meta per cicloturisti e noi abbiamo adeguato la nostra struttura alle loro esigenze, tanto che dall’ottobre 2020 è una struttura bike friendly».
La scelta si è rivelata indovinata perché il mercato cicloturistico è andato sempre più espandendosi: «E’ stato un crescendo rossiniano, tanto che nella passata stagione abbiamo avuto oltre 300 cicloturisti nella nostra struttura. Noi abbiamo investito tanto, adeguando i nostri stabili con un deposito bici custodito, una piccola officina meccanica, uno spazio per il lavaggio all’aperto di bici e… bikers. Non potete immaginare quante volte arrivano completamente inzuppati di fango e ci chiedono di potersi ripulire prima di mettere piede all’interno…
Metà italiani, metà dall’estero
«Ma tutto questo non basta. Noi ci siamo mossi per dare a chi arriva il massimo dei servizi, legandoci ad esempio con un negozio specializzato a Santa Ninfa, a 4 chilometri da noi, oppure con un paio di ristoranti della città per offrire un prezzo convenzionato per ogni pasto».
Il successo dell’impresa legata al ciclismo è stato completo, ma è interessante anche scoprire la provenienza di tanti appassionati: «Diciamo che la metà viene dal Centro-Nord Italia, dalla Toscana in su. L’altra metà dall’estero, prevalentemente Europa e Germania in particolare, ma anche Usa e Canada, abbiamo anche avuto lo scorso anno un intero gruppo di canadesi ad alloggiare da noi».
L’appoggio degli amministratori locali
Il connubio Sicily Divide-arte contemporanea è un’offerta che sta incontrando grandi riscontri: «Ma si può fare molto di più – ribatte Rubino – e anzi in questo senso noi abbiamo fatto molte proposte agli amministratori locali per venire incontro alle esigenze turistiche, trovando pochissimi riscontri. Ad esempio, perché non pensare all’apertura dei musei di primo mattino o alla sera tardi? In questo modo i ciclisti potrebbero visitarli senza incidere sulle loro ore di bici. Alle 10, quando le strutture aprono, i ciclisti sono già in viaggio. Noi speriamo che tutto ciò cambi nel 2026, quando Gibellina sarà Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea».
Il periodo di frequentazione del B&B attraversa quasi tutto l’anno: «Chiudiamo solo per le feste natalizie. Il periodo di grande attività era prima da maggio a settembre, ma grazie alle invidiabili condizioni climatiche la fascia temporale si sta ampliando, ormai da marzo a novembre abbiamo sempre cicloturisti. Luglio e agosto però c’è troppo caldo per pedalare, così la nostra clientela diventa prevalentemente balneare».
La speranza legata al NYT
Ora, con la popolarità acquisita dalla Sicily Divide soprattutto oltreoceano, la speranza è che ci sia un nuovo picco di presenze: «Noi ce lo auguriamo fortemente e siamo pronti ad accontentare tutte le priorità dei bikers. D’altro canto da queste parti ci sono così tanti richiami che anche chi viene per affrontare la ciclovia si prende più tempo per conoscere il territorio e le sue bellezze, artistiche e non solo».
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